Home Territorio Abruzzo ‘Trilogia della possibilità’ alla Fondazione Michetti

‘Trilogia della possibilità’ alla Fondazione Michetti

119
'Trilogia della possibilità'


Download PDF

Il 13 dicembre al MuMi di Francavilla al Mare (CH) per la prima volta il progetto installativo completo di Lúcio Rosato iniziato nel 2017

Riceviamo e pubblichiamo.

Viene allestita e presentata per la prima volta in forma completa la ‘Trilogia della possibilità’, un progetto installativo che Lúcio Rosato ha iniziato nel 2017 con ‘Il tappeto del silenzio’, presentato nella chiesa di San Francesco a Loreto Aprutino (PE), continuato nel 2022 con ‘campo minato‘, allestito a Foggia all’interno di Palazzo Dogana, sede del Museo di arte moderna e contemporanea, e conclusosi il 4 ottobre del 2024, nei resti del Convento di San Francesco a Francavilla al Mare (CH), con ‘cancellazione’.

Tre installazioni che insieme compongono un’ode alla possibilità, un invito alla meditazione e alla riflessione sul significato delle cose e delle parole.

Un progetto che si è articolato in 7 anni e che, nel corso del tempo, l’autore ha volta per volta reso fruibile per un solo giorno, il 4 ottobre, in un omaggio laico al santo patrono d’Italia e in una dedica sincera al papa che ne ha scelto il nome.

Così venerdì 13 dicembre ore 18:00 Fondazione Michetti ricompone per la prima volta gli elementi di questa trilogia e li rende liberamente visitabili fino al 12 gennaio 2025.

Il percorso si compone appunto come ode alla possibilità, presentando la sua ferma ma delicata riflessione attraverso strumenti d’uso quotidiano, tanto per l’artista quanto per il pubblico: il ‘tappeto del silenzio’ è tessuto con 2.432 fogli bianchi A4 nella sala principale della Fondazione, per un invito al visitatore ad essere attraversato dallo sguardo invitando a rendersi disponibile all’ascolto; ‘campo minato’ è composto da 529 mine di grafite che, ‘come in una semina, misurano il campo di grafite e di pace, in attesa di ri-disegnare il mondo’; infine, ‘cancellazione’ è composta da ‘690 gomme poggiate a disegnare un tappeto bianco che invita alla rinuncia, alla sottrazione, dove pregare l’azione del perdono e della misericordia, dell’amore: progetto silenzioso di cancellazione e di pace‘.

L’esposizione è anche occasione per ri-percorrere con leggerezza, e con soli altri 5 lavori, la ricerca di Rosato che da sempre si è occupato di alleggerimenti e dismissioni ricercando l’essenza.

In alcune di queste sarà possibile trovare in maniera velata o più esplicita ricorrente l’immagine del mare, che diventa sintesi del rapporto con il luogo e lo sguardo, fino a tendersi nell’ultima installazione nell’orizzonte definito dall’opera ‘filomare’.

Una scelta quasi naturale per uno dei progettisti della pista ciclopedonale di Francavilla al Mare, per tornare ad ascoltare il mare, e il curatore dello spazio-officina di recente fondazione a Pescara zerozerosullivellodelmare.

Nota biografica

Lúcio Rosato (Lanciano, 1960): architetto, formatosi sotto la guida artistica di Ettore Spalletti e Franco Summa, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. Ha studiato canto come baritono al conservatorio di Pescara con Maria Vittoria Romano.

Suoi scritti e progetti sono pubblicati in riviste di settore e i suoi lavori sono stati esposti in rassegne nazionali e internazionali.

Tra le pubblicazioni: Sui territori al limite, Librìa, 2007; la città negata, identità e modificazione, Franco Angeli, 2008; le stanze di Tonia, Librìa, 2012.

Tra le realizzazioni: la casa che guarda il mare a Riparo Bardella di Ortona (premio Architetture dell’Adriatico nel 2020); la porta stretta nel museo La Civitella a Chieti; per tornare a guardare il mare, pista ciclopedonale a Francavilla al mare, con Flacco, Conte, Duronio.

Numerosi i riconoscimenti: dal premio Europan 4 ‘costruire la città sulla città’ (Iraklion -Grecia) nel 1996 con il progetto minotauro, al premio InArchitettura Abruzzo 2023 per una casa tra le case, casa unifamiliare in cemento nel centro storico di Ortona.

Nel 2003 è premio speciale al concorso nazionale per la scelta di opere d’arte da ubicare nella nuova sede degli uffici giudiziari di Pescara,Presidente di giuria Achille Bonito Oliva, con il progetto della fontana lo spazio di Narciso.

Dal 2010 al 2020 ha curato a Pescara usomagazzino, uno spazio dedicato all’incontro dove ha costruito corrispondenze espositive con altri architetti e artisti, con fotografi e designer, con fondazioni, università e progetti editoriali.

Ha insegnato teorie di progettazione all’Università Europea del Design e interior design alla facoltà di architettura di Pescara. Vive e prende appunti a Pescara, dove governa lo spazio – officina zerozerosullivellodelmare per altre architetture.