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Transumanesimo e Transumanza

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Transumanesimo


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Sotto molti aspetti la visione e gli ideali proposti dal Transumanesimo mi appaiono come altrettanti incubi: dolci in bocca come il miele e amari come il fiele nelle viscere, proprio come avviene con il libretto che l’Angelo consegna a Giovanni nell’Apocalisse.

Prolungare durata e qualità della vita umana oltre ogni limite immaginabile; ampliare in modo portentoso le nostre facoltà intellettive e la portata dei cinque sensi (altro che microscopi e cannocchiali…); riprodurre indefinitamente copie di noi stessi e della nostra mente; sconfiggere definitivamente Povertà, Malattia, Invecchiamento, in alternativa, applicando le tecniche crioniche ai malati e conservandoli nell’elio liquido, come diceva la canzone della Cinquetti: “in attesa che venga quel giorno, ma ora no” – in ultima analisi sconfiggere la Morte; programmare gli organismi e le loro capacità con l’ingegneria genetica, eliminando le mutazioni casuali e manipolando il codice genetico (siamo all’alba di un’era post-darwiniana?); trasformare progressivamente gli esseri umani in organismi immortali o in androidi, sostituendo via via gli organi che si deteriorano con equivalenti meccanici o ottenuti con le biotecnologie; creare una continua “interfaccia” tra noi e la realtà, costituita dall’Intelligenza Artificiale, che permetta al nostro cervello di accedere in ogni istante a sconfinate capacità di calcolo con un continuo accesso ai Big Data, a un ampliamento smisurato dell’esperienza attraverso la simulazione e alla velocità e possibilità di feedback dei moderni computer quantici.

Infine, decidere noi stessi quale debba essere la via evolutiva da intraprendere per gli individui e per l’intera umanità, senza lasciare nessuno spazio di determinazione al caso, in un delirio di onnipotenza e di ansia da controllo. È lo stato di cose che ha indotto lo storico Yuval Noah Harari a intitolare un suo libro ‘Da uomini a dèi’.

Come avviene in ogni narrazione utopica, è molto interessante quel che viene proposto, ma è molto rivelatore ciò che viene taciuto.

Intanto un poco di storia del Transumanesimo: bisnonni di questa impostazione di pensiero sono sicuramente l’Illuminismo e il Positivismo, caratterizzati da una illimitata fiducia nella scienza e nella tecnologia, che a volte è sconfinata nella loro divinizzazione.

Se volessimo cercare ancora prima nella storia dei lontani progenitori del Transumanesimo, potremmo cercarli nel movimento del Libero Spirito, “fiorito” tra il XIII e il XVI secolo, in Pico della Mirandola o in Francis Bacon. Un equivalente mitologico della figura di Adamo per il Transumanesimo potrebbe invece essere Prometeo e si potrebbe ricercare una lontana ispirazione, per i dubbi e i timori che esporrò in seguito, nelle tragedie di Eschilo, nelle quali l’eroe deve affrontare le conseguenze di una ferita inflitta all’Ordine Cosmico dalla sua stessa ubris o da quella di un suo progenitore.

Si può parlare di Transumanesimo in senso proprio a partire dall’apparizione del saggio ‘In new bottles for new wine’ di Julian Huxley nel 1957, il cui fratello Aldous incontrò Carlos Castaneda dopo la pubblicazione del suo ‘The doors of perception’, un saggio che prende in prestito anche alcune idee dal teologo Tehilard de Chardin

Il movimento si sviluppa poi negli anni 80 del Novecento grazie a Fereidoun M. Espandiary (FM 2030), Natasha Vita More (Nancie Clark) e Max More e alle loro opere e attecchisce soprattutto in California e presso l’UCLA di Los Angeles, dove nel 1986 Eric Drexler pubblica ‘Engines of creation‘, sulle nanotecnologie, e la sede dell’Alcor Foundation diviene un centro di incontro.

Oggi il punto di riferimento è la World Transhumanist Association, presente anche in Italia, Paese in cui i Cinquestelle hanno anche eletto il deputato transumanista Niccolò Invidia.

Naturalmente l’argomento ha ispirato, oltre a saggi, innumerevoli romanzi tra SF e il genere catastrofista e distopico. Tra gli autori ricordo Dan Brown, Isaac Asimov, Dan Simmons, Bruce Sterling, Samuel Butler, Iain Banks, Michel Houellebecq, Philip Dick, Robert Sheckley, Raymond Quenau, Olaf Stapledon, Charles Stross oltre, naturalmente, al fratello di Julian, Aldous Huxley e a molti altri. Non mi addentro nel labirinto della filmografia dedicata all’argomento, citando come unico esempio la serie TV distopica ‘Black Mirror‘.

Dicevo all’inizio che, dopo il dolce gusto di miele delle promesse del Transumanesimo, che ricordano le promesse di Mefistofele a Faust, segue nel ventre un gusto amaro come il fiele.

Cerco di riassumere dubbi e perplessità in alcuni punti sintetici:

– Alterando arbitrariamente la biologia umana e il codice genetico si potranno creare esseri umani fortissimi, intelligentissimi e praticamente immuni alle malattie, chiamiamoli uomini alfa, così come esseri specializzati in determinati tipi di lavoro, programmati per servire gli uomini alfa, destinati a morire non appena la loro utilità cessi. Chi deciderà in proposito? Quale democrazia sarebbe mai possibile se gli esseri umani venissero già progettati ab origine per essere diseguali, come potranno godere di eguali diritti?

– Con la sostituzione degli organi con loro equivalenti meccanici, con la creazione di organi sostitutivi, veri e propri “pezzi di ricambio”, facendo ricorso alle cellule staminali, la durata della vita si potrà prolungare indefinitamente, ma solo i ricchi potranno permettersi questo “lusso”. Come potrà conciliarsi questo con gli ideali e con i valori di una democrazia liberale? Chi deciderà in proposito?

– La possibilità di trasferire la mente, i ricordi, la “personalità” di un essere con una sorta di download in un device, in un computer o in un organismo creato ad hoc, renderà duplicabili gli esseri. Quale status riconoscerà la legge a un duplicato? Quali diritti? Cosa ne sarà della proprietà e del diritto alla vita? E, ancora una volta, chi deciderà in proposito? Cosa ne sarà delle relazioni umane?

– Se le macchine riusciranno a riprodurre se stesse e affideremo in gran parte a loro le chiavi dei nostri destini, perché mai la razza umana dovrebbe continuare ad esistere? I valori di perfezione ed evoluzione insiti in una simile scelta sarebbero infatti più compatibili con una macchina immortale, sempre più veloce e performante, che con un essere umano.

– Che ne sarà dell’idea di libertà in un mondo in cui tutto è prevedibile, fino al giorno e al minuto in cui avremo una certa malattia, e anche i pensieri saranno controllabili e prevedibili? Come evitare che una ristretta oligarchia approfitti di questo immenso potere per creare un’umanità di schiavi? Che ne sarà delle leggi e a quale spirito saranno informate? Come evitare che pochi eletti dominino uno sterminato esercito di pecore programmate per obbedire?

– L’Intelligenza Artificiale solleverà l’umanità dalla fatica e dal lavoro, svolgendo meglio degli uomini quasi tutti i lavori pratici e anche molti dei lavori organizzativi in innumerevoli campi, trasporti, traduzione, insegnamento, medicina etc. etc. Esempio: con un tampone di saliva e l’accesso al codice genetico di una persona e ai Big Data ci sono milioni di probabilità in più di diagnosticare correttamente una data malattia e di azzeccare la cura giusta, chi vorrà più rivolgersi a un medico umano? Ci saranno miliardi di disoccupati. Che senso avrà la loro vita? Come potrà esserci ancora un Welfare per miliardi di nullafacenti? Che faranno dalla mattina alla sera?

– Nel ‘Tramonto degli oracoli’, se non ricordo male, Plutarco narra di una voce che dal mare annuncia al timoniere di una nave ‘Il grande dio Pan è morto!’, preannunciando la fine degli dèi e del paganesimo. È indubbio che il mondo moderno abbia perso la percezione di una dimensione verticale dell’esistenza, di un aspetto sottile di tutto ciò che esiste, della possibilità di una doppia vista con cui guardare al mondo, quella stessa doppia vista che nello ‘Zibaldone‘ Leopardi attribuisce ai poeti, che ci permette di scorgere gli aspetti sottili della realtà attraverso quelli simbolici, ricorrendo a quella che Hillman e Corbin hanno chiamato “intelligenza del cuore”.

Ecco, il Transumanesimo mi appare come una forma estrema di riduzionismo e di materialismo, il mondo viene ridotto alla sua dimensione prosaica e sensibile, il valore della vita si riduce alla sua durata e ai beni materiali di cui è possibile godere, il Mistero dell’alternarsi di vita e morte viene affrontato con il trapianto di cellule staminali e la sostituzione di organi con equivalenti meccanici, l’avventura della coscienza confusa con il download delle esperienze pregresse, la possibilità di universi soprasensibili è recisamente negata, con una sovrana ignoranza dell’Anima, dello Spirito e dell’Ombra.

Emerge da questa visione un uomo deforme, mutilato, cieco e sordo agli spazi celesti a sua disposizione, ridotti alla cupola di un Luna Park, e agli abissi della terra e dell’anima, che come tigri affamate in una foresta, non sono meno reali e pericolose se ne neghiamo l’esistenza.

Queste sono solo una piccolissima parte delle riflessioni che si potrebbero fare sul futuro che incombe sul genere umano.

Per ora il Transumanesimo non ha veri nemici. I suoi nemici attuali, per quel che posso vedere, sono i complottisti, gli infaticabili produttori di fake news. Parlano di un Deep State che, con lucida determinazione e preveggenza, vorrebbe realizzare gli ideali transumanisti, servendosi persino della pandemia e dei vaccini. Vedono nelle democrazie liberali un nemico da abbattere, nel razzismo verso gli immigrati un’ancora di salvezza, nello spirito di fratellanza universale una debolezza imperdonabile, predicano uno spiritualismo elitario e luciferino.

Non si rendono conto che il mondo è abbandonato al caso e all’alea, che è una nave senza timoniere, una nave dei folli in preda ai venti, che nessuno è alla guida e nessuno vede dove stiamo andando, che non c’è alcun progetto, alcun complotto, solo una terribile cecità e incapacità di vedere, che proviene dall’aver completamente trascurato quell’intelligenza del cuore che per millenni ha indicato la rotta ai migliori tra i nostri progenitori.

Il risultato è che l’umanità rischia di dividersi tra due greggi di pecore, quelle che inseguono gli ideali transumanisti e quelle che li combattono, inseguendo vuote bufale.

Le parole sprezzanti che Goethe fa pronunciare a Mefistofele descrivono alla perfezione i sapienti che ci sono rimasti e che attualmente guidano i nostri destini:

Mefistofele: Così riconosco il sapiente:

Per voi quel che non toccate è lontano mille miglia,

Per voi quel che non afferrate non esiste addirittura!

Quel che non potete calcolare pensate non sia vero;

Quel che non pesate per voi è senza peso;

Ciò che non valutate in danaro per voi è senza valore.
Goethe – Faust

Autore Alessandro Orlandi

Alessandro Orlandi (1953) matematico, museologo, curatore per 20 anni dell'ex museo kircheriano, musicista, saggista ed editore della Lepre edizioni, è autore di numerosi articoli e libri riguardanti la matematica, la museologia scientifica, la storia delle religioni, la tradizione ermetica, l’alchimia, le origini del Cristianesimo e i Misteri del mondo antico.