Ingredienti
250 grammi di pane duro
800 grammi di latte
4 uova
150 grammi di zucchero
40 grammi di farina
80 grammi di burro
80 grammi di uvetta
40 grammi di canditi
40 grammi di pinoli
3 cucchiai di rum
Zucchero a velo qb
Procedimento
Questa è una vecchissima ricetta della provincia, che risale ai tempi in cui non si buttava nulla e il pane duro e secco veniva utilizzato per preparare ad esempio le polpette o diversi tipi di dolce.
Per prima cosa, in una terrina mettiamo il pane a bagno nel latte, fino a che non diventerà bello morbido. A questo punto, per amalgamare meglio il tutto, frulliamo assieme pane e latte. Io preferisco usare il frullatore ad immersione.
In una ciotola a parte uniamo lo zucchero alle uova e le montiamo fino ad ottenere un composto cremoso. Quindi aggiungiamo la farina passata al setaccio, lentamente per evitare che si formino grumi.
Sempre a parte, anche in un pentolino, sciogliamo il burro con un goccio d’acqua e, quando è ancora tiepido, lo spostiamo nella ciotola dove abbiamo messo in precedenza uova, zucchero e farina.
Adesso possiamo unire l’uvetta, magari lasciata un po’ a mollo nell’acqua per ammorbidirla, i pinoli, i canditi, il rum ed infine il pane frullato nel latte. Amalgamiamo il tutto e lo mettiamo in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata, poi inforniamo in forno già caldo a 180 gradi lasciando cuocere per un’ora.
Una volta raffreddata la possiamo adagiare in un piatto da portata e cospargere con dello zucchero a velo.
Come vi dicevo questa è la ricetta originale, anche molto antica, ma nel corso del tempo ci sono state diverse varianti, con l’introduzione di qualche ingrediente.
Una di quelle che ho provato e che mi ha convinto particolarmente è stata quella che vede l’aggiunta di 60 grammi di cacao amaro da amalgamare all’impasto assieme a uova, zucchero e farina.
Il risultato sarà sorprendente, del resto, dalla tradizione popolare arrivano tantissime ricette che con ingredienti “poveri” portano a risultati davvero deliziosi.
Autore Carolina Barra
Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.