In scena dal 21 gennaio al 6 febbraio a Milano
Riceviamo e pubblichiamo.
Dal 21 gennaio al 6 febbraio al Teatro Out Off di Milano debutta ‘Uno, nessuno e centomila’ di Luigi Pirandello, per la regia di Lorenzo Loris e l’adattamento di Renato Gabrielli.
Lo spettacolo, in prima nazionale, è frutto della coproduzione tra il Teatro Out Off, dove lo spettacolo va in scena, e MTM – Manifatture Teatrali Milanesi.
Una collaborazione tra due teatri storici per la città di Milano, due teatri che hanno un vissuto condiviso e uno sguardo comune verso il futuro.
Il protagonista dell’opera, Vitangelo Moscarda, uno dei personaggi più complessi del mondo pirandelliano, nella rielaborazione drammaturgica di Renato Gabrielli si triplica, dando vita a tre personaggi distinti.
Dice Gabrielli:
Abbiamo cercato di trasformare quello che effettivamente è un monologo, in un dialogo. Il risultato è un dialogo interiore tra diversi aspetti della stessa figura narrante, che nella nostra ipotesi si divide in tre.
L’azione scenica parte dall’ultimo capitolo del romanzo, quello in cui il protagonista è rinchiuso in Istituto, qui dalla sua memoria emergono voci che evocano come in un lungo flashback tutta la sua vita.
Dalle note sull’adattamento
Il nostro ‘Uno, nessuno e centomila’ si basa esclusivamente e fedelmente su brani del romanzo di Pirandello, non ‘riscritti’, né semplificati o attualizzati.
Il materiale verbale è stato però riorganizzato in un montaggio drammaturgico volto a valorizzare teatralmente il processo di scomposizione della personalità che sta al centro dell’opera narrativa. Non si rappresentano cioè i personaggi che nel libro circondano il narratore/protagonista Moscarda, bensì tre incarnazioni dei ‘centomila’ Moscarda in cui costui si avverte moltiplicato.
Queste figure portano avanti l’azione scenica, evocando a turno i personaggi esterni, alternandosi e spesso contraddicendosi a vicenda nel racconto.
Moscarda Uno è il titolare del corpo di Moscarda e della sua aspirazione a un’impossibile autenticità e comunione con la natura. È la figura centrale, su cui fa perno l’azione scenica. Tenderebbe a uno stato di quiete solitaria, che è continuamente disturbato o sconvolto dalle intromissioni di Moscarda Due e Moscarda Tre. Moscarda Due, voce critica e beffarda, è l”estraneo inseparabile da me’.
Giudica e contraddice Moscarda Uno a ogni pie’ sospinto. Nella rievocazione di alcuni episodi, assume provvisoriamente l’identità di altre figure maschili.
Moscarda Tre, donna, tende sempre a provocare, disorientare, eccitare Moscarda Uno. Dà anche corpo e voce alle importanti figure femminili del romanzo.
La struttura drammaturgica è circolare. Lo spettacolo comincia in uno spazio vuoto: l’aperta campagna fuori dall’ospizio in cui Moscarda Uno si è lasciato confinare. Siamo alla fine del romanzo. Moscarda Uno sfoglia placidamente un libro, in presunta comunione con la natura. Ma il suo poetico abbandono a un vivere irriflesso è disturbato da Moscarda Due e Tre, che rammentano a Uno il suo stesso nome, e poi frammenti di tratti anagrafici suoi e degli altri personaggi.
La memoria e il racconto s’impongono a Uno quasi suo malgrado. Due e Tre ricostruiscono la sua storia, ripercorrendo, con qualche elisione, lo sviluppo narrativo del romanzo, fino a tornare all’epilogo nell’ospizio. Diversamente dalla situazione iniziale dello spettacolo, quella finale vedrà però Moscarda Uno liberarsi dall’invadenza di Due e Tre, mentre la scena nuovamente si svuoterà d’ogni traccia di memoria – e della sofferenza che alla memoria s’accompagna.
Renato GabrielliCi sono incontri del passato che fanno parte delle nostre radici. Proprio per questo sono importanti nella vita di ciascuno di noi. Essi, a loro volta, attivano nel tempo una serie di processi di conoscenza che finiscono per contribuire alla formazione della nostra attitudine, sono il nostro bagaglio esperienziale.
Nell’evolversi della mia professione di teatrante, segnata dagli incontri fondamentali con Carlo Cecchi, Luca Ronconi e, più avanti, da quello conclusivo e determinante con Franco Quadri, vi è stato un periodo iniziale di estrema libertà creativa. Ritornare ora, con l’esperienza di oggi, a quelle origini, la scuola del Piccolo Teatro, e da lì al rapporto che nella seconda metà degli anni 80 si era creato all’Out Off con Antonio Syxty, giovane regista talentuoso di avanguardia teatrale che nel tempo ha contribuito con successo alla realizzazione della Fondazione Palazzo Litta per le Arti dando prova di indubbie e non comuni qualità manageriali, vuol dire riprendere un percorso interrotto con la conoscenza acquisita in questi anni di vita dedicata al palcoscenico.
Significa dunque attivare un circuito di collaborazione fra due teatri milanesi come l’Out Off e MTM – Manifatture Teatrali Milanesi, che rappresentano un pezzo di storia per la città di Milano. E, in un periodo così difficile come quello che stiamo attraversando, significa creare un piccolo progetto a beneficio delle giovani generazioni, con l’obiettivo di una sempre maggiore diffusione del Teatro come strumento didattico e formativo. Lorenzo Loris – Teatro Out Off
Con Loris ci siamo conosciuti molti anni fa. Abbiamo vissuto insieme molte avventure teatrali al Teatro Out Off di quegli anni. Vedendolo in scena ho imparato molto del lavoro con gli attori, di cui all’epoca avevo davvero poca esperienza. Mi ha insegnato a osservare come mettere in atto un lavoro molto meticoloso in merito all’interpretazione relativa al lavoro d’attore.
In quegli anni lui era la figura di un attore-autore di se stesso e del personaggio che andava creando fin nei minimi dettagli, anche quando si trattava di testi scritti da me o da autori molto più importanti di me. Subito dopo qualche anno – sempre di quel periodo – il suo interesse è passato alla regia, che fin dall’inizio – a mio modo di vedere – era condotta con la stessa meticolosità di quando era attore, non trascurando mai nessun dettaglio del lavoro.
In tempi recenti ci siamo ritrovati a parlare di nuove possibili avventure, prospettando per il prossimo triennio un progetto di co-produzione fra MTM e Out Off per alcuni spettacoli con la sua regia.
Antonio Syxty – MTM
‘Uno, nessuno e centomila’
di Luigi Pirandello
adattamento Renato Gabrielli
con Gaetano Callegaro, Stella Piccioni, Mario Sala
regia di Lorenzo Loris
musiche originali realizzate da Filippo Ferrari, Alessandro Papaianni, Pietro Rodeghiero allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado del corso di composizione (IRMus)
scene Luigi Chiaromonte e Lorenzo Loris
costumi Nicoletta Ceccolini
interventi visivi Stefano Sgarella
luci Luigi Chiaromonte
maschere Gianluca Sesia
coproduzione Teatro Out Off – MTM Manifatture Teatrali Milanesi
spettacolo inserito nell’abbonamento Invito a Teatro
Informazioni e prenotazioni:
Teatro Out Off
via Mac Mahon 16, Milano
Orari spettacoli:
da martedì a sabato ore 19:30;
domenica ore 16:00
Per prenotare:
0234532140 lunedì ore 10:00 > 18:00;
martedì > venerdì ore 10:00 > 20:00;
sabato ore 16:00 >20:00
Ritiro biglietti Uffici via Principe Eugenio 22.
Lunedì > venerdì ore 11:00 > 13:00 ;
Botteghino del teatro, via Mac Mahon 16 da martedì a venerdì 1 ora prima dello spettacolo, sabato ore 16:00 >20:00 , domenica ore 15:00 >17:00
Trasporti pubblici Metro 5 fermata Cenisio, tram 12-14 bus 78 Accesso disabili con aiuto
Prezzi:
intero €20,00
riduzione under 25 / over 65 / €10,00 Convenzione con il Comune di Milano
Abbonamenti
OutCard
€50,00 4 ingressi
J&S Card – Junior under26 & Senior over65
€25,00 4 spettacoli
Passepartout Promozione riservata ai residenti del Municipio 8; acquistando la tessera a €10,00 ingresso a €6,00 per tutti gli spettacoli in programma escluso Danae Festival
Teatro Out Off
via Mac Mahon 16, Milano
uffici via Principe Eugenio 22
telefono 02-34532140
info@teatrooutoff.it – www.teatrooutoff.it