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‘The Tempest’ al Nouveau Théâtre de Poche

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'The tempest'


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In scena dal 1° al 3 giugno a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 1° al 2 giugno, ore 21:00, e il 3 giugno, ore 18:00, presso il Nouveau Théâtre de Poche di Napoli andrà in scena lo spettacolo teatrale in lingua inglese ‘The Tempest’ di William Shakespeare, adattamento e regia Leda Conti, registi assistenti Sergio Di Paola, Laura Zaccaria, con Francesca Vico, Leonardo Di Costanzo, Alessia Lamoglia, Francesco Cerillo, Federica Cinque, Claudio del Vita, Annalourdes Auciello, Marialourdes Triunfo, Salvatore Testa, Alessandro Esposito, Antonella Cioffi, Antonio Polese.
Scene Vincenzo Fiorillo
Assistenti Scenografi Mario Di Nardo, Dario Pererano
Costumi Fabiana Amato
Assistente costumista Mariacarmen Falanga
Direttore di scena Annalourdes Auciello

Si ringraziano Francesco Arrichiello, Mauro Casotti, Stefano Pascucci.

Note di regia
‘La Tempesta’ è comunemente considerata l’ultima grande opera interamente scritta da William Shakespeare al culmine del suo successo, rappresentata per la prima volta a Londra nel 1611, in occasione del matrimonio della figlia del re Giacomo I, salito al trono dopo la morte di Elisabetta I. Si ritiene che possa essere una sorta di testamento artistico del grande drammaturgo: l’abbandono della magia da parte di Prospero rappresenterebbe l’addio alle scene da parte di Shakespeare.

Unica opera shakespeariana in cui sono rispettate le unità di tempo, spazio e azione del dramma antico, la vicenda si dipana nell’arco di un pomeriggio, nelle stesse ore in cui si svolgevano le rappresentazioni teatrali nel Seicento: allora il pubblico seguiva la storia in tempo reale. In essa sono rielaborati i temi centrali della produzione shakespeariana, morte e rinascita, espiazione e perdono, potere, avidità, libertà e prigionia.

Così l’innamoramento a prima vista tra Ferdinand e Miranda ricorda quello di Romeo e Giulietta, ma sono sparsi ovunque anche echi del Re Lear, di Otello, del Racconto d’inverno, del Sogno di una notte di mezza estate.

Come scrive Nadia Fusini: “Non c’è testo shakespeariano che meglio della Tempesta dimostri come il racconto nasca dalla vita e torni alla vita”.

La trama forse è stata ispirata dalla cronaca di un naufragio occorso alcuni anni prima al largo delle isole Bermuda a una nave inglese, la “Sea-Venture”, diretta in Nord America, il cui equipaggio scampò miracolosamente alla morte. L’elemento contemporaneo si intreccia poi con un evento della storia italiana, di cui fu protagonista verso la fine del Quattrocento Ludovico il Moro, sposato con Isabella d’Aragona, un fatto che rese difficili i rapporti tra gli Sforza e il regno di Napoli.

Ne ‘La Tempesta’ questi spunti costituiscono la trama principale a cui si aggiunge un altro elemento fondamentale dell’opera, il già fiorente colonialismo con il suo corollario, lo schiavismo: infatti, sia lo spirito Ariel sia il selvaggio Caliban sono sottomessi al potere della scienza di Prospero.
Con questi temi si coniuga un elemento caro a Shakespeare, la magia, quella rinascimentale, come la intendeva Giordano Bruno, che permea tutta l’opera a cui regala il sapore di una favola.

L’isola dove vivono i protagonisti della storia e dove approdano i naufraghi antagonisti è di per sé magica, salvifica, abitata da spiriti e da strane creature.

Ma la magia è anche metafora dell’illusione scenica, come afferma Prospero nelle ben note battute finali.

Citando ancora Nadia Fusini: “Se Prospero è mago è perché è artista: la sua magia è poetica – e musicali e teatrali gli effetti”.

Perché la magia, l’ineffabile, risiedono proprio nella sezione aurea, nella divina proporzione, nell’armonia matematica delle strutture musicali, della poesia, delle canzoni, delle formule dei sortilegi. Tutto ciò rende particolarmente affascinante quest’opera, pervasa di alta poesia che nell’inglese dell’originale è ancora più preziosa e incantevole.

Per questo motivo il testo originale è stato oggetto di un appassionante e appassionato laboratorio di recitazione che ha permesso a una meravigliosa compagnia di allievi attori di appropriarsi con leggerezza dei magnifici versi potenti e delicati, pronunciati da Prospero, Miranda, Ariel, Caliban, e da tutti i protagonisti – ciascun personaggio con l’accento e il ritmo che gli è proprio – giocando a reinventare il teatro elisabettiano pur lasciando spazio a qualche modifica – Prospero diventa Prospera, Alonso diventa Alonsa – in uno spazio-isola in cui il pubblico è testimone e partecipe del gioco teatrale, perché in fondo “a play is a play”, tra la magia del suono evocativo dei versi, gli scherzi sonori di Ariel, e le melodie delle canzoni composte da Johnson e Dowland, contemporanei di Shakespeare, eseguite come allora da un menestrello.

Naufraghiamo fiduciosi nel mare delle suggestioni che ‘The Tempest’ ci regala, per ritrovare le nostre emozioni più profonde, così come nei sogni, che, come dice Prospero, costituiscono la nostra vera essenza.
Leda Conti

Per info, costi e prenotazioni:
081-5490928 – 331-2332302
theatre.depoche@libero.it
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Ci trovi a Napoli in Via Salvatore Tommasi, 15.