Ancora violenze contro le donne in India, nello stato dell’Uttar Pradesh, oramai definito: la capitale indiana della violenza sessuale. Una 44enne è stata trovata impiccata ad un albero e la famiglia sostiene che sia stata stuprata ed uccisa da un branco di uomini.
L’omicidio è avvenuto nello stesso stato indiano. Uttar Pradesh, dove due settimane fa erano state trovate impiccate ad un albero le due cuginette di 14 e 15 anni, violentate e poi uccise. Ma non solo le donne vengono colpite da questa violenza ceca: c’è stato un ragazzino di 15 anni, studente di una mandrassa, una scuola islamica, il quale è stato sodomizzato ed ucciso, il corpo poi, è stato gettato su una strada del villaggio di Sarai Raija, ancora nell’Uttar Pradesh.
Queste notizie, insieme a quella della 33enne che ha accusato un commissario di polizia di averla violentata all’interno del commissariato, mentre i suoi sottoposti non facevano nulla per fermare la violenza, hanno indignato la comunità internazionale. Le domande davanti a questo, sorgono spontanee: come è possibile tutto ciò in un Paese in via si sviluppo? Come ci si può accanire con tanta violenza e disprezzo verso giovani donne e non solo? Ma soprattutto, come si può tollerare tutto ciò? Dov’è ora il “grande occidente portatore di civiltà” ? Ciò che possiamo augurarci è che le proteste da parte della gente del posto diventino sempre più forti ed insistenti, così da spingere le autorità a formulare leggi che vadano ad impedire questi reati e punire severamente chi se ne macchia.
Monica De Lucia
Autore Monica De Lucia
Monica De Lucia, giornalista pubblicista, laureata in Scienze filosofiche presso l'Università "Federico II" di Napoli.