In scena dal 20 al 22 gennaio a Roma
Riceviamo e pubblichiamo.
Dal 20 al 22 gennaio Teatrosophia di Roma ospita nuovamente un testo di uno dei maggiori drammaturghi contemporanei, Giuseppe Manfridi.
‘Tommy’ è il titolo del monologo che andrà in scena e che sarà interpretato da Giuseppe Arezzi, giovane attore ma con un bagaglio di esperienza ormai consolidato che affronta con maturità uno dei temi più scottanti di questo periodo pandemico: il conflitto interiore con la propria solitudine e il senso claustrofobico che ne consegue.
Protagonista del monologo è Tommy, una giovane metafora della fragilità di una generazione che fa i conti con ciò che le è stato negato, primo fra tutti la possibilità di riscattarsi dalla bulimica assenza dei genitori. Assenza che, per paradosso, risulta ancora più evidente nel rapporto coatto a cui ci ha costretto una particella microscopica come il virus.
Con questi è tornato in auge anche un altro fenomeno che negli anni passati era relegato soltanto alla società giapponese, quello degli “hikikomori” – letteralmente stare in disparte, ritirarsi, chiudersi – giovani che scelgono di scappare fisicamente dalla vita sociale.
Una volta, da piccoli, ci si isolava costruendo capanne fatte di pietre e cartone o legno, per ritrovare un proprio mondo fatto di piccoli segreti, per dare sfogo alla sessualità appena sbocciata o per infrangere piccoli taboo. Quello di Tommy è un isolarsi a metà perché la sua capanna/seminterrato diventa una sorta di surrogato della sua mente, all’interno della quale rifugiarsi (per guarire?).
Il buio è prossimo all’oscurità e alle tenebre, ma vuol dire anche non conoscere la verità, ignorare qualcosa. La verità invece è la luce. In questo contrasto perenne tra buio e luce, tra continue domande e risposte negate, Tommy struttura la sua anima e ne fa la propria casa.
Un’anima sgabuzzino: in cui mettere tutte le cose che non vanno, che non piacciono o che piacciono ma sono vietate. Come una pentola a pressione il suo corpo risente di questa lotta e trova una valvola di sfogo in uno starnuto nervoso, quasi da animale. Egli si confessa in un finto dialogo o una specie di seduta psicanalitica con sé stesso, in una sorta di parossistico autodafé.
Dopo lo spettacolo, il consueto aperitivo offerto da Teatrosophia.
Orari
venerdì e sabato ore 21:00
domenica ore 18:00
Teatrosophia
Via della Vetrina, 7 – Roma – 00186
Biglietti:
intero: €14,00+4,00 per tessera associativa
ridotto: €11,00+4,00 per tessera associativa
Prenotazioni:
https://www.teatrosophia.it/index.php/biglietteria
info@teatrosophia.com
06-68801089 / 353-3925682