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Trotula de Ruggiero, la prima donna medico della storia

Trotula de Ruggiero


Secondo la storia della medicina, la prima donna medico della storia fu Trotula de Ruggiero.
Di lei si sa ben poco, sicuramente che visse attorno al 1050 a Salerno, ebbe la possibilità di frequentare le scuole e si specializzò in medicina.

Forse sarebbe più corretto ricordarla come la prima ginecologa, in un’epoca in cui la donna non era valorizzata, per il suo interessamento al corpo femminile, dalle mestruazioni, nel periodo del mestruo le donne non potevano andare in chiesa, alla gravidanza, dal parto fino alle cure di bellezza.

Trotula ebbe idee innovative sotto molti aspetti: considerava che la prevenzione fosse l’aspetto principale della medicina e propagava nuovi e  insoliti metodi per il tempo, sottolineando l’importanza che l’igiene, l’alimentazione equilibrata e l’attività fisica rivestono per la salute, allacciandosi al motto latino di Giovenale Mens sana in corpore sano.

Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure. Fece nuove scoperte anche nel campo dell’ostetricia e delle malattie sessuali.

Cercò nuovi metodi per controllare le nascite e rendere il parto meno doloroso. Si occupò del problema dell’infertilità, cercandone le cause non soltanto nelle donne, ma anche negli uomini, in contrasto con le teorie mediche dell’epoca.

Trotula fu talmente nota al tempo in cui visse che e nei secoli successivi da essere citata anche da Geoffrey Chaucer in uno dei famosi Racconti di Canterbury.

Tra i tanti testi a lei attribuiti sin dal Medioevo citiamo De passionibus mulierum ante in et post partum, Sulle malattie delle donne prima, durante e dopo il parto, è un’opera medica in latino della fine del XII secolo, anche se in realtà sembrerebbe essere la somma di tre volumi medici indipendenti scritti nel XII secolo da autori diversi.

Nel comporre la Summa qui dicitur Trotula gli scritti furono rielaborati, aggiungendo altro materiale e rimaneggiando alcune sezioni.

Trotula visse al tempo in cui la Scuola Medica di Salerno era considerata la prima facoltà di Medicina d’Europa e fondeva la tradizione greca, latina, araba ed ebraica per dar vita, infine, ad un sistema innovativo di cura dei malati nell’impostazione della profilassi e che apre la strada al metodo empirico e alla cultura della prevenzione.

Autore Mimmo Bafurno

Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. Ha pubblicato il volume "Datemi la Parola, Sono un Terrone". Attualmente collabora con terronitv.

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