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Turismo: la saudita Al-Ula tra i migliori siti turistici 2022

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La “città vecchia” è un esempio della coesione sociale che ha caratterizzato Al-Ula fin dall’antichità

La città vecchia di Al-Ula, in Arabia Saudita, è stata selezionata dall’Organizzazione Mondiale del Turismo nella lista dei migliori siti turistici per il 2022.

È risultata infatti conforme ai criteri di selezione che riconoscono i siti che adottano il turismo come motore di sviluppo: sostiene la creazione di nuove opportunità di lavoro e si impegna per l’innovazione e la sostenibilità in tutti i suoi aspetti economici, sociali e ambientali.

Ed ecco spiegato l’interesse della Royal Commission per la “città vecchia” di Al-Ula per il suo patrimonio unico, cultura e architettura, e per la sua storia antica, dopo la scomparsa di parte della sua urbanizzazione all’inizio del XIX secolo.

La “città vecchia” è anche un modello di coesione sociale, che ha caratterizzato Al-Ula fin dall’antichità essendo composta da più di 900 case costruite con mattoni di fango, oltre ad una serie di castelli che svolgevano un ruolo di protezione e controllo ai fini della difesa e della sicurezza delle persone e dei convogli di pellegrini. Nella città vecchia c’erano 14 porte che operavano secondo determinate modalità di apertura e chiusura per ricevere passanti e convogli di pellegrini.

L’Organizzazione mondiale del turismo ha selezionato 32 siti di 18 Paesi in tutto il mondo,  che sono stati valutati da un comitato consultivo indipendente sulla base di una serie di criteri, inserendoli tra i migliori villaggi turistici 2022.

I villaggi selezionati riceveranno il sostegno dell’Organizzazione Mondiale del Turismo e dei suoi partner per migliorare gli elementi delle aree che sono state individuate in una cerimonia che avrà luogo ad Al-Ula il 27 e 28 febbraio 2023.

L’antica città di Al-Ula, una delle destinazioni più turistiche del Regno, si trova nel profondo dei deserti della regione nord-occidentale dell’Arabia Saudita, che ospita centinaia di monumenti storici e attrazioni naturali che risalgono a più di 200.000 anni fa.

Dal 22 dicembre al 21 gennaio, AlUla accoglierà il festival Winter at Tantora per mostrare e celebrare il suo ricco patrimonio attraverso un’entusiasmante serie di eventi e attività di intrattenimento, culturali, gastronomici e musicali. La manifestazione è un’eccellente occasione per visitare la città e sperimentare tutto ciò che ha da offrire.

Il primo sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO dell’Arabia Saudita si trova proprio ad AlUla. Ad Hegra i visitatori possono esplorare le oltre 110 tombe ben conservate sepolte nel paesaggio desertico e conoscere l’antico popolo e la cultura di AlUla.

Il sito era una città nabatea che risaliva oltre il primo millennio e raggiunse il picco dalla fine del II secolo a.C. al II secolo d.C.. Oltre alle tombe dell’élite del popolo nabateo, i visitatori scopriranno anche pozzi e canali d’acqua rivestiti di pietra che mostrano l’esperto artigianato della civiltà.

Il centro storico di Al-Ula è un’esperienza da non perdere per tutti i viaggiatori. Nel XII secolo l’area era un insediamento essenziale lungo il percorso di pellegrinaggio da Damasco alla Mecca ed è spesso citata dai viaggiatori dal XII al XX secolo.

I turisti possono anche esplorare la roccia dell’elefante, la formazione rocciosa più iconica. La spettacolare formazione rocciosa ricorda un pachiderma con la proboscide che tocca terra ed è una delle meraviglie più significative della città.

Nel cuore dell’Oasi di AlUla è possibile conoscere le pratiche agricole sostenibili attraverso un laboratorio interattivo di due ore. I partecipanti scopriranno come i contadini della regione hanno sfruttato le risorse naturali e la vasta biodiversità per mantenere le loro fattorie sane e produttive.

Presso l’azienda agricola gli ospiti possono trovare ampi raccolti di orzo, grano, avena, fichi, olive, agrumi, erbe aromatiche e datteri e una varietà di animali da fattoria, tra cui capre e galline.

Habitas Al-Ula, invece, è l’hotel della città e riunisce vita di lusso e sostenibilità in un unico luogo. Situato all’interno di un’antica oasi nella Ashar Valley è circondato da scogliere di arenaria e palmeti.

Il resort dispone di 96 camere con vista mozzafiato sulle montagne, una piattaforma per lo yoga, centri benessere e fitness, un ristorante, una caffetteria e una piscina. Ciascuno di questi spazi è costruito con materiali organici di provenienza etica.

In tutte le camere gli ospiti possono anche trovare installazioni artistiche uniche e coinvolgenti, dalle altalene che si affacciano sui terreni dell’hotel ai trampolini incorporati nel mezzo del deserto.

Come parte della loro programmazione basata sull’esperienza, il resort offre passeggiate artistiche e culturali, trekking nel canyon, yoga, meditazione e respirazione, ma anche proiezioni cinematografiche settimanali all’aperto con film e documentari culturali regionali, nonché conferenze di discussione aperta su iniziative, cultura e storia locali.

Gli ospiti dello Shaden Resort, invece, possono scegliere di soggiornare in una delle 112 lussuose ville, suite e camere disponibili, tutte dotate di balcone o terrazza privati. Le straordinarie caratteristiche dell’hotel includono un centro fitness di classe mondiale, un giardino, una sala comune, una terrazza e un ristorante. L’area benessere della tenda di lusso comprende una sauna, una vasca idromassaggio e un hammam.

Gli amanti dell’avventura possono anche fare un’escursione vicino al resort. Le tombe di Madain Saleh distano 22 chilometri dal resort, mentre Wadi Hashish si trova a 11 chilometri di distanza.

Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.