‘Affermazioni irresponsabili delle quali Roberto Saviano dovrà rispondere in tribunale’
Riceviamo e pubblichiamo.
Quello che più ci ferisce del concetto espresso dallo scrittore napoletano Roberto Saviano in merito ai commercialisti non è il racconto di una realtà che purtroppo ben conosciamo, quanto il fatto che non sia stato specificato che si tratta di una risicatissima minoranza contro cui anche noi combattiamo.
Crediamo che generalizzare sia un errore molto grave e che rischia di mettere in ombra il lavoro di decine di migliaia di professionisti e persone perbene.
Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili.
Evidenzia De Lise:
Saviano dice che non esiste più la mafia della ‘coppola’ ma quella dei colletti bianchi: è vero, ne siamo consapevoli e proprio in virtù di questa consapevolezza noi professionisti combattiamo il malaffare e ne prendiamo quotidianamente le distanze.
Come? In tribunale, in procura, nelle aziende, lavorando sul campo quotidianamente per portare giustizia, equità e legalità.
Lo facciamo rispettando il Codice deontologico, applicando tutti gli obblighi della normativa antiriciclaggio, riportando alla legalità le aziende sequestrate ma, soprattutto, lo facciamo denunciando comportamenti illegali.
Ci saremmo aspettati da Saviano un riferimento anche agli sforzi che migliaia di commercialisti fanno in questo senso e per aiutare gli imprenditori che in dieci anni hanno affrontato due gravissime crisi economiche.
Parlare senza nessuna consapevolezza e per luoghi comuni è inaccettabile. Sono affermazioni irresponsabili delle quali Roberto Saviano dovrà rispondere in tribunale.