Il Presidente sollecita una rivoluzione urbanistica, che punti sulla rigenerazione urbana e sul “consumo zero”
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Il Presidente della Regione Toscana è intervenuto nel corso della riunione della Commissione ambiente del Comitato delle Regioni come relatore del parere sul cosiddetto ‘Renovation wave’, che può permettere un’ondata di ristrutturazioni nel settore edilizio e offrire le opportunità di quella che ha definito una ripresa verde.
Il ‘Renovation wave’ riguarda gli edifici pubblici e privati, quelli di recente costruzione così come quelli storici, quelli residenziali e quelli dedicati ad attività produttive e situati sia nei centri storici che nelle aree industriali.
A suo giudizio intervenire in questo ambito può significare compiere progressi sia sul fronte climatico che su quello economico che sul sociale.
Basti pensare che gli edifici esistenti in Europa determinano il 40% del consumo energetico dell’Unione ed emettono il 36% di tutti i gas serra prodotti. Il tasso di ristrutturazione oggi è soltanto dell’1%, un andamento che non garantisce il raggiungimento del’obiettivo che si è posta l’Unione di giungere entro il 2050 alla neutralità climatica.
A giudizio del Presidente della Toscana serve quindi una vera e propria rivoluzione urbanistica, che punti sulla rigenerazione urbana e sul “consumo zero”.
È questa la chiave per rendere i territori dell’UE più verdi, realizzare infrastrutture più sostenibili e digitali così da favorire la green economy, diffondere maggiore sicurezza nei quartieri delle città, e raggiungere l’obiettivo di una Unione Europea “climaticamente neutrale” entro il 2050.
Per giungere a questo ha proposto di adottare alcune delle misure assunte dalla Regione Toscane, come ad esempio i contributi a progetti integrati per la piantumazione di alberi, in Toscana 5 milioni di euro riservati a 63 Comuni che hanno criticità nella qualità dell’aria, e una politica urbanistica a volumi zero.
Il ‘Renovation wave’ può rendere i territori più sicuri finanziando interventi di prevenzione e difesa del suolo.
Sul fronte economico di fronte ad un’industria europea delle costruzioni che conta 18 milioni di posti di lavoro e contribuisce al 9% del PIL, basterebbero investimenti per 300 miliardi di euro per generare altri 4 milioni di posti di lavoro e rilanciare un settore particolarmente colpito dalla crisi.
Il Presidente si è detto soddisfatto per i quasi 380 miliardi dei fondi di coesione destinati alla Regioni per il periodo 2021 – 2027 e per il Next generation che è dotato di 750 miliardi per gli investimenti pubblici nel settore.
Ma il Renovation wave può anche accrescere la solidarietà e combattere la povertà se si aumentano gli investimenti nell’edilizia popolare, negli ospedali, nelle case di riposo, negli asili e nelle scuole. L’abitare, se trascurato, può invece generare forme di emarginazione. E’ per questo che che la ricostruzione diventa un veicolo fondamentale per favorire l’inclusione sociale.
È per questo che il presidente della Regione ha chiesto alla Commissaria europea di chiedere agli Stati membri un pieno coinvolgimento delle Regioni nella redazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza e che la Commissione europea conceda già quest’anno sovvenzioni per sostenere gli enti locali nella preparazione di piani e progetti di fattibilità.