La Libera Muratoria è un’esperienza associativa complessa e multiforme. Tale complessità deriva dalla sua storia plurisecolare, che l’ha portata a cambiare pelle e anima più volte nel corso del tempo.
Essa abbraccia aspetti storici, culturali, etici, sociali ed esoterici. Questi aspetti, secondo i tempi e i luoghi, si sono variamente intrecciati, dando luogo a una galassia di comunioni massoniche diverse per dimensioni, sensibilità, contenuti e grado di rilevanza socio-economica.
È difficile quindi parlare di Massoneria in senso generale. Eppure, è necessario porsi il problema del significato e del ruolo che quest’affascinante esperienza comunitaria assume o potrebbe assumere di fronte alle sfide del mondo contemporaneo.
L’attuale momento storico è caratterizzato da cambiamenti climatici, tecnologici e sociali che avvengono con una rapidità mai osservata prima nella storia dell’umanità.
Ai tradizionali problemi che affliggono da sempre gli esseri umani – fame, guerre, malattie e diseguaglianze sociali – si aggiungono oggi nuovi fenomeni che stanno modificando in modo radicale il nostro panorama esistenziale: l’incombenza di una probabile catastrofe ambientale, il formidabile progresso tecnologico che mina alla radice l’importanza dell’essere umano nei sistemi produttivi, i progressi nelle neuroscienze e nelle biotecnologie, la mercificazione di ogni aspetto della vita umana, l’esplosiva diffusione di mezzi di informazione e di comunicazione di massa, molte di queste tematiche sono approfondite in maniera particolarmente acuta nelle opere dello storico contemporaneo Yuval Noah Harari.
Questa improvvisa accelerazione della Storia sta mettendo in profonda crisi una moltitudine di esseri umani, che stentano a reggere la sfida evolutiva imposta dagli eventi. Molti di noi oggi sono sovrastati dall’ansia, dalla paura del futuro, da un senso crescente d’impotenza e inadeguatezza.
Lo sviluppo della scienza ha aiutato l’umanità a uscire da secoli di oscurantismo superstizioso, ha generato impressionanti progressi tecnologici, ma non ha dato risposta alle domande esistenziali più importanti.
L’abbandono sempre più diffuso delle credenze religiose tradizionali, insieme alla caduta delle ideologie del Novecento, ha lasciato l’uomo del XXI secolo sempre più smarrito e privo di punti di riferimento di fronte a un futuro quanto mai imprevedibile.
Di fronte a questa drammatica situazione, qual è il ruolo della Massoneria? È in grado oggi, se non di fornire risposte, almeno di indicare una direzione evolutiva, di accompagnarci verso una maggior consapevolezza e una miglior gestione del cambiamento?
Purtroppo la risposta a questa domanda non può che essere in larga misura negativa. Ripiegata sul compiacimento delle proprie glorie passate, costretta a una perenne difesa dai pregiudizi e dalle falsità mediatiche di cui è costantemente vittima, non è in grado di fornire strumenti adeguati di sopravvivenza a un essere umano sottoposto a uno stress evolutivo senza precedenti, riducendosi in molti casi a un’istituzione obsoleta e quindi inutile al progresso umano.
Nonostante la sua storia e il suo incredibile potenziale, essa mostra in modo sempre più evidente i segni di una crisi, di una decadenza e spesso, purtroppo, anche di una corruzione, che pongono molti interrogativi sulla reale necessità e bontà della sua persistenza nel mondo di oggi.
Il manifesto del Laboratorio Massonico Operativo ne ha tratteggiato alcuni aspetti.
Le ragioni di tale crisi, che attraversa non solo la Massoneria ma tutto il panorama esoterico e iniziatico contemporaneo, sono molteplici. L’affermarsi di sistemi più o meno democratici in tutto l’Occidente ha sottratto alla Massoneria il suo compito storico – sociale più importante: oggi i valori massonici tradizionali di libertà, uguaglianza, fratellanza, laicità e tolleranza possono infatti essere difesi in modo molto più efficace e trasparente da associazioni alla luce del sole piuttosto che da società segrete o riservate; alle grandi idealità sociali e politiche ottocentesche si sono quindi sostituite ben più prosaiche preoccupazioni politiche o affaristiche.
Ma vi sono anche ragioni più profonde, che attengono più strettamente alla natura delle istituzioni iniziatiche.
Scrive Rémi Boyer, un importante esoterista francese contemporaneo:
Una società iniziatica concepita idealmente per servire alla liberazione dell’essere umano e accompagnare il cammino iniziatico di individui e gruppi può diventare una nuova prigione. Progressivamente, l’obiettivo iniziatico sarà abbandonato per un obiettivo completamento diverso, far durare l’istituzione, estendere la sua influenza, sviluppare il suo potere.
Se esiste una profanazione è proprio questa, lo scivolamento dall’iniziatico al politico, il sacrificio della ricerca dell’Essere a vantaggio dell’avere e del fare, l’abbandono della verticalità a beneficio del territorio e del potere Rémi Boyer, La Franc-Maçonnerie une spiritualité vivante, 2012, pag. 31
Le logge finiscono così per accogliere persone molto diverse tra loro, per la maggior parte poco o nulla interessate a un reale cammino spirituale, col risultato di scoraggiare o deludere quei pochi che vi si avvicinano alla sincera ricerca di una Via di liberazione e reintegrazione.
La Massoneria nacque per essere un’avanguardia spirituale dell’umanità: oggi rischia di costituire un anacronistico fardello piuttosto che un motore evolutivo. Per tornare a essere quello che fu alle sue origini, vale a dire un faro per l’umanità che la guidi verso un’evoluzione spirituale e materiale insieme, deve avere il coraggio di affrontare la sfida del cambiamento.
Deve fare delle scelte e definire la propria attuale natura in rapporto alle esigenze del presente e alla costruzione del futuro. Deve accettare di realizzare su di sé quello che è il principale insegnamento iniziatico, tramandato da tutte le scuole fin dalle più remote antichità: la necessità di morire per poter rinascere. Di qui la necessità di laboratori nei quali la Massoneria possa maturare la propria trasmutazione alchemica.
Il punto focale di questa rinascita, che segnerà la direzione di questa rubrica, non può che essere uno: riportare al centro la dimensione iniziatica. Con questo termine intendiamo un processo interiore che ha lo scopo di condurre chi lo intraprende alla più compiuta realizzazione delle proprie potenzialità come essere umano; di condurlo alla conoscenza della Verità su se stesso, alla comprensione del suo posto nell’universo, della sua origine e del suo destino.
Si può dire che un autentico percorso iniziatico consista essenzialmente nel cercare la risposta alle seguenti domande: Chi siamo? Perché esiste l’universo? Perché siamo qui?
Tale ricerca non viene condotta attraverso gli strumenti della fede, come avviene in ambito religioso, o della sola razionalità, asse portante della filosofia: ciò che qualifica la ricerca iniziatica è un metodo differente, che possiamo chiamare gnostico, volto ad ampliare il grado di consapevolezza e di coscienza dell’Iniziato, affinché questi possa cercare le risposte dentro di sé, in modo esperienziale.
Il fine ultimo, da conseguire al termine di un lungo e tortuoso processo che Jung definiva processo d’individuazione, è l’Autorealizzazione. Ma il termine che preferisco qualifica l’iniziazione come Via di Risveglio.
Attualmente la Massoneria conserva ancora molti elementi iniziatici, essenzialmente simboli e rituali, ma presentati in maniera enciclopedica e frammentaria, assieme a tanti altri di diversa natura: una raccolta di strumenti potenzialmente importanti per l’evoluzione interiore, che richiede al singolo massone la capacità e la voglia di “riunire ciò che è sparso” e costruirsi da sé la propria Via.
Nell’esperienza delle logge manca però quasi sempre l’ingrediente fondamentale di una via iniziatica: l’operatività. Con questo termine indichiamo una serie di strumenti e tecniche, individuali e di gruppo, volti ad accrescere la conoscenza diretta della nostra reale natura e a operare una profonda trasformazione interiore. A titolo di esempio, annoveriamo tra questi strumenti le tecniche di concentrazione / meditazione e le pratiche di respirazione consapevole.
L’operatività ha avuto sviluppi incredibili negli ultimi decenni, da quando molte tecniche autenticamente iniziatiche, prima custodite gelosamente e mantenute segrete per secoli, sono divenute di dominio pubblico: ma la Massoneria è rimasta purtroppo ai margini di questa rivoluzione nel panorama esoterico.
Non sappiamo con certezza se la Massoneria sia mai stata, in passato, un ordine compiutamente iniziatico, cioè operativo; gli studi storici ci dicono anzi che probabilmente la dimensione iniziatica è stata innestata a un certo punto della sua storia. Ma la natura del contenitore massonico ben si presta a ospitare un’autentica esperienza di Risveglio, benché ciò si sia realizzato solo raramente.
Il recupero della centralità della dimensione iniziatica e dell’operatività ha come conseguenza naturale un ripensamento generale delle forme dell’esperienza massonica.
La Tradizione, in ambito iniziatico, consiste essenzialmente nella trasmissione di strumenti e metodi, non di conoscenze di carattere dogmatico. Come tutti gli strumenti e i metodi di qualsiasi genere essi vengono perfezionati col tempo.
La Tradizione è quindi un organismo vivente, sempre in evoluzione. Tende a una perfezione di forme e contenuti che non raggiungerà mai. Gli Iniziati che si riconoscono nella Tradizione unica e perenne devono immergersi in questo fiume che scorre senza fine, e muoversi seguendone il corso, con la coscienza del momento presente e con lo sguardo rivolto più al futuro che al passato. Devono entrare nel Tempio portando qualcosa di nuovo, perché questo patrimonio possa ulteriormente arricchirsi.
Essi sono chiamati a custodire e a trasmettere il Fuoco della Tradizione, non a diventare i custodi delle ceneri, cioè di forme cristallizzate e quindi appassite. Se si congela la Tradizione in una forma se ne soffoca l’essenza e la vitalità.
In quest’ottica lo spirito illuminista della Massoneria inglese deve coniugarsi con quello più spirituale della Massoneria francese: la ragione deve accompagnarci nel saper discernere gli elementi più propriamente iniziatici, cioè operativi e universali, da quelli di natura religiosa, devozionale o fantasiosamente occultista. Solo così le due anime della Massoneria moderna, quella illuminista e quella esoterica, potranno riunirsi e concorrere alla costruzione di un sistema propriamente iniziatico, basato sulla libera ricerca spirituale, affrancata da ogni dogmatismo, e sulla sperimentazione di stati superiori di coscienza.
Se si limiterà a riproporre le “liturgie” massoniche cristallizzate nel passato, o ad autocelebrarsi per i suoi presunti successi dei secoli scorsi, la Massoneria è destinata a finire nei musei della Storia. Ma se essa saprà rivitalizzarsi come istituzione essenzialmente iniziatica, nel senso sopra definito, allora potrà tornare a essere un faro per l’umanità.
In questa rubrica daremo spazio e visibilità a tutto ciò che si muove in questa direzione, in Italia e all’estero. Il panorama massonico è molto variegato: si va da grandi obbedienze diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale fino a piccole logge indipendenti, attive in un singolo luogo.
Vitalità iniziatica e dinamismo possono probabilmente svilupparsi più facilmente nelle realtà più piccole; d’altronde, abbiamo la sensazione che anche nelle comunioni più numerose vi sia un desiderio diffuso di maggior attenzione alla dimensione iniziatica, non sempre recepito dai vertici istituzionali.
Il cantiere è aperto. Attendiamo contributi da chiunque si riconosca in queste premesse, senza steccati o pregiudizi di appartenenza.
Idee, intuizioni, esperienze… Semi lanciati verso il futuro, per la Massoneria di domani o per ciò che ne prenderà il posto.
Autore Hermeticus
Libero ricercatore spirituale, ha alle sue spalle una lunga esperienza massonica. Attualmente è il Gran Maestro del Rito Ermetico Operativo, una comunione iniziatica di stampo massonico di recente costituzione, concepita per venire incontro alle esigenze spirituali proprie dell'essere umano del XXI secolo.