Il progetto di regolamento ‘Net Zero Industry Act’ mira ad aumentare la quota dell’UE nel mercato globale delle tecnologie relative alla decarbonizzazione
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Parlamento europeo in Italia.
Martedì 21 novembre, il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulle norme volte a rafforzare la produzione manifatturiera europea per le tecnologie necessarie per la decarbonizzazione.
Il progetto di legge ‘Net-Zero Industry Act‘, in italiano: ‘Legge per le industrie a zero emissioni nette’, adottato con 376 voti favorevoli, 139 contrari e 116 astensioni, stabilisce un obiettivo europeo di produrre all’interno dell’UE il 40% delle tecnologie a zero emissioni nette, cosi come definite nei piani nazionali per l’energia e il clima, PNEC, e di conquistare il 25% del valore del mercato globale relativo a queste tecnologie, entro il 2030.
Intende inoltre affrontare le sfide legate all’aumento delle capacità produttive per queste tecnologie.
Nei loro emendamenti, i deputati hanno ampliato il campo di applicazione del progetto di legislazione per includere l’intera catena di approvvigionamento, compresi i componenti, materiali e macchinari per la produzione di tecnologie a zero emissioni nette.
Propongono anche un elenco più ampio e completo delle tecnologie da trattare, da aggiornare periodicamente. In particolare, i deputati hanno incluso tecnologie di fissione e fusione nucleare, carburanti sostenibili per l’aviazione, SAF, e altre specifiche tecnologie industriali.
‘Distretti’ a zero emissioni nette
La legge presenta due classificazioni dei progetti che saranno sostenuti: progetti di produzione tecnologica a zero emissioni nette e progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette.
Mira inoltre a razionalizzare le procedure di rilascio delle autorizzazioni, fissando un calendario di 9 – 12 mesi per i progetti regolari e da 6 a 9 mesi per i progetti strategici da autorizzare.
I deputati propongono anche la creazione di iniziative dal titolo ‘Distretti a zero emissioni nette’, in inglese ‘Net-Zero Industry valleys’, per accelerare i processi di autorizzazione, delegando parti della raccolta di prove di valutazione ambientale alle autorità nazionali.
La legislazione destinerebbe infine dei fondi finanziati dalle entrate del sistema nazionale di scambio di quote di emissione, ETS, e dalla piattaforma Strategic Technologies for Europe, STEP, alla maggior parte dei progetti strategici; il Net-Zero Industry Act rappresenta, secondo i deputati, un passo verso un fondo europeo di sovranità.
Citazione
Il relatore Christian Ehler (PPE, DE) ha detto:
Con l’adozione di questa proposta, i deputati stanno dimostrando di voler seriamente rendere l’Europa adatta all’industria manifatturiera.
Senza queste misure per ridurre gli oneri amministrativi, accelerare i processi e aumentare gli investimenti pubblici nelle nostre industrie e nell’innovazione, l’Europa dovrebbe affrontare la decarbonizzazione attraverso la deindustrializzazione.
Questa proposta dimostra che siamo in grado di prevenire questo.
Prossime tappe
Quando il Consiglio avrà adottato la sua posizione, potranno iniziare i negoziati sul testo definitivo della legge.
Contesto
L’Europa importa, per la gran parte, le tecnologie energetiche pulite di cui ha bisogno per raggiungere i suoi obiettivi climatici, mentre molti paesi non UE hanno intensificato i loro sforzi per aumentare la loro capacità di produzione di energia pulita.
L’obiettivo del progetto di regolamento – ancora da negoziare con gli Stati membri – è garantire che, entro il 2030, la capacità produttiva dell’UE per queste tecnologie strategiche raggiunga almeno il 40% del suo fabbisogno annuale di diffusione.
Il regolamento stabilirebbe inoltre un obiettivo a livello dell’UE per la capacità annuale di iniezione di CO2 entro il 2030, 50 milioni di tonnellate.
Conferenza sul Futuro dell’Europa
Il ‘Net Zero Industry Act’ è in linea con le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa, in quanto sostiene l’obiettivo dell’UE di rafforzare la sicurezza energetica europea, conseguire l’indipendenza energetica e garantire una transizione giusta, fornendo nel contempo energia a prezzi accessibili e sostenibili, proposta 3.
Questo obiettivo è in linea con il ruolo dell’UE quale leader mondiale nella politica energetica sostenibile e si allinea con gli obiettivi climatici globali.
In particolare, l’atto riflette la proposta 3, misure 1, 3, 5, 6, la proposta 11, misura 1, la proposta 12, misura 5, la proposta 17, misura 1, e la proposta 18, misura 2, che mirano collettivamente a promuovere un quadro energetico sostenibile, resiliente e indipendente all’interno dell’UE.