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Stay close(d): in 200 artwork grafici distanza diventa nuova vicinanza

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Stay close(d) to yourself - Ramona Bruno illustratrice e grafica, Italia / Francia


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Oltre 170 studenti e graphic designer dal mondo rispondono alla sfida creativa partita spontaneamente dalle aule virtuali di IED

Riceviamo e pubblichiamo.

Un gioco di parole in lingua inglese – ‘Stay Close(d)’, ‘stai chiuso’ ma anche ‘stai vicino’ – come linea guida per esprimere, attraverso visual grafici, i punti di vista personali e sociali che la quarantena da Covid-19 sta portando nelle vite di tutti noi. Per riflettere su come la distanza stia in realtà diventando solo una diversa vicinanza.

È la nuova sfida creativa lanciata da Giuseppe Liuzzo – coordinatore del Corso di Graphc Design IED Mi-lano – in prima battuta ai suoi studenti e ai colleghi docenti dell’Istituto Europeo di Design, e presto estesa al ‘mondo’. A rispondere alla sua chiamata, infatti, sono stati oltre 170 creativi – Alunni, studenti di altre scuole creative, professionisti, firme della comunicazione visiva – realizzando più di 200 visual sul tema ‘Stay Close(d)’, attraverso cui emerge come, ormai ovunque, stare fisicamente lontani gli uni dagli altri non sia una barriera al sentirsi uniti.

I lavori – che si possono ammirare in questa ampia gallery – sono arrivati da USA, Pakistan, Corea, Cina, Ucraina, Argentina, Spagna, oltre che naturalmente dall’Italia.

La sfida ‘Stay Close(d)’ nasce – come le due simili che l’hanno preceduta con successo nelle scorse setti-mane di quarantena – con l’obiettivo iniziale di creare, anche a distanza, un senso di comunità tra gli studenti in isolamento. Per mantenere quel confronto costruttivo che prosegue anche fuori dalle aule, nei cortili, tra una lezione e l’altra, anche scherzando; per far sentire dunque vicini i giovani creativi e permettere loro di esprimere, attraverso la comunicazione visiva, i risvolti quotidiani della situazione che stiamo vivendo: emozioni, mancanze, speranze, punti di vista, pensieri, il tutto con romanticismo ma a anche con ironia.

Commenta Liuzzo:

Il design non è altro che intelligenza resa visibile, pensieri che prendono una forma per parlare a quegli occhi che potranno poi vedere il risultato finale.

La grafica, in fondo, non serve a decorare, né a risolvere i problemi, ma è lo strumento che può puntare il dito verso di essi, verso una visione differente o una soluzione efficace degli stessi.

È così che, dopo la prima sfida lanciata quasi per gioco ai soli studenti, con l’invito a raccontare il proprio isolamento e la lontananza da Milano, ne sono nate le 40 cartoline dalla quarantena della serie ‘Mylan’, la seconda sfida – The Real Virus – ha dato voce agli infestanti ‘altri’ della società, ciò che già adesso e maggiormente nel nuovo mondo post pandemia andrà evitato, combattuto, sconfitto: dalla cattiva politica al razzismo, dall’ignoranza alle fake news fino all’infodemia.

Adesso è il turno della vicinanza nella chiusura.

Conclude Giuseppe Liuzzo:

Con questo ultimo tema – ‘Stay Close(d)’ – chiudere l’iniziativa sarebbe stato ipocrita e sbagliato. Ecco dunque che si è deciso di aprirla a chiunque, studente, professionista, docente. Italiano o straniero. Un tema che parla di chiusura deve essere APERTO.

Oltre ai tanti studenti IED che hanno aderito, più di 70, sia italiani che stranieri, andati via da Milano o rimasti in città, lontani dalle famiglie) a rispondere alla sfida sono stati quindi anche studenti o docenti di altre Scuole, ma anche firme illustri del mondo del design visivo, come si evince dalla gallery.

Partita intanto già la quarta sfida creativa, dal tema ‘ContagioUS’, per riscoprire i valori e significati positivi di questa parola tanto usata – e con connotazioni negative – in questi mesi.

Gallery dei lavori

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