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‘La tristezza ha il sonno leggero’ – Resoconto presentazione

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Lorenzo Marone racconta il suo secondo romanzo

Napoli, 9 marzo, ore 18:30, siamo alla Feltrinelli di Piazza dei Martiri per la presentazione del nuovo libro di Lorenzo Marone La tristezza ha il sonno leggero’, edito da Longanesi & C..

Arrla-tristezza-ha-il-sonno-leggeroivo presto e mi accomodo; pian piano la sala si riempie fino a gremirsi. Mi chiedo, toh ma sarà vero che la gente non ama leggere? Oppure un bel libro non lo si disdegna comunque?

Ed eccomi qui, curiosa di saperne di più su questa seconda fatica di Marone. Vengo sulla scia del suo primo libro, ‘La tentazione di essere felice’, che ho amato molto, apprezzando il falso cinico Cesare Annunziata.

Dato il successo, credo che per lui sia stato difficile scrivere un libro altrettanto bello.

Presenti, oltre all’autore, la giornalista Conchita Sannino e il dirigente RAI Francesco Pinto.

Quel che ancora non so è che c’è una sorpresa in arrivo.

Apre i lavori la Sannino che legge qualche brano e ci svela un po’ di trama.

C’è una presenza/assenza in questo libro, ma molto delineata che è una Napoli senza Napoli, una famiglia borghese, una famiglia molto meridionale, ricca e fragile come tante altre, con disagi e problemi, ma molto lontana dall’oleografia dell’ambiente che scolora in colore a tutti i costi.

La parola passa al simpaticissimo Francesco Pinto che, con molta leggerezza, ci racconta il testo strappando più di una risata. Ricorda che è l’opera che viene dopo ‘La tentazione di essere felice’, libro di grande successo tradotto in varie lingue da cui sta per esser tratto un film. Simpaticamente parla di ‘ansia da prestazione’ e, tra un sorriso, e l’altro ci narra l’intreccio.

Il tema centrale della vicenda è la famiglia, ma non quella tradizionale, piuttosto quella allargata, forse ‘due mezze famiglie’. Il protagonista, Erri Gargiulo, subisce il divorzio dei genitori e si vede circondato da fratelli e sorelle nati dai nuovi legami dei suoi genitori. L’azione si svolge a cena, intorno ad una tavola, da cui poi parte la storia delle varie vicissitudini dei personaggi che incrociano la vita del protagonista.

È una famiglia atipica? Non direi è una famiglia allargata come tante, anzi come rimarca l’ottimo Francesco Pinto ‘Due mezze famiglie’.

Continua Pinto:

Protagonista è la famiglia e Marone ne smonta il concetto classico, con l’identica leggerezza e ferocia del primo romanzo. L’occasione è una cena di famiglia, perché la storia si apre e si chiude in poche ore ed in questo breve lasso di tempo confluiscono intere vite.

Erri non è un figlio con due padri, ma un mezzo figlio. Tutto il libro parla di metà; è un romanzo di vite incompiute, di scelte mai fatte o fatte troppo tardi o fatte troppo in fretta, di strade abbandonate, di rimpianti, di amori non scelti, di amori rassegnati, di fantasie diventate concretezza.

La famiglia Ferrara e la famiglia Gargiulo sono, in fondo, due mezze famiglie. E, su questa premessa, Marone costruisce un ventaglio di personaggi che, al contrario de ‘La tentazione di essere felici’, non vivono subordinati alla narrazione, ma che si incrociano con Erri. È quindi, un romanzo più complesso dell’altro, contenutisticamente più coraggioso, con più storie, più incroci, più destini, più affollato dell’altro. È una sorta di condominio narrativo, dove le luci si accendono e si spengono nei vari appartamenti e qui si sente tutta la napoletanità di Marone, nell’indulgenza, un tratto caratteristico dei napoletani. Escono fuori così dei protagonisti che anche nelle scelte peggiori non sono mai dei cattivi tenenti. In fondo tutti cercano ancora una volta ciò che cercava Cesare, la tentazione di essere felici.

La Sannino legge, in modo perfetto, altri brani brani che ci fanno assaporare la scrittura meravigliosa di Lorenzo Marone, mai scontata e lontana da facili sentimentalismi.

L’autore passa a raccontarci del suo romanzo. Era da un po’ che voleva parlare di famiglia e dei ruoli che ci cuce addosso creandoci problemi verso la nostra individualità. Nulla di autobiografico, ma il suo vissuto, in fondo, c’è comunque, in quanto anche lui appartiene ad una famiglia allargata.

C’è qualcosa che lega i due romanzi ed è la ricerca continua di sé, di essere davvero ciò che si è.

E mentre si chiacchiera piacevolmente arriva la gradita sorpresa di cui accennavamo prima, Gianni Amelio. Il regista, che a Napoli sta girando proprio ‘La tentazione di essere felice’, ne approfitta per intervenire a quella che per Marone e è sicuramente la più importante presentazione del suo secondo libro perché nella sua città. È un momento veramente molto divertente; il regista, con grande carisma, ci parla della sceneggiatura e dei cambiamenti che troveremo nel film. Si alternano, tra i due, reciproche attestazioni di stima. Per me è una gradevolissima scoperta; mai avrei pensato che un regista tanto famoso fosse un uomo così alla mano.

Si torna a leggere il testo, poi Marone chiude sottolineando che alla base di tutto c’è sempre la speranza di cambiare ciò che non va e che la rabbia è un ottimo motore per spingerci a modificare le cose.

Si conclude, così, in allegria, lo splendido pomeriggio trascorso con persone simpatiche, un bel pubblico caloroso e, ovviamente, il racconto di un bellissimo libro.

Ora non ci resta che leggere ‘La tristezza ha il sonno leggero’ per poter dare anche noi il nostro punto di vista.

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Autore Elisa Santucci

Divoratrice di libri e sperimentatrice culinaria.