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Telmo, UGL: Cittadella della Carità di Taranto sul baratro

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Telmo - UGL Taranto


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Il sindacalista: Stipendi non pagati e rischio terremoto sociale, serve commissariamento

Riceviamo e pubblichiamo.

Si è svolto a Bari un tavolo regionale, presieduto dal Dott. Leo Caroli della SEPAC, Sistema economico produttivo e delle aree di crisi, per la grave crisi della Cittadella della Carità, alla presenza del Dipartimento della Salute regionale, della ASL Taranto, della Fondazione Cittadella della Carità, della Soave, della Neuromed e delle forze sociali.

Errica Telmo, Segretario provinciale della UGL Salute Taranto, dichiara:

Dall’incontro sono emerse ancora le gravi criticità che attanagliano la struttura, in special modo quella sulla mancata erogazione degli emolumenti.

È emersa chiara l’assenza di un accordo fra Soave Sanità e Cittadella con la Fondazione propensa a richiedere un intervento economico del gruppo Neuromed, che, però, punta, in caso di fallimento della stessa, a poter trasferire gli accreditamenti per i pignoramenti in essere, in altra struttura di sua proprietà.

Tutto ciò è inaccettabile!!!

La storica struttura di Taranto deve sopravvivere, senza essere smantellata, per evitare una tragedia sociale con gravi ripercussioni occupazionali e di assistenza ai cittadini.

Chiediamo a gran voce che la Regione Puglia, essendo organo di controllo delle strutture private convenzionate, proceda al commissariamento della Cittadella della Carità per mantenere il controllo diretto su qualunque proposta di intesa proveniente da aziende interessate a risanarla e garantire, quindi, una continuità aziendale.

Il prossimo 13 gennaio la SEPAC ha indetto un nuovo tavolo di confronto per valutare gli impegni presi dalla Fondazione, riservandosi di valutare la proposta di commissariamento della struttura se non ci saranno novità essenziali.

Nel frattempo, abbiamo richiesto alla ASL di procedere al pagamento dello stipendio di novembre e della tredicesima mensilità in ossequio dall’art 11, comma 6° del Decreto Legge 36/23.

Nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità per la salvezza della Cittadella della Carità.