‘L’Olocausto non tornerà, ma stanno avvenendo cose terribili’
Riceviamo e pubblichiamo.
Ascoltate, considerate, meditate, riflettete. Si apre con gli inviti che Primo Levi nella sua poesia ‘Shemà’ rivolge a chi vive sicuro nelle proprie case e non conosce i lager, il primo workshop sul treno della memoria 2019 diretto a Auschwitz dedicato alla ‘Shoah e l’antisemitismo’.
L’invito ai ragazzi è uno solo: fate questo viaggio pensando. Come ha chiesto Primo Levi, che ha esortato non a ricordare ma a riflettere sulle cose, Tatiana Bucci, sul treno anche quest’anno come testimone, parla ai giovani e dà spunti su cui meditare. È insieme a Ugo Caffaz, l’insegnante e storica Marta Baiardi e Sara Cividalli presidente della comunità ebraica.
Racconta Tatiana, davanti a una cinquantina di studenti stipati nel vagone ristorante allestito a sala incontri:
Ancora oggi mi chiedo come sia potuto accadere tutto l’orrore della Shoah e non ho risposte Ma soprattutto mi tormento assistendo a quanto sta succedendo oggi, quando non siamo ancora pronti ad accettare e tantomeno ad accogliere chi è diverso.
Non credo no che potrebbe riaccadere un Olocausto, ma stanno avvenendo cose terribili. Appena ieri è affondato l’ennesimo barcone in acque libiche, con i suoi 117 morti. Avete visto qualcuno rivoltarsi o lanciare un grido di allarme? Tutto questo procura molto dolore.
I forti rigurgiti di odio e indifferenza di che stiamo vivendo in tutta Europa mi fanno paura. Se prima salivo sul treno per parlare ai giovani, oggi salire sul treno lo sento un dovere.