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Università studieranno nuovi razzismi e nuove intolleranze in Toscana

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Università Firenze


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Dichiarazione dell’Ass. Barni

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Per combatterli, i nuovi razzismi vanno conosciuti e dunque indagati, analizzati e mappati. Va capito dove la nuove intolleranze si radicalizzano, come e in che misura si diffondono tra i più giovani.

La Regione Toscana, su proposta della Vice presidente ed Assessore alla cultura Monica Barni, ha così deciso stringere un accordo di collaborazione scientifica con le università degli studi di Firenze, Siena e Pisa e l’Università per stranieri di Siena, che realizzeranno l’indagine. L’intesa è stata appena firmata. Costo: 30 mila euro, venti ce li metterà la Regione e dieci le quattro università.

Sottolinea l’Assessore Barni:

È un allarme serio, che spaventa.
Il razzismo va soprattutto combattuto nelle sue forme più subdole, nei gesti quotidiani, che non sono espressamente apologia di fascismo ma neppure vanno sottovalutati, come il linguaggio di odio che dilaga sempre più sul web. Per farlo questi nuovi razzismi vanno prima appunto conosciuti ed analizzati.

Lo studio sarà condotto da ricercatori. È previsa una mappatura del fenomeno, un’analisi della dimensione simbolica, discorsiva e linguistica di nuovi razzismi e intolleranze e delle nuove forme di antisemitismo, islamofobia, xenofobia e omofobia, che poi sono declinazioni diverse della stessa paura per il presunto diverso. Ci saranno focus e casi studio.

La Regione, secondo quanto prevede l’accordo, si impegna a cofinanziare le attività e a mettere a disposizione le risorse necessarie ed i locali per lo svolgimento delle attività di interesse comune, nonché ad organizzare e programmare incontri o seminari presso per consentire la discussione e gli approfondimenti sulla materia.

Le Università si impegnano a mettere a disposizione le proprie competenze e professionalità, nonché i mezzi per l’esecuzione degli studi previsti e a fornire i risultati della ricerca nonché eventuali pareri e contributi di esperti. L’accordo segue alla costituzione della Regione Toscana, presso la propria agenzia di informazione, di un osservatorio sui nuovi fascismi.