Il significato di svezzamento è “togliere il vezzo”; l’allattamento è quindi un vizio? Non è invece una necessità?
Basti pensare che nell’antichità si iniziava a introdurre i cibi solidi intorno ai due anni, quindi i bambini si sostentavano con il solo latte della madre. Con il passare degli anni invece si è anticipato sempre di più il momento dello svezzamento fino ad arrivare ai giorni nostri che a 4 mesi si inizia già a introdurre la prima pappa.
Si è assistito a un progressivo aumento del cibo solido e altamente energetico all’inizio dello svezzamento ed oggi abbiamo più bambini obesi che in passato; è fondamentale, quindi, avere già con lo svezzamento le giuste linee guida da seguire.
Quando iniziare lo svezzamento?
Dovrebbe essere intorno ai sei mesi e quando il bambino oltre a riuscire a rimanere seduto ha anche perso il riflesso di estrusione, il tirare fuori la lingua quando gli si toccano le labbra.
L’ordine con il quale vengono introdotti gli alimenti solidi e semisolidi non ha più importanza come avveniva invece in passato: può variare seguendo le preferenze del bambino e dei genitori.
La prima pappa può indifferentemente essere inserita sia a pranzo che a cena.
Si suggerisce di iniziare con: vegetali cotti e tritati, frutta come banana, mela, pera, crema di riso nel latte; e successivamente introdurre carboidrati e proteine.
L’unica raccomandazione è quella di evitare di proporre cibi ad alto contenuto proteico, troppo salati o dolci.
Per quanto riguarda gli alimenti allergizzanti è preferibile introdurre gli alimenti uno per volta in caso di genitori allergici.
Consiglio sempre la preparazione delle pappe fatte in casa per vari motivi: sono più economiche rispetto agli omogeneizzati e alle pappe pronte, di solito iperproteiche, con addensanti, oli vegetali e amidi; e, soprattutto, siamo sicuri di quello che stiamo dando da mangiare ai nostri piccoli.
Schema svezzamento
Età del bambino | Numero di pasti | Tipi di pasti |
5 – 6 mesi | 4 – 5 pasti | 4 pasti con latte di mamma o Formula 1 pasto con purea di frutta |
7 – 9 mesi | 4 – 5 pasti | 1 – 2 pasti con latte di mamma o Formula 1 pasto con pappa 1 pasto con purea di frutta |
> 10 mesi | 4 pasti | 1 – 2 pasti con latte di mamma o Formula 2 pasti con pappa 1 pasto con purea di frutta |
La maggiore accortezza che si deve avere, soprattutto all’inizio dello svezzamento, è l’intake proteico: un’eccessiva quantità di proteine è associata a sovrappeso e problemi metabolici durante l’infanzia e l’età adulta a causa di un’iperplasia degli adipociti.
Età del bambino | Assunzione raccomandata (g/kg/die) |
6 – 12 mesi | 1,3 |
1 – 3 anni | 1 |
Quindi, per esempio, un bambino di 9 kg deve assumere 12 gr di proteine. Il latte materno contiene 1,2 g di proteine ogni 100 ml, durante lo svezzamento si continuano ad assumere circa 400 – 700 ml di latte, pari a 5 – 8 gr di proteine: facendo due calcoli il fabbisogno restante che dovrebbe assimilare dagli alimenti solidi e semisolidi è davvero minimo.
Ma sapete invece quanti gr di proteine sono presenti nei vari alimenti?
Tipologia di alimento | Porzione | Proteine |
Formaggio stagionato | 10 gr | 4 gr |
Carne, pesce | 10 gr | 2 gr |
Pastina | 10 gr | 1 gr |
Legumi secchi decorticati | 10 gr | 2 gr |
Per non parlare degli omogeneizzati e delle pappe pronte!
Tipologia di pappa | Proteine per porzione |
Trota con verdure | 2,9 gr |
Pappa lattea | 10 gr |
Tacchino | 4,8 gr |
Forse proprio questo surplus proteico spiega perché il bambino a volte non vuole mangiare.
Ha senso quindi temere che mangi troppo poco o che non prenda peso?
La cosa fondamentale da sapere è che i bambini hanno la capacità di autoregolarsi in particolare sull’intake proteico, evitate di forzarli e di agitarvi per non trasmettergli la vostra ansia.
Alcune raccomandazioni:
– tenere il bambino a tavola con i genitori;
– permettergli di usare le mani;
– dargli ciò a cui è interessato;
– evitare l’aggiunta di sale e zucchero; se si sceglie di seguire l’autosvezzamento, lasciando quindi al bambino libero accesso ai piatti dei genitori, cercare di non condire i pasti se non individualmente.
Cosa non fare:
– non insistere se non vuole finire la sua porzione;
– non ricattarlo;
– non ingannarlo facendolo mangiare mentre è distratto;
– non paragonarlo agli altri bambini.
L’unico gusto innato è quello dolce, è importante evitare di proporre alimenti pieni di zuccheri prima di aver fatto sperimentare altri sapori, bisogna dargli il tempo di sviluppare la preferenza per gli altri gusti.
Cercate di proporre gli alimenti anche per 8 – 10 volte dopo i vari rifiuti del bambino, perché il rifiuto può essere per la cosa nuova e non per l’alimento in sé.
Preferite la verdura e la frutta di stagione.
Per quanto riguarda l’acqua nei bambini allattati al seno non è necessario integrare i liquidi, se non nelle stagioni molto calde.
Al prossimo lunedì per i consigli sulla giusta alimentazione per gli anni successivi, per scoprire cosa sono le wonder weeks, e come affrontare la sindrome picky-fussy.
Autore Alessandra Cirillo
Biologa nutrizionista, libero professionista. Corso di perfezionamento in alimentazione e nutrizione umana. Esperta nella nutrizione in età pediatrica e della sfera femminile a 360°. Appassionata di tutto ciò che riguarda la nutrizione. Il mio motto è "aggiornarsi, sempre".