Stop delle auto a Roma e Milano, livelli di CO2 troppo alti
Monica De Lucia
Il Bel Paese ha la febbre
I livelli di CO2, soprattutto nelle, città hanno oltrepassato i limiti di vivibilità e si cerca di correre ai ripari. Dopo la Conferenza di Parigi tutti gli Stati del mondo hanno cercato un accordo per cercare di abbassare la temperatura della Terra e di conseguenza cercare di assicurare una vita più sana non solo a noi ma anche a coloro che verranno.
Le città italiane nel mirino sono Milano e Roma. Nel capoluogo lombardo si è deciso di fermare la circolazione delle auto per tre giorni con la speranza di ridurre l’emissione, ma il provvedimento è stato un fallimento. Discorso analogo può essere fatto per la Capitale: qui il Comune ha incentivato l’utilizzo dei mezzi pubblici, dando la possibilità di usare un solo biglietto dal costo di 1,50 euro che sarebbe stato valido per l’intera giornata. Ma la cattiva informazione non porta buoni frutti, infatti questa mattina i romani hanno comunque cercato di usare la propria vettura ed hanno comprato più biglietti ignari della nuova disposizione. Sicuramente non sarà l’utilizzo dei soli mezzi pubblici a far diminuire i livelli di smog, anche se sicuramente il bus rispetto ad altri mezzi di trasporto come aereo, treno o macchina sia quello meno inquinante, ma c’è bisogno di rendere questi mezzi più ecologici ed efficiente. Infatti per cercare di creare un piano d’azione, oggi il Ministro dell’Ambiente Galletti ha incontrato i rappresentanti degli enti locali. Il piano prevede lo stanziamento di 405 milioni di euro. Di questi soldi 12 milioni saranno subito impiegati per creare un fondo per le iniziative dei Comuni sui trasporti pubblici locali e la mobilità condivisa. Saranno proprio i Comuni ad avere un ampio potere decisionale: se per sette giorni consecutivi si dovessero superare i limiti di smog, i sindaci potranno decidere o di abbassare le temperature del riscaldamento di 2 gradi, di limitare la velocità nei centri abitati di 20 km/h o, infine, di applicare sconti sul trasporto pubblico. Inoltre, dei 405 miliardi che si vuole stanziare, 35 saranno utilizzati per avviare una mobilità di tipo sostenibile quale bike o car sharing e piedibus, altri 50 milioni serviranno per creare una rete di ricarica elettrica, 70 milioni per riqualificare gli edifici della pubblica amministrazione centrale ed infine 250 milioni per assicurare l’efficienza energetica nelle scuole, nelle strutture sportive e nei condomini. Questa è la prima volta in cui si può parlare di una strategia nazionale in materia ambientale: si è fatto un passo avanti, ma serve un coordinamento permanente che gestisca e controlli le iniziative messe in campo.