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Toscana, 25 aprile e 1° maggio chiusi cantieri navali, balneari e negozi

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Enrico Rossi


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Nuova ordinanza del Presidente Rossi

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Attività di consegna dei mezzi navali, manutenzione delle attività turistiche all’aperto, chiusure degli esercizi commerciali per le prossime festività del 25 aprile e del 1° maggio: sono questi i tre punti inseriti nell’ordinanza firmata oggi, 16 aprile, dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Il testo firmato dal Presidente dedica il primo dei suoi tre articoli ai cantieri navali, stabilendo che le attività di consegna dei mezzi navali già allestiti possano essere effettuate previa comunicazione al Prefetto.

In seconda istanza l’ordinanza si occupa di strutture ricettive all’aperto, stabilimenti balneari, i campeggi, i villaggi turistici, i parchi di vacanza, le aree di sosta, stabilendo che vi sia consentito l’accesso solo al personale impegnato in attività di manutenzione, vigilanza e pulizia – si legge testualmente:

ivi comprese le attività di allestimento e manutenzione delle strutture amovibili, previa comunicazione al Prefetto nonché segnalazione dell’area per impedire l’accesso ad estranei.

Sino al 3 maggio e comunque fino a quando saranno vigenti le misure adottate dal presidente del Consiglio dei ministri queste strutture, infatti, resteranno chiuse al pubblico.

Il terzo e ultimo articolo dell’ordinanza riguarda le prossime festività del 25 aprile e 1° maggio. In entrambe queste occasioni tutti gli esercizi commerciali dovranno restare chiusi con deroghe solo per farmacie e rivendite di giornali e per le consegne a domicilio di generi alimentari.

Questa decisione è stata assunta anche per evitare che in quei due giorni si possa verificare un diffuso afflusso di persone sia presso le strutture di vendita sia per le strade rendendo più difficile l’attività di controllo per prevenire, limitare e sanzionare i comportamenti vietati.

La finalità della misura è quindi di garantire il rispetto delle azioni di contenimento dell’emergenza, evitando quindi concentrazioni di persone e trasferimenti eccessivi.