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UGL Frosinone: ‘CIG in deroga: ritardi prevedibili e inaccettabili’

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Enzo Valente


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‘Governo cambi rotta prima del nuovo decreto’

Riceviamo e pubblichiamo.

I forti ed inaccettabili ritardi nell’erogazione della cassa integrazione in deroga sono il frutto di un iter macchinoso che da subito abbiamo contestato chiedendo al Governo, invano, di affrontare una situazione straordinaria con strumenti altrettanto straordinari.

Si è scelto invece la via ordinaria con conseguenze negative ricadute tutte sulle spalle dei lavoratori e le loro famiglie. Oggi chiediamo all’esecutivo di non cadere nello stesso errore e, prima di emettere il nuovo decreto, cercare una modalità diretta per erogare le spettanze alle maestranze ormai allo stremo.

Il Segretario Provinciale dell’UGL Frosinone Enzo Valente lancia un nuovo appello al Governo. Da subito, il sindacato, aveva avanzato perplessità sull’utilizzo della CIG in deroga che, dovendo passare per la Regione Lazio, avrebbe allungato il percorso.

I fatti, purtroppo, hanno rivelato tutte le difficoltà ipotizzate che si affiancano a quelle già riscontrate per la mobilità in deroga per i lavoratori dell’Area di Crisi Complessa e Vertenza Frusinate, da mesi in attesa delle retribuzioni e pronti ad una dura protesta di piazza.

Se ancora ci fosse un margine, il Governo dovrebbe rivedere le proprie decisioni.

Sottolinea Valente:

Sarebbe una mossa di buon senso se proprio in dirittura d’arrivo il Consiglio dei Ministri cambiasse rotta velocizzando l’iter per l’erogazione dell’ammortizzatore sociale vista la proroga di nove settimane della stessa.

Invitiamo, dunque, a non commettere gli stessi errori perché in questo momento quello che conta è dare un sostegno alle migliaia di famiglie che attendono ancora di essere sostenute dallo Stato.

Se verrà riproposto lo stesso sistema allora, già da adesso, dovremmo preparaci a portare in piazza i lavoratori perché sappiamo che di soldi non ne vedranno ancora per molte settimane.

Chiediamo che almeno questa volta Conte ci ascolti e faccia in modo di non affrontare l’emergenza straordinaria con gli inefficaci metodi tradizionali, un appello che arriva dall’intero territorio nazionale.