In scena dal 17 al 18 maggio a Roma
Riceviamo e pubblichiamo.
Dopo le numerose presenze nei maggiori teatri e festival internazionali – Palestina, Perù, Ecuador, Spagna, Francia, Uruguay, Argentina, Corea, Cuba, India, Brasile, Egitto, Polonia, Albania – e reduce dallo Schrittmacher Festival – Germania, dove ha riscosso grande successo di pubblico e critica, Compagnie Linga – Svizzera – torna a Roma al Teatro Vascello, con lo spettacolo di danza ‘Tabula’, il 17 e 18 maggio ore 21:00.
La compagnia Linga è compagnia residente al Teatro l’Octogone Pully/Lausanne ed è sovvenzionata dal Canton de Vaud, la Città de Losanna, la Città di Pully e Pro Helvetia – Fondation Suisse per la cultura.
Le sue ultime due presenze romane, rispettivamente con La kitchen nel 2007 e Kissme good night nel 2009, risalgono entrambe al prestigioso Festival Equilibrio, il Festival della Nuova Danza all’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Il 20 maggio 2017, ‘Tabula’ sarà presentato anche presso la Fonderia39 di Reggio Emilia, sede della Fondazione Nazionale della Danza Compagnia Aterballetto.
Racconta Marco Cantalupo, coreografo e direttore artistico della Compagnia insieme a Katarzyna Gdaniec:
‘Tabula’ nasce nel 2015, vent’anni dopo ‘Concerto’, un pezzo che ci aveva fatto conoscere sulla scena internazionale.
Con un linguaggio, una drammaturgia e una dimensione architettonica sicuramente cambiata, evoluta rispetto all’epoca, ma il tema trattato è identico: lo spazio fisico e lo spazio sociale.
In ‘Tabula’ lo spazio è condiviso, conquistato, rivendicato dagli interpreti di una danza a fior di pelle, contrastata e potente.
E le regole del gioco sono costantemente modificate dal movimento di una scenografia imponente, due tavole massicce che esplorano, nelle loro variazioni spaziali, tanto l’immobilità di una ‘ultima cena’ che il movimento di un conflitto territoriale.
‘Tabula’ propone un teatro delle operazioni a geometria variabile, nel quale i corpi si battono per la conquista dello spazio vitale.
L’ambiente musicale è mixato, ibrido tra il nuovo classico e il drone music minimalista, mentre le luci “tagliano” i corpi e le forme architettoniche create dalla scenografia.
Le luci si ispirano nettamente dal chiaroscuro caravaggesco e leonardiano.
Otto danzatori modulano così all’infinito il campo d’azione, erigono muri, torri e ponti, creando alleanze e contrasti inediti, strappandosi parti di territorio. La risonanza con un’attualità sempre più impregnata di conflitti e barriere è immediata.
Credo che la nostra ricerca coreografica ci abbia portati ad associare una forza viva, brutale, terrena, una quotidianità gestuale a dei corpi ‘educati’ da percorsi più accademici.
Ne è risultata una nuova alchimia alla quale il pubblico della danza contemporanea non era abituato, e un’energia creativa che ha sorpreso.
Progressivamente i temi “sociali” e la ricerca di nuove estetiche hanno nutrito le nostre creazioni.
Le collaborazioni esterne sono state molte e svariate in questi anni, con Istituzioni come l’Opera di Lausanne, Dresda, Ankara, Samsun, il Teatro Nazionale di Mannheim, il Ballet National du Portugal, il Maggio Fiorentino; con l’Università di Losanna per il progetto di corpo interattivo “Remapping the body”, con il canale ARTE per un film con l’orchestra della WDR, con Pro Helvetia per un programma che ha portato alla creazione di un collettivo di teatro fisico a Alessandria d’Egitto, con l’Università di Zurigo per il Bachelor in danza contemporanea.
La compagnia, nata nel 1992 per desiderio di Marco Cantalupo e Katarzyna Gdaniec, per otto anni prima ballerina del Béjart Ballet Lausanne, nel 2017 festeggia 25 anni di attività, e si propone nuove missioni tese a nutrire il progetto artistico di creazione e di trasmissione pedagogica.
‘Tabula’
Ideazione e coreografia: Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo
Interpreti: Pascal Bayart, Marti Güell Vallbona, Ai Koyama, Dorota Łęcka, Raquel Miro, Jean-Yves Phuong, Cindy Villemin, Michalis Theophanous
Luci: German Schwab
Musiche: Hildur Gudnadottir, Svarte Greiner, Raime, Koen Holtkamp
Montaggio musiche: Marco Cantalupo, François Planson
Scenografia: Gilbert Maire, Romaine Fauchère_
Costruzione scenografia: Atelier Arrière – Scènes_
Costumi: Katarzyna Gdaniec
Foto: Gert Weigelt
Amministrazione: Françoise Oehrli
Comunicazione: Luisa Danie
Durata: 60 minuti circa
Co-produzione: Compagnie Linga, L’Octogone Théâtre de Pully
Prima mondiale: L’Octogone Théâtre de Pully, 13 febbraio 2015
Informazioni e botteghino
Intero Prosa 20,00 euro
Ridotto Prosa over 65 15,00 euro
Ridotto Prosa studenti 12,00 euro
Intero Danza e Musica euro 15,00
Ridotto over 65 e studenti euro 12,00
Servizio di prenotazione 1,00 euro a biglietto
Come raggiungerci:
Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78, a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere, vicino al Gianicolo.
Con mezzi privati:
Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro.
Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello:
Via Giacinto Carini, 43, Roma tel 06 5800108;
Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552;
Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma tel 06 5803217;
Via R. Giovagnoli, 20, 00152 Roma tel 06 5815157.
Con mezzi pubblici:
Autobus 75 ferma davanti al Teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871.
Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello.
Foto ©Gert Weigelt