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Toscana, Ispo presenta risultati degli screening oncologici del 2016

Ispo


Il 14 dicembre convegno Ispo a Firenze

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Screening oncologici: ancora una volta, sul fronte della prevenzione secondaria, la Regione Toscana registra un’ottima performance. I dati relativi al 2016 sono stati presentati stamani, 14 dicembre, nel corso di un convegno organizzato dall’Ispo, Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, dedicato, appunto, ai programmi di screening oncologico della Regione Toscana, che si è tenuto a Firenze nell’auditorium di Sant’Apollonia.

Nel corso del convegno, è stata annunciata anche la fusione tra Ispo e Itt: dal 1° gennaio 2018 ci sarà un unico ente, che si chiamerà Ispro, Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica.

I risultati presentati stamani confermano che l’indicatore LEA, Livelli essenziali di assistenza, rapporto tra aderenti al test di screening e popolazione eleggibile all’invito, si mantiene costante rispetto al biennio precedente, raggiungendo un punteggio di 13 su un valore massimo di 15. La nostra Regione si colloca quindi tra le 4-5 più virtuose d’Italia.

Nello specifico, il dato di estensione medio regionale, rapporto tra invitati e popolazione eleggibile all’invito, di tutti e tre i programmi di screening, mammella, collo dell’utero e colon-retto, si posiziona, analogamente al 2015, sempre al di sopra del 90%, evidenziando una pressoché totale copertura della popolazione.

Ha sottolineato l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi nel saluto che ha fatto al convegno:

Il risultato del 2016 è un valore stabile ormai da tre anni.
Noi ci auguriamo, non solo che rimanga tale, ma che raggiunga il massimo valore. Sappiamo che i tumori aumentano con l’aumentare dell’età, e che in Italia, e in Toscana in particolare, la popolazione anziana è costantemente in crescita.

In uno scenario come questo, la prevenzione oncologica in generale, e gli screening in particolare, devono fare la loro parte e devono farla bene.

Per i tre tumori oggetto dei programmi di screening i dati epidemiologici parlano chiaro: riduzione della mortalità per il tumore della mammella, riduzione di mortalità e incidenza per i tumori del colon-retto e del collo dell’utero.

Vogliamo dunque continuare su questa strada, e migliorare ancora. Per esempio, chiediamo che le aziende si organizzino per estendere lo screening mammografico dai 45 ai 74 anni.
E che individuino modalità in grado di attrarre maggiormente la popolazione maschile per quanto riguarda la partecipazione al programma di screening colo-rettale.

Questi i risultati degli screening oncologici in Toscana nel 2016 
L’estensione è il rapporto tra invitati e popolazione eleggibile all’invito; l’adesione è il rapporto tra aderenti al test di screening e invitati:
Screening mammografico: estensione 95,7%; adesione 72,9%
Screening cervicale (collo dell’utero): estensione 100%; adesione 56,6%
Screening colo-rettale: estensione 93,6%; adesione 49,3%.

Il valore medio di adesione è molto buono sia per lo screening mammografico (72,9%) che per quello del collo dell’utero (56,6%), attività di prevenzione ormai ben consolidate e apprezzate dalle donne. Mentre il dato di adesione del colon-retto si mantiene stabile ormai da anni intorno al 50%, in linea con i dati medi italiani; come osservato anche a livello nazionale, nell’adesione a questo screening ci sono differenze di genere, con una maggiore partecipazione delle donne (51,8%) rispetto agli uomini (46,5%).

Si continua a osservare ancora una grande variabilità tra un’azienda e l’altra, i dati sono ancora elaborati in base alle 12 ex Asl. Mentre per alcune Asl il dato è buono e costante nel tempo, per altre è fluttuante, con cause diverse: personale insufficiente, inadeguatezze organizzative, carenza di risorse tecnologiche.

Da qualche anno si analizzano i dati di adesione agli screening anche per la popolazione migrante: complessivamente i valori medi di adesione della popolazione proveniente da Paesi a forte pressione migratoria sono inferiori a quelli della popolazione appartenente a Paesi a sviluppo avanzato, ma si osservano anche vistose differenze tra un’azienda e l’altra.

Nel corso del convegno, il direttore di Ispo Gianni Amunni ha annunciato una novità: l’istituzione di un nuovo istituto, che nasce dalla fusione di Ispo e Itt, Istituto Toscano Tumori.

Ha detto Amunni:

Dal 1° gennaio 2018 sarà operativo un nuovo ente, che si chiamerà Ispro, Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica.

Non sarà una semplice unione giuridica tra Ispo e Itt, ma piuttosto l’espressione di una volontà forte di governo dell’oncologia regionale, in cui i modelli siano massimamente condivisi e strutturati. Con il nuovo ente, intendiamo essere più vicini alle singole realtà e condividere più profondamente azioni migliorative, protocolli, iniziative di ricerca.

Non solo, con il nuovo ente vogliamo avere un filo più diretto con le direzioni aziendali, che, trovandosi a dirigere contesti molto vasti, possono non a vere sempre una fotografia tempestiva della situazione.

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