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Toscana riparte dai piccoli: oltre 28 mln per nidi e scuole di infanzia

Scuola d'infanzia


Salvaguardare l’offerta sul territorio di strutture e posti di lavoro e conciliare di vita familiare e lavorativa di molti genitori

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Raddoppieranno per il prossimo anno educativo i contributi il sistema educativo integrato zero – sei anni. La Toscana mette in campo 28,6 milioni di euro per nidi e scuole dell’infanzia.
I fondi provengono per metà dall’Europa, per metà dal decreto rilancio del Governo e per una quota minore come contributo regionale per la mancata riscossione delle rette da parte delle scuole paritarie private durante il lockdown.

Il sostegno della Regione al settore è stato deciso per fare fronte alle conseguenze della chiusura imposta dall’emergenza epidemiologica che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di tante strutture e migliaia di posti di lavoro.

Oltre a dare continuità ai finanziamenti al bando 0 – 3 è stata data la possibilità di riconoscere i contributi regionali anche con lo svolgimento dell’attività online da parte dei servizi, una deroga che da un lato ha permesso da un lato l’afflusso di risorse, dall’altro la ripartenza delle attività delle educatrici, che almeno in parte non hanno dovuto ricorrere all’istituto della cassa integrazione.

Per i servizi privati 0 – 6 si è provveduto a garantire il più possibile un afflusso costante di risorse, dapprima consentendo ai Comuni di utilizzare i fondi ministeriali per il sostegno delle spese correnti dei nidi privati, dall’altro anticipando di 6 mesi l’annuale intervento regionale a supporto delle scuole dell’infanzia paritarie private di 2,1 milioni di euro. Tutte risorse già nella disponibilità dei Comuni.

Un accordo con il Ministero della coesione territoriale, reso possibile grazie anche alla collaborazione della Commissione Europea, consentirà di utilizzare le risorse della programmazione in corso per fronteggiare la grave emergenza dell’intero sistema 0 – 6 toscano e salvaguardare, oltre all’offerta sul territorio di strutture e posti di lavoro, anche la possibilità, per i genitori, di conciliazione tra vita familiare e lavorativa di molti genitori.

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