Site icon ExPartibus

Ancora tragedia sulle coste italiane.



Di nuovo sbarchi e tragedie sulle coste della Sicilia. In questi giorni sono arrivati ancora i ” barconi delle speranza”, con sempre più gente che attraversa il mare per raggiungere  una vita migliore. Ma come già sappiamo, non sempre questo accade.

Infatti proprio nei giorni scorsi,una delle  navi dell’operazione Mare Nostrum, la Grecale,  ha ritrovato un barcone con 6000 migranti a bordo. Si trattava di un peschereccio di 20 metri, senza alcuna copertura e che ospitava il doppio delle persone che la sua capienza supportava. La triste scoperta è arrivata solo in seguito, nel vano ghiacciaia, dove si custodisce il pesce durante la navigazione, sono stati trovati 45 cadaveri ammassati un sull’altro. Giovani e donne provenienti dall’Africa centrale. Le cause della morte sembrano esser state schiacciamento ed asfissia: il caldo, il poco spazio e la mancanza di aria hanno portato alla tragedia. ” Accatastati uno sull’altro, come all’interno di una fossa comune, che ricorda Auschwitz”, questo ha dichiarato a caldo il capo della squadra mobile della questura di Ragusa, Antonino Ciavola, dopo aver osservato i corpi all’interno del peschereccio. Il sindaco di Pozzallo, dove il peschereccio è stato portato, ha fatto allestire una camera frigorifera per poter ospitare i 45 cadaveri.

Nel frattempo la procura di Ragusa sta valutando la posizione di due extracomunitari, i quali sembrano essere i probabili scafisti. Il reato contestato è di associazione per delinquere e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Anche se il procuratore si esprimerà, solo dopo che le autopsie, sul reato di morte o addirittura di omicidio volontario. Ma questa è solo una delle navi cariche di migranti che sono stati portati a terra, lo stesso sta avvenendo anche a Palermo con 235 migranti ed a Salerno dove le navi dell’operazione Mare nostrum hanno portato 1044 persone.

Quindi la tragedia continua: tragedia non solo per le persone che rischiano la vita in mare, ma anche per noi Italia, che non abbiamo strutture per poterle ospitare e garantirgli condizioni di vita umane. E proprio oggi, giorno in cui Renzi al parlamento europeo ha tenuto il discorso per l’avvi del semestre di governo europeo, forse si può davvero iniziare a fare qualcosa affinchè l’Europa tutta si faccia carico di questo problema, aiutando l’Italia a diventare un miglior paese ospintante così da evitare che il Mediterraneo diventi ancora una volta luogo di morte.

Monica De Lucia

Autore Monica De Lucia

Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.

Exit mobile version