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Su proposta dell’OIPA, la Regione Lazio “scatena” gli animali

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Vietata la detenzione a catena degli animali da affezione

Riceviamo e pubblichiamo.

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, OIPA, lo chiedeva da molto tempo e finalmente la Regione Lazio, anche grazie all’interlocuzione dell’associazione, ha vietato per legge la detenzione a catena dei cani e di tutti gli animali d’affezione. I trasgressori rischiano una sanzione fino a 2.500 euro.

Il divieto modifica la legge regionale del Lazio n. 34 /1997 ‘Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo’ con un emendamento alle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 approvata il 4 agosto, dal Consiglio regionale.

Unica eccezione al divieto generale è la possibilità di limitare la libertà degli animali per motivi di salute, come per esempio a seguito di un intervento chirurgico, condizione che dovrà essere certificata da un medico veterinario che attesti la diagnosi e la durata del trattamento.

L’OIPA chiede da tempo l’introduzione divieto anche a livello nazionale.

Commenta Rita Corboli, delegata OIPA di Roma:

Finalmente anche la Regione Lazio ha introdotto questo divieto, come già fatto da Campania, Veneto, Puglia, Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna.

Quella dei cani legati a catena è una pratica crudele che, come abbiamo visto nei roghi di questa estate, ha causato la morte di molti animali arsi vivi, senza possibilità di sfuggire alle fiamme: una fine atroce.

Le nostre guardie zoofile, dopo la pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, con i loro controlli sul campo si impegneranno affinché il divieto sia rispettato e i trasgressori sanzionati.

La proposta dell’OIPAalla Regione Lazio diventa realtà grazie all’interessamento di Cristiana Avenali, responsabile regionale per i piccoli Comuni, e grazie a Eugenio Patanè, PD, Presidente della Commissione Lavori pubblici, Infrastrutture e Mobilità e Trasporti, che con grande tenacia ha presentato l’emendamento perorandone l’approvazione.

Oltre al divieto di catena, sempre su proposta dell’OIPA, con lo stesso collegato approvato giovedì sera sono stati introdotte anche altre importanti previsioni a tutela degli animali: l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina, pena una sanzione fino a 1.500 euro, e il divieto di usare collari a strozzo.