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Toscana, 1,4 mln per abbattere le barriere architettoniche nelle case

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barriere architettoniche


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Il fondo destinato alle civili abitazioni sulla base delle graduatorie approvate dai Comuni

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Stanziate le risorse per il contributo che la Regione Toscana prevede per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle civili abitazioni.

Il provvedimento, che stanzia 1,4 milioni di euro per l’annualità 2021, è stato approvato dalla giunta regionale nella sua ultima seduta su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli.

Evidenzia l’Assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli:

La possibilità di muoversi con la più ampia autonomia e libertà possibile è un diritto delle persone con disabilità.

L’abbattimento delle barriere architettoniche è un tema che investe gli spazi urbani e della vita sociale, così come un ambiente centrale nella vita di ciascuno come quello della casa in cui si abita, dove entrare, uscire e potersi muovere senza incontrare ostacoli.

Questo contributo va in questa direzione e con le risorse regionali disponibili diamo continuità a un intervento che la Toscana prevede da molti anni e che contribuisce al miglioramento della qualità della vita delle persone con disabilità nel proprio ambiente domestico.

L’importo stanziato permetterà di dare un riscontro alle domande presentate entro il 2020 da persone con disabilità ai comuni di residenza, che hanno approvato le relative graduatorie nel 2021.

I cittadini che si trovano in condizione di disabilità con menomazioni o limitazioni di carattere fisico, sensoriale o cognitivo e che devono provvedere alla eliminazione di barriere architettoniche negli edifici in cui sono residenti possono infatti presentare domanda per accedere al contributo regionale entro la fine dell’anno.

Le domande presentate vengono poi inoltrate alla Regione con una graduatoria che viene utilizzata nel momento in cui, come in questo caso la Regione eroga il finanziamento distribuendolo tra Società della salute, Unioni dei comuni e comuni singoli.