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Tradizioni del solstizio d’estate

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Stonehenge


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Ogni anno due eventi astrali si alternano rinnovando il lento ciclo solare, il solstizio d’estate e il solstizio d’inverno, ricorrenze che, insieme agli equinozi rappresentano, ufficialmente, il passaggio delle stagioni.

Non serve molta immaginazione per comprendere quanta importanza avessero in tempi antichissimi questi giorni sacri a cui si associavano influssi celesti, forze divine e un profondo legame con la natura per propiziarsi fertilità e abbondanza nei raccolti.

Il movimento del sole e il ciclo delle stagioni, infatti, hanno sempre delineato gli elementi cardine del ciclo della vita intorno alla quale dipendeva la sopravvivenza di interi popoli.

Ma cosa sono esattamente i solstizi?

In astronomia rappresentano i due momenti in cui il Sole raggiunge la sua posizione più nord o a sud rispetto all’equatore.

Durante il solstizio d’estate, che avviene tra il 20 e il 22 giugno, il sole si trova nella parte più settentrionale dell’emisfero boreale quando è più vicino al polo nord, raggiungendo l’apice delle ore di luce; per questo motivo viene considerato il giorno più lungo dell’anno.

Durante il solstizio d’inverno, invece, si verifica l’evento contrario, perché il sole si trova nel punto più distante dal polo e le ore di luce sono le più corte che si riscontrano durante l’intero anno solare.

Queste tradizioni legate alla madre terra, all’alternarsi di luci e ombre e intrise di rituali sacri, non sono esclusive dei popoli mediterranei; molte culture, infatti, oltre gli antichi egizi, i greci e i latini attendevano questo giorno solenne per celebrare una festa sacra, un rituale che preannunciava la stagione del raccolto e il lento velarsi del sole che, da quel giorno, avrebbe irradiato i suoi caldi raggi per un tempo sempre più limitato.

Tra tutti i siti riconducibili ad eventi stagionali e cicli solari, un posto d’onore spetta al monumento preistorico più conosciuto al mondo: Stonehenge.

Questa costruzione megalitica ancora oggetto di studio, riprodurrebbe una sorta di architettura sacra, forse un ponte tra l’umano e il divino, una connessione spirituale tra l’individuo e la natura, assorbita in molte culture e in molte religioni con diversi significati.

Una delle teorie più accreditate riferite a questo antichissimo sito rimanda ad un luogo sacro, forse un calendario solare, dove celebrare riti e gli equinozi.

Solo durante l’equinozio, infatti, il sole sorge al centro del principale megalite e i suoi raggi risplendono perfettamente allineati al centro del monumentale complesso roccioso. Un’atmosfera magica, che trasmette tutto il sacro misticismo della terra di Britannia.

Anche il cristianesimo nella sua emulazione dei riti pagani volte a favorire il passaggio dal paganesimo ha adottato questa ricorrenza tramutandola nella festività che celebra la nascita di San Giovanni Battista.

Nell’Europa del nord, invece, questi riti affondano in leggende che si distaccano da quelle classiche dove ad ogni solstizio si disputa la perenne sfida tra la luce e il buio, contesa tra due potenti spiriti: il giovane re Quercia e il vecchio re Agrifoglio.

Durante il solstizio d’estate sarà il vecchio re Agrifoglio a trionfare nell’eterno conflitto tra l’estate e l’inverno tra la luce e le tenebre, imponendosi con le sue foglie sempreverdi in ogni stagione.

Oggi questo giorno viene considerato solo una semplice giornata d’estate perché in molte terre illuminate dal sole la stagione estiva ha inizio prima.

Le scuole si spopolano già dai primi giorni di giugno e gli studenti rifuggono il caldo torrido delle aule scolastiche a favore di fresche brezze marine.

Degli antichi festeggiamenti in onore di Demetra rimangono solo echi di fiaccolata e falò propiziatori in riva al mare non con canti sacri, ma allegri e romantici motivi che accompagnano gli spumeggianti anni della giovinezza, i balli sfrenati nei night fino all’alba, che il sole attutisce accompagnando l’ebbrezza del ballo con il caldo profumo di una brioche.

Buona estate a tutti!

Autore Daniela La Cava

Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra, che ha raccolto nel volume "Calabria: Echi e Storie di una Terra tra due Mari".