Home Cultura ‘Testimone Oculare’, anteprima nazionale al Teatro Bolivar

‘Testimone Oculare’, anteprima nazionale al Teatro Bolivar

1179


Download PDF

Prima rappresentazione in Italia il 21 marzo

Riceviamo e pubblichiamo.

Limbic Arts Fondation Teen Thèâtre Asylum Anteatro ai Vergini presentano, in anteprima nazionale lunedì 21 marzo al Teatro Bolivar, ‘Testimone Oculare’ ispirato alla storia vera di Franz Jägerstätter, regia David Jentgens con (in o. a.) Emanuele D’Errico, Rebecca Furfaro, Antonio Grimaldi, Ettore Nigro, Monica Palomby, David Power, Teresa Raiano, Dario Rea, Margherita Romeo, Arturo Scognamiglio.
Traduzione e adattamento David Jentgens e Anna Marchitelli. Prima rappresentazione in Italia con il patrocinio del Comune di Napoli, del Forum Austriaco di cultura di Roma, del Goethe Institute di Napoli e della comunità ebraica di Napoli in scena al Teatro Bolivar di Materdei, via Bartolomeo Caracciolo 30, Napoli, all’interno della rassegna ‘Le insolite note’ con la direzione artistica di M’Barka Ben Taleb.

lunedì 21 marzo e da mercoledì 23 a domenica 27 Marzo 2016
(lunedì, mercoledì, venerdì e domenica ore 20.45;
giovedì e sabato ore 19)

Prezzo biglietto 10 euro acquistabile on line o al botteghino del teatro info 081 5442616.

L’eroe non è chi vince la guerra,
ma colui che viene ricordato per le azioni compiute.
Il cittadino austriaco Franz Jägerstätter si rifiutò, dopo l’Anschluss (annessione dell’Austria alla Germania nazista nel 1938), di svolgere il servizio militare quando fu convocato nel 1943. Venne per questo arrestato e processato, sebbene l’esito fosse fin dall’inizio chiaro: la condanna a morte. Questi sono i fatti storici.
Nello spettacolo ‘Testimone Oculare’ – in scena il 21 e dal 23 al 27 marzo 2016 (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica ore 20.45; giovedì e sabato ore 19) al Teatro Bolivar di Materdei a Napoli – vengono rivissuti gli ultimi giorni della vita di Franz J. in una prigione militare di Berlino, quando la morte gli è costantemente davanti agli occhi. Gli amici, i familiari, i giudici, il prete e la dottoressa tentano di convincerlo ad accettare almeno il ruolo di paramedico nell’esercito, ma Franz J., dopo aver visto con i suoi occhi treni carichi di bambini portatori di handicap diretti ai campi di concentramento, non può accettare di indossare l’uniforme di coloro che hanno preso parte a questo massacro.
In scena, diretti da David Jentgens, Emanuele D’Errico, Rebecca Furfaro, Antonio Grimaldi, Ettore Nigro, Monica Palomby, David Power, Teresa Raiano, Dario Rea, Margherita Romeo, Arturo Scognamiglio.
La storia di Franz Jägerstätter, inoltre, si intercetta con Napoli. All’indomani del matrimonio tra Franz e Franziska, celebrato nel 1936 il giovedì santo alle sei di mattina (giovedì 24 marzo 2016 decorrerà l’80esimo anniversario), i due novelli sposi partirono per il viaggio di nozze. Passarono per Roma e il Vaticano e arrivarono a Napoli e fecero tappa a Sorrento: volevano godere del sole e del mare fino ad allora soltanto immaginato.

Note di regia
Ciò che mi affascina del testo di Joshua Sobol è l’alternanza tra leggerezza e profondità con cui racconta la storia di un eroe moderno che ha saputo ascoltare e rispettare la sola legge del cuore. Tutti coloro che gli sono intorno, dagli amici ai familiari, dal prete alla dottoressa, lo spingono a deviare da questa scelta, ma Franz J. sa che agire diversamente significherebbe tradire se stesso. Ecco che si inserisce l’eterna lotta tra bene e male, e la conseguente scelta di ciascuno che anche oggi, in epoca di conflitti nazionali, siamo chiamati a fare per formare un’opinione, discernere il vero dal falso, scegliere a chi e a cosa credere.
Franz J. è un uomo anticonformista e selvaggio, ama andare in motocicletta e vivere in libertà, ma la guerra lo costringe ad acquisire consapevolezza, fare delle scelte, e pone le circostanze che lo consegneranno alla storia come un eroe.
Nella realtà Franz era un contadino, e lì dove l’assenza di cultura avrebbe dovuto alimentare l’influenza di Hitler, ha prodotto invece un’istintiva e consapevole ribellione. E proprio mentre si compiva la condanna a morte di Franz J. nell’estate del 1943, a Napoli iniziavano i preparativi per la liberazione della città dai nazisti che sarebbe avvenuta nel settembre dello stesso anno, ovvero le celebri “Quattro giornate di Napoli.
Con il mio metà sangue tedesco mi sento vicino a Franz J., mi appare come una stella in un cielo buio. I miei nonni raccontavano sempre di non aver visto nulla di quello che si diceva, invece Franz J. dichiara di aver visto e si ribella per questo al governo nazista.
Tuttavia l’umorismo ebraico di Sobol controbilancia la pesantezza del tema e la trasforma in una leggerezza accessibile a qualunque tipologia di pubblico. Questo mi ha spinto a mettere in scena questo testo, non venendo meno al mio obiettivo: non annoiare il pubblico pur affrontando tematiche profonde.
Inoltre, l’approccio vergine degli attori napoletani su un tema con cui io sono cresciuto e la scoperta dell’episodio delle “Quattro giornate” vissute dal popolo napoletano, mi hanno convinto ulteriormente: la vita popolare napoletana vicina e contemporanea a quella di un contadino di un paesino austriaco che disse no a Hitler. Non ultimo il fatto che Franz e la moglie Franziska siano stati a Napoli per il viaggio di nozze mi fa percepire Franz nell’aria.
David Jentgens

Brevi cenni Joshua Sobol
Nato nel 1939, è considerato il più importante tra gli scrittori di teatro israeliani viventi. La sua opera drammaturgica ha dato per la prima volta risonanza internazionale alla rappresentazione teatrale della tragedia dell’olocausto. L’opera più celebre di Sobol, Ghetto, racconta di una piccola comunità isolata, quella del ghetto di Vilna, in lotta per la sopravvivenza, che vive i paradossi più estremi e drammatici, nella pena di essere ebrei. È stato rappresentato per la prima volta dal Teatro Municipale di Haifa nel 1984. Testimone Oculare, invece, è stato pubblicato nel 2003 dalla casa editrice Litag Verlag di Monaco.

Brevi cenni  David Jentgens
Regista, nato da madre olandese e padre tedesco. Inizia la sua carriera professionale di assistente di regia per i registi dei Teatri Stabili Tedeschi, tra i quali Davud Boucheri, Matthias Brenner, Günther Beelitz. Dopo la sua prima regia per La Morte e la Fanciulla decide di candidarsi agli esami per le accademie di regia nelle più prestigiose scuole inglesi. Passa la gran parte dei colloqui e sceglie la East 15 di Londra spinto da un desiderio: vuole conoscere Brian Astbury, (grande mito del teatro contro il fenomeno dell’appartheid del Sud Africa), che sarà il suo futuro maestro e mentore. Dopo il master a Londra, lavora dal 2006 in giro per l’Europa come regista e insegnante teatrale in teatri come The Space theatre a Londra (Inghilterra), De nieuwe regentes ad Aia (Paesi Bassi), Voralberger Landestheater a Bregenz (Austria), Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, Nachtasyl International Theatre Festival a Witten (Germania), Muziekgebouw aan ‘t IJ ad Amsterdam (Paesi Bassi). Con ‘Testimone Oculare’ David Jentgens firma la sua 22esima regia.

Riconoscimenti alla figura di Franz Jägerstätter 
Passato alla storia come il contadino che disse di no a Hitler:
Verso gli anni Settanta del Novecento iniziò una lenta opera di rielaborazione e di valorizzazione della vita di Jägerstätter. Il libro di Gordon Charles Zahn In Solitary Witness. The life and death of Franz Jägerstätter ispirò il movimento pacifista cristiano Pax Christi negli USA, e rafforzò Daniel Ellsberg nel suo impegno contro la guerra del Vietnam. Axel Corti girò nel 1971 un film dal titolo Der Fall Jägerstätter (Il caso Jägerstätter), che fece nascere discussioni. Il ruolo principale venne interpretato dal noto attore austriaco Kurt Weinzierl.
Nel 1993 la Posta austriaca lo onorò con l’uscita di un francobollo commemorativo e la sua fattoria venne dichiarata monumento nazionale. Nel 1997 il Tribunale di Berlino annullò la sentenza di morte pronunciata contro di lui. Il compositore ceco Pavel Smutný scrisse nel 1998/1999 una Missa Heroica per contribuire alla causa di beatificazione.
Nel 1997 venne iniziata la causa di beatificazione su base diocesana. Come postulatore venne nominato Manfred Scheuer, allora vescovo di Innsbruck. Il 1º giugno 2007 papa Benedetto XVI ha autorizzato la pubblicazione del decreto che riconosce il suo martirio, aprendo così le porte alla sua beatificazione. Il 26 ottobre 2007 presso la cattedrale di Linz venne proclamato beato.

Assistente alla regia Giulia De Pascale. Segretario di produzione Andrea Pomicino. Organizzazione Napoleone Zavatto. Social media manager e digital pr Valeria Bottoni. Disegno luci Ettore Nigro. Fotografo di scena Tiziana Mastropasqua. Ufficio stampa Anna Marchitelli.

Sponsor
Lo spettacolo vede il sostegno di Brinkmann, una tra le realtà imprenditoriali più antiche di Napoli. Era il 1900 quando Theo Brinkmann, rapito dalla bellezza della città partenopea, decise di stabilirvisi e, in un negozio di fronte la Galleria Umberto I, in via Toledo 243, inaugurò la sua attività di orologiaio. La seconda guerra mondiale costrinse Theo a fuggire con la famiglia in Germania ma, dopo una serie di rocamboleschi eventi, ottenne il permesso di rientrare nella sua amata Napoli e nel 1953 aprì un nuovo negozio in Piazza Municipio 21, attuale sede dell’azienda. Info.

Si ringraziano per il contributo anche Antonio e Ciro Oliva, capisaldi di un’antica e produttiva attività imprenditoriale: la pizzeria Oliva Concettina ai Tre Santi, nel quartiere Sanità, fin dal 1951. Da un paio di anni, Ciro, l’ultimo di 4 generazioni, ha deciso di guidare la pizzeria di famiglia verso le nuove frontiere della pizza gourmet curando ideazione e sviluppo della “Pizzologia”, con professionisti del settore. L’ultima avventura è stata quella del Festival di Sanremo come protagonista della pizzeria partenopea all’interno di Casa Sanremo. Info.