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Nuovo tour per i Corde Oblique

Corde Oblique


Tappe: Napoli, Roma, Polonia e Germania

Riceviamo e pubblichiamo.

Parte da Napoli il nuovo tour dei Corde Oblique. Il 24 marzo la band capitanata dal Maestro Riccardo Prencipe inizierà un mini tour con un live set completo presso il Lanificio 25 per poi passare per Roma e concludere il tour in Polonia e Germania.

Queste le date e le tappe:

24 marzo – Lanificio25, Napoli
31 marzo – Le Mura, Roma
08 aprile – Caos Teatro, Villaricca, Napoli
27 maggio – Lodz, Polonia
05 giugno Schauspielhaus, Leipzig, Germania

Corde Oblique è un gruppo musicale Ethereal folk progressive italiano fondato nel 2005 e diretto dal musicista Riccardo Prencipe, chitarrista-autore dei testi-compositore.
I brani composti dall’ensemble sono tematicamente connessi al patrimonio storico artistico italiano.

Hanno in totale cinque album all’attivo, mentre due album erano stati pubblicati precedentemente come progetto Lupercalia, distribuiti in Europa e nel mondo da case discografiche francesi, italiane, portoghesi, inglesi e russe. I Corde Oblique presenteranno il loro ultimo lavoro discografico dal titolo I Maestri del Colore edito dalla label russa InfiniteFog Production.

Batteria: Alessio Sica. Violino: Edo Notarloberti. Basso su Blubosforo: Davide Afzal.
Basso su Papavero sulla rovina: Umberto Lepore. Chitarre classiche, acustiche ed elettriche: Riccardo Prencipe.

L’album è il secondo CD dell’edizione limitata dei Maestri del Colore, in Digibook A5
l’edizione fisica è Sold Out.

Il gruppo partenopeo ha pubblicato il suo sesto album dal titolo ‘I maestri del colore’ edito dall’etichetta discografica russa Infinite Fog.

La band Progressive Ethereal Folk italiana dopo un lungo tour in Cina torna ad esibirsi dal vivo per presentare I Maestri del Colore sesto album con eccezionali collaborazioni in studio, tra i tanti Irfan, Ashram, Micrologus, Quartetto Savinio, Synaulia/Aktuala, Sineterra.

L’album contiene 13 tracce inedite, prodotte e arrangiate dalla mente del progetto, Riccardo Prencipe, tra cui una cover di “Amara terra mia” di Domenico Modugno e una rivisitazione di un canto medievale spagnolo del XIII secolo.
Oltre 50 minuti di raffinato Progressive-Folk-Ethereal.

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