Dichiarazione dell’Ass. Bugli
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Dieci tappe per raccogliere istanze e idee, condividere idee e azioni, offrire spazi di partecipazione e confronto per enti, imprese e cittadini. Le tappe per l’agenda digitale toscana proseguono e la Regione organizza in collaborazione con ANCI e Cispel Toscana, associazioni che rappresentano rispettivamente i comuni e le aziende di pubblico servizio, dieci incontri, uno per provincia.
Il format è innovativo, con incontri aperti alla partecipazione e organizzati in gruppi di lavoro su quattro grandi temi strettamente legati all’agenda digitale: infrastrutture e piattaforme digitali, servizi on line e Open Toscana, ovvero il portale della Regione aperto alle altre pubbliche amministrazioni, smart cities, nuova comunicazione pubblica.
Saranno dieci incontri con la partecipazione di Comuni, imprese e innovatori.
Si parte da Lucca il 1 giugno, quindi Prato, 29 giugno, Grosseto, 2 luglio, Livorno, 6 luglio, Pistoia, 7 settembre, Firenze, 14 settembre, Arezzo, 21 settembre, Massa Carrara, 28 settembre, Siena, 5 ottobre, e Pisa, 12 ottobre.
L’iniziativa è stata presentata stamani, 25 maggio, a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. Con l’assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli c’erano l’assessore di Prato Benedetta Squittieri nelle vesti di coordinatrice per ANCI Toscana di e-government e innovazione, l’assessore di Figline Incisa Lorenzo Tilli, vice presidente di Anci Toscana Giovani, il direttore di Cispel Toscana Andrea Sbandati e Paolo Chiappini direttore di Fondazione Sistema Toscana.
La Regione Toscana ha creato un grande ecosistema: banda larga e ultralarga per internet veloce, un data center pubblico per fornire servizi e ospitare i sistemi di Comuni e amministrazioni pubbliche, le piattaforme Arpa, Iris, Dax, Fert, Interpro. Il viaggio nei territori sarà l’occasione per fare il punto su cosa è stato fatto e quello che resta da fare.
Si parlerà anche di Open Toscana, che è la ‘casa’ dei servizi digitali: una piattaforma aperta creata dalla Regione e che si candida ad ospitare i servizi dei comuni, luogo anche della partecipazione e della collaborazione tra cittadini e pubblica amministrazione.
Una Toscana, insomma, a portata di clic.
Ci sarà un focus dedicato alle smart cities – open data, ambiente, sicurezza, infomobilità e molto altro – perché nelle città intelligenti cittadini e imprese lavorano meglio, consumano meno energie, organizzano le proprie vite in modo più semplice, hanno miglior accesso alle informazioni. Un modello da replicare perché nessun territorio rimanga indietro. E poi ci sono naturalmente le piattaforme web e social e le chat per parlare in modo più diretto con i cittadini.
Sottolinea l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli:
Innovazione vuol dire offrire ai cittadini una maggiore facilità di accesso ai servizi della pubblica amministrazione e alle imprese un maggior livello di semplificazione.
Proseguiamo il lavoro avviato in questi anni, a partire dell’obiettivo di garantire una connessione ad internet ovunque veloce e il diritto di dialogare con la Pa per via digitale e non più cartacea.
Nel 2016 la Toscana ha portato infatti nelle zone anche più periferiche della Regione la banda larga, con oltre 30 mila utenze attivate. Da qualche giorno è partito il cantiere per la banda ultralarga, con 257 milioni investiti ancora da Regione e Ministero allo sviluppo economico per portare la fibra ottica, entro il 2020, nelle aree bianche, ovvero dove gli operatori privati non investono perché non ci sono le condizioni di mercato. La Toscana sarà la prima in Italia a garantire ovunque connessioni fino a un gigabit al secondo.
Ricorda ancora Bugli:
Si tratta di un investimento essenziale per la crescita delle imprese. Senza connessioni veloci non ci può essere ad esempio la fabbrica 4.0. Della banda ultralarga si potranno giovare anche agroalimentare e turismo.
Per i cittadini è l’infrastruttura senza cui non sarebbe possibili utilizzare i servizi on line della pubblica amministrazione, studiare e lavorare in rete.
È anche un modo per annullare le distanze fisiche, tanto più importante nelle zone isolate e periferiche.
Per questo è nato quattro anni fa Open Toscana, open.toscana.it: una piattaforma per accedere ai servizi on line della Pa in maniera semplice, sicura e immediata, per pagare il bollo auto, i ticket sanitari ed altri tributi dal telefonino o seduti comodamente in salotto, per accedere ai propri fascicoli, dalla sanità alla ‘giustizia digitale’, per le imprese che devono comunicare con i Suap comunali le cui procedure sono state tutte uniformate, per presentare richieste e istanze. Open Toscana è infatti una piattaforma aperta e pronta ad ospitare i servizi di tutta la PA e non solo della Regione.
Gli accessi ad Open Toscana
Qualche numero. Nel 2017 sono stati oltre 200 mila i contatti per la cancelleria telematica e 80 mila per quella distrettuale. si sono registrati 40 mila accessi al servizio di certificazione del reddito per la sanità, 220 mila al fascicolo sanitario, di cui un terzo da mobile, e 250 mila al sistema di prevenzione collettiva dedicato ai professionisti.
La maggior parte dei servizi regionali è già accessibile con Spid, la chiave unica di accesso per essere identificati in rete, e grazie alla Regione altrettanto è stato possibile per altri sessantotto servizi di quattordici diversi enti toscani. Ad Iris, piattaforma per i pagamenti elettronici, aderiscono oltre 170 enti, più di cinquanta già attivi, altrettanti in corso e gli altri pronti a partire a breve, con più di 250 mila accessi nel 2017.
Ma Open Toscana vuole dire anche trasparenza e partecipazione. Sulla piattaforma, in un’apposita sezione, cittadini e imprese possono usufruire degli open data delle amministrazioni pubbliche. È anche il luogo virtuale per accedere alle ‘stanze della discussione’ aperte dalla Regione e da altre amministrazioni per discutere on line su progetti e iniziative del territorio.
Tanti servizi tutti ospitati presso Cloud Toscana, il data center della Regione costruito secondo i paradigmi tecnologici e di sicurezza più avanzati e messo anch’esso a disposizione degli enti toscani, che così possono risparmiare sui costi ma garantire servizi di alto livello.
Per facilitare l’accesso ai servizi digitali della PA è necessario però anche operare sulle competenze, con iniziative di informazione, formazione e accompagnamento: per i cittadini e per le imprese. I dieci incontri di Toscana Digitale serviranno anche a questo.