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Toscana, varato il Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo

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Stanziati oltre tre milioni dal Ministero per realizzare le azioni previste dal Piano

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Varato dalla Giunta il Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo, con le modifiche e le integrazioni necessarie per avere l’ok del Ministero. E confermato il finanziamento di oltre tre milioni, €3.158.995,00 assegnato alla Toscana dal Ministero per la realizzazione delle azioni previste dal Piano.

Tutto questo è contenuto in una delibera portata in Giunta dall’Assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata nel corso della seduta di lunedì 9 luglio.

Dice l’Assessore Stefania Saccardi:

In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza. Quella dal gioco d’azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia.

Con questo piano abbiamo voluto mettere in campo azioni e iniziative a vari livelli, informazione, prevenzione, formazione, ricerca, monitoraggio, molte rivolte ai giovani, per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d’azzardo patologico.

Il Piano, che in realtà era stato approvato dalla Giunta esattamente un anno fa, con una delibera del 10 luglio 2017, ha avuto poi un percorso accidentato, come del resto i Piani varati da tutte le altre regioni.

Infatti, in seguito a un ricorso del Codacons, il TAR del Lazio aveva annullato gli atti di approvazione di tutti i Piani regionali disposti dal Ministero e reso momentaneamente indisponibili le somme assegnate alle regioni.

In attuazione della sentenza del TAR del Lazio, il Ministero ha riavviato la procedura di approvazione di tutti i Piani regionali, che sono stati integralmente sottoposti a nuova valutazione da parte dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo.

In quella sede, il Piano della Toscana ha avuto valutazione positiva, con osservazioni relative alle procedure di selezione dei soggetti del privato sociale individuati come titolari di alcune azioni previste dal Piano stesso.

Il Ministero ha chiesto quindi alla Toscana di rimodulare il Piano, tenendo conto delle indicazioni dell’Osservatorio.

La rimodulazione eseguita dalla Toscana ha riguardato: l’affidamento delle azioni di prevenzione di carattere regionale, precedentemente affidate a soggetti del privato sociale, ad Anci Toscana, che farà quindi la selezione e individuazione degli enti del terzo settore idonei ad attuare le azioni progettuali di prevenzione; l’estrapolazione dal Piano delle azioni sperimentali di cura e riabilitazione nelle strutture residenziali e semiresidenziali, in quanto interventi contenuti nei Lea, Livelli essenziali di assistenza e, quindi, finanziabili con risorse del Fondo sanitario indistinto.

Per tutto il resto, il Piano è rimasto invariato. Chiarito questo, vediamo cosa prevede il Piano varato dalla Giunta.

Con le risorse di €3.158.995 assegnate dal Ministero della salute, la scelta strategica della regione è stata quella di investire prevalentemente sul versante della prevenzione, scelta condivisa all’unanimità anche dall’Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, dalle Asl, dall’Anci Toscana, dalle Società della Salute e dalle Zone Distretto, dal Coordinamento regionale sul Gioco d’azzardo patologico e dalle associazioni regionali del terzo settore maggiormente rappresentative e con comprovata esperienza nella tematica ‘GAP’,Gioco d’azzardo patologico.

Il Fondo è stato quindi ripartito così: €2.158.995,00 per azioni di interesse regionale; €1.000.000,00 per azioni di interesse locale/territoriale.

Queste le azioni di carattere regionale:

  • interventi di indirizzo, sostegno e coordinamento alle Asl e agli enti locali;
  • campagna regionale di informazione, sensibilizzazione e prevenzione con realizzazione logo ‘No Slot’;
  • organizzazione di eventi formativi su base regionale per diversi target, compreso medici di medicina generale, polizia municipale e operatori del commercio, personale e gestori di sale giochi;
  • elaborazione di strumenti di monitoraggio, valutazione e reportistica sulle azioni di piano di carattere regionale e territoriale;
  • indagini epidemiologiche, di ricerca e valutazione dei percorsi di cura, ‘PDTA’, percorsi diagnostico terapeutico assistenziali ‘GAP’;
  • interventi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione rivolti a insegnanti, studenti e famiglie degli istituti scolastici di primo e secondo grado;
  • interventi di sensibilizzazione, informazione, prevenzione e formazione rivolti al personale e ai volontari delle associazioni regionali maggiormente coinvolte nella tematica ‘GAP’;
  • interventi rivolti alle fasce di popolazione con marginalità sociale, nelle zone montane e a forte rischio di povertà sociale;
  • interventi di prevenzione rivolti alla popolazione adolescente e giovanile attraverso l’utilizzo dei social network;
  • realizzazione di un numero verde dedicato e di un ‘Centro Ascolto’ anche per attività di sostegno online.

E queste le azioni di carattere territoriale:

  • consulenza economica e legale sui fenomeni di indebitamento e sovra indebitamento delle famiglie;
  • iniziative pubbliche rivolte ai cittadini con la collaborazione degli enti locali e delle associazioni del territorio;
  • prevenzione scolastica con interventi di formazione degli insegnanti, di educazione fra pari, di laboratori didattici e multimediali con gli studenti e con il coinvolgimento delle famiglie e/o loro associazioni;
  • iniziative formative specifiche per professionisti della sanità, della scuola, dei servizi sociali, delle associazioni del territorio, dei gestori e operatori sale gioco;
  • sperimentazione di interventi di prossimità fisica e on line per facilitare la consapevolezza dei giocatori;
  • interventi specifici rivolti a comunità straniere;
  • iniziative rivolte alla prevenzione e sensibilizzazione nei luoghi di lavoro;
  • iniziative di formazione rivolte ai medici di medicina generale.

Dati sull’utenza con disturbo da gioco d’azzardo trattata dai ‘Servizi per le Dipendenze’ delle Asl toscane 
Dal 2012, anno in cui è stato introdotto nella cartella informatizzata ‘Dipendenze’ il gioco d’azzardo, al 2017 si registra un incremento del 44% dei pazienti trattati dai servizi.
L’utenza con disturbo da gioco d’azzardo rappresenta circa il 10% del totale dei pazienti trattati dai servizi, tossicodipendenti e alcoldipendenti.
Il 2017 ha avuto un incremento di 101 pazienti rispetto al 2016, segno che il trend è in aumento.

Il numero totale dei pazienti nell’anno 2017 è di 1.465, di cui 439 nuovi utenti.
Le femmine sono 287, i maschi 1.178.
La fascia di età rappresentata maggiormente nei servizi è quella dai 50 ai 59 anni, pari al 28% dell’utenza.
Si rilevano anche 7 pazienti al di sotto dei 20 anni, mentre il 21% dei pazienti ha un’età superiore ai 60 anni.