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Teatro Libero di Rebibbia all’Argentina: dibattito e pièce

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'Teatro Libero di Rebibbia all'Argentina'


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Il 2 dicembre il Teatro di Roma ospiterà la Compagnia dei detenuti ed ex detenuti attori del Carcere di Rebibbia

Riceviamo e pubblichiamo.

Il prossimo 2 dicembre 2024 il Teatro Argentina – Teatro di Roma ospiterà la Compagnia dei detenuti ed ex detenuti attori del Carcere di Rebibbia, attivi sulle scene teatrali da oltre vent’anni.

Il Progetto ‘Teatro Libero di Rebibbia all’Argentina’, porta oltre le mura penitenziarie qualcosa di più di un evento d’arte sociale. Porta la notizia che esiste un modo nuovo, più equilibrato ed inclusivo di condurre la relazione fra Istituzioni penitenziarie e Istituzioni culturali, fra pena e redenzione, verso la riabilitazione dei condannati.

Il Teatro Libero di Rebibbia è una vera e propria accademia di spettacolo. Sede principale è l’Auditorium del carcere romano, con 340 posti e un grande palcoscenico, che ospita le attività di formazione e le Stagioni che hanno come protagonisti i detenuti.

L’esperienza ha conquistato fama internazionale, anche grazie alla visibilità ottenuta col film ‘Cesare deve morire’ dei fratelli Taviani, Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino.

Programma del 2 dicembre 2024 – Teatro Argentina di Roma

La Manifestazione prevede, alle ore 15:00, presso la Sala Squarzina, un Dibattito aperto sul tema del valore sociale delle Arti performative. I promotori, riuniti nell’Associazione di categoria REACT, propongono una riflessione sull’impatto sociale delle attività di promozione del teatro e della danza. Il titolo è ‘Spettacolo e rigenerazione sociale: impresa, territorio, valutazione’.

Parteciperanno, oltre agli operatori del settore, parlamentari, rappresentanti delle Istituzioni locali, membri delle Commissioni consultive del Ministero della Cultura, esponenti del mondo della Giustizia e dell’Università.

Alle 20:45 debutta lo spettacolo ‘Sonata sulla via di Rossano’, con gli attori del Teatro Libero di Rebibbia, già protagonisti di Cesare deve morire e oggi finalmente liberi. Si tratta di un adattamento della Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj, curato da Fabio Cavalli.

Il Progetto ‘Il Teatro Libero di Rebibbia all’Argentina’ è realizzato da La Ribalta – Centro Studi ‘Enrico Maria Salerno’, grazie alla collaborazione ventennale con la Direzione della Casa Circondariale Roma Rebibbia N.C., con l’Associazione Ottava Arte, e grazie all’ospitalità della Fondazione Teatro di Roma – Teatro Nazionale.

La Manifestazione ha ottenuto il sostegno del Ministero della Cultura.

Il Progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale ‘Culture in Movimento 2023 – 2024’ curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

La Manifestazione ha il Patrocinio del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, della Presidenza della Commissione Cultura alla Camera e della Regione Lazio.

Il Presidente della Commissione Cultura della Camera On. Federico Mollicone, il Presidente della Fondazione Teatro di Roma Dott. Francesco Siciliano e il Direttore del Teatro di Roma M° Luca De Fusco hanno offerto il loro determinate appoggio all’iniziativa.
Partecipa il Presidente della Regione Lazio On. Francesco Rocca.

Alle ore 20:45 andrà in scena lo spettacolo ‘Sonata sulla via di Rossano’, drammaturgia e regia di Fabio Cavalli, liberamente ispirato a ‘Sonata a Kreutzer’ di Lev Tostoj con Francesco De Masi, Juan Dario Bonetti, Giovanni Colonia, Leonardo Ligorio, Marcello Lupo, Giacomo Silvano; con la partecipazione di Irene Moretti alla voce, violino e chitarra e con Andrea Nunzi, percussioni ed effetti. Direzione del progetto a cura di Laura Andreini Salerno. Produzione La Ribalta – Centro Studi ‘Enrico Maria Salerno’ con Associazione Ottava Arte

‘Sonata sulla via di Rossano’ è ispirato al celebre racconto Sonata a Kreutzer, che Lev Tolstoj ha dedicato all’omonima composizione di Ludwig van Beethoven. La pièce affronta il tema del senso di colpa di un uxoricida. Il reo confesso, nel corso di un lungo viaggio notturno in treno, racconta ad alcuni testimoni i fatti, le cause, le ‘ragioni’ che scatenarono l’azione criminale contro la moglie.

Una donna giovane e bella, un uomo benestante e geloso, il potere di seduzione della Musica: questi sono i personaggi principali di una tragedia della follia maschile, pubblicata nel 1889, che sembra scritta oggi.

Sono argomenti scabrosi – soprattutto in ambito penitenziario – che Fabio Cavalli traspone nell’Italia di qualche decennio fa. Il lento cammino della carrozza ferroviaria, che culla i protagonisti del racconto, non attraversa le steppe russe, ma le campagne da Palermo, a Messina, fino alla fiera agricola di Rossano, sulla costa ionica della Calabria.

Un viaggio, ancora oggi, lungo e noioso. L’importante è avere compagni di scompartimento ‘accettabili, meglio se interessanti…’. Nessuno dei viaggiatori – il Narratore, il Commerciante di maiali, il Commerciante di farina, l’Avvocato – immagina di sedere accanto a Pozdnyšev, l’uxoricida.

Gli interpreti, reduci da tanti successi teatrali e cinematografici col Teatro Libero di Rebibbia, sanno come maneggiare la materia della colpa e della condanna. Sanno che il viaggiatore, Francesco De Masi, ammanettato sul treno per Rossano, è destinato al carcere di massima sicurezza.

Quello che i viaggiatori notturni – Juan Dario Bonetti, Giovanni Colonia, Marcello Lupo e Giacomo Silvano – non possono immaginare, è che l’omicidio “è stato tutto per colpa della Sonata a Kreutzer di Beethoven!”, come grida il disperato assassino. Leonardo Ligorio, il passeggero silenzioso, conosce la verità nascosta nella mente dell’uomo, ma non la rivela.

Sul palco del Teatro Argentina, insieme agli attori detenuti ed ex detenuti di Rebibbia, ritorna la grazia musicale di Irene Morett, voce, chitarra e violino, che accompagna la storia, incalzata dalle percussioni di Andrea Nunzi.

Teatro Argentina
Largo di Torre Argentina, 52
Roma

Ingresso gratuito
prenotazione obbligatoria
rebibbiafestival@gmail.com 
https://www.enricomariasalerno.it/