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Truman Capote al Teatro Vascello

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Truman Capote questa cosa chiamata amore


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In scena dal 5 al 9 aprile a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 5 al 9 aprile presso il Teatro Vascello di Roma andrà in scena lo spettacolo ‘Truman Capote questa cosa chiamata amore’ di Massimo Sgorbani, con Gianluca Ferrato. Scene Massimo Troncanetti, costumi Elena Bianchini, impianto e regia Emanuele Gamba, produzione Teatro della Toscana.

Truman Capote questa cosa chiamata amore’ è uno spettacolo da e su uno dei più grandi scrittori americani del ‘900, in uno spazio teatrale mutevole e leggero, una pelle prismatica di camaleonte pronto alla trasformazione, com’era la lucentezza della prosa dell’autore di ‘A sangue freddo‘, di cui quest’anno ricorrono i 50 anni dalla prima pubblicazione.

Tutta la letteratura è pettegolezzo.

Così Truman Capote liquidava con una delle sue abituali provocazioni anti-letterarie qualsiasi visione sacrale dell’arte e dell’artista. ‘Pettegolezzo’ inteso come svelamento di ciò che non si sa, indagine sui lati oscuri dell’America, in modo leggero e profondo, snob e vivace come un vodka martini.

È il Capote più irriverente, infatti, quello che emerge da Truman Capote questa cosa chiamata amore, in cui Massimo Sgorbani disegna per Gianluca Ferrato, diretto da Emanuele Gamba, un dandy, un esibizionista, un personaggio pubblico prima ancora che un grande scrittore: l’anticonformista per eccellenza, che può permettersi di parlare con la stessa dissacrante arguzia di Hollywood e della società letteraria newyorkese, di Jackie Kennedy e Marilyn Monroe, di Hemingway e Tennessee Williams, senza mai risparmiare se stesso, i suoi vizi, le sue manie, i suoi successi e fallimenti.

Il suo stile, decadente, ironico e iconoclasta ha segnato la letteratura degli Stati Uniti. Truman Capote, geniale scrittore, giornalista e drammaturgo, è stato, dopo Hemingway, forse il più grande esempio di autore divenuto protagonista e vittima dello star system a stelle e strisce.

Un predestinato alla scrittura. Inizia a scrivere a otto anni, a diciassette le prime pubblicazioni, a diciannove vince il primo O. Henry Award della sua vita. Il suo stile è già formato, come ammetterà lui stesso negli ultimi anni della sua vita; cambia l’oggetto dei suoi racconti, la materia tra le mani, ma il suo stile è quasi identico a quello della sua giovinezza, e si basa tantissimo sul suono e sul ritmo delle parole.

Dopo un’infanzia difficile e con l’aggravante, per l’America dell’epoca, dell’omosessualità, Capote, sotto i lustrini di feste e copertine di riviste, ha saputo raccontare tanto la frizzante società newyorkese, quanto il cuore più nero del suo Paese.

Il tutto con una lingua costruita alla perfezione, vero elemento distintivo della sua produzione, tanto quanto i temi di cui si è occupato nei suoi libri, da ‘Colazione da Tiffany’ a Marlon Brando.

Partito dai bassifondi, lavorando come fattorino, Capote ha conosciuto il successo con i racconti, per poi imporsi definitivamente con il romanzo-verità ‘A sangue freddo’ di cinquanta anni fa, 1966, storia del massacro di una famiglia e capostipite di un nuovo tipo di giornalismo letterario.

Poi alcol e droga hanno infiacchito il suo talento, a lungo cristallino e unico. Ma trent’anni dopo la sua morte, per cirrosi epatica nell’agosto del 1984, a neppure 60 anni di età, non possiamo che rimpiangere il suo genio e anche la sua candida e disperata voglia di stupire e, probabilmente, di essere apprezzato e amato.

Quando Dio ti concede un dono, ti consegna anche una frusta; e questa frusta è intesa unicamente per l’autoflagellazione.

Se per Capote il suo talento è stato una frusta, per tutti noi è stato solo piacere puro.

Informazioni e botteghino
Intero Prosa 20,00 euro
Ridotto Prosa over 65 15,00 euro
Ridotto Prosa studenti 12,00 euro
Intero Danza e Musica euro 15,00
Ridotto over 65 e studenti euro 12,00
Servizio di prenotazione 1,00 euro a biglietto

Come raggiungerci:
Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78, a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo.

Con mezzi privati:
Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro.

Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello:
Via Giacinto Carini, 43, Roma tel 06 5800108;
Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552;
Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma tel 06 5803217;
Via R. Giovagnoli, 20, 00152 Roma tel 06 5815157.

Con mezzi pubblici:
Autobus 75 ferma davanti al Teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871.
Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello.

Truman Capote questa cosa chiamata amore