Gianni Sallustro conduce il pubblico dell’Instabile di Napoli, nell’inferno di un’umanità corrotta e perversa
Si è tenuto ieri, 28 dicembre, alle 20:30, al Teatro Instabile Napoli ‘Michele Del Grosso’, in vico Fico Purgatorio a Napoli, il primo appuntamento dello spettacolo realizzato dalla Talentum Production di Marcello Radano in collaborazione con Accademia Vesuviana del Teatro e Cinema, interpretato e diretto dal noto attore Gianni Sallustro, Art Director della precitata accademia.
Ad accompagnare Sallustro in questo viaggio verso l’inferno della dimensione umana sono stati Nicla Tirozzi “Madre Curaggio”, assieme a Roberto Maiello, Tommaso Sepe, Gianluca Cangiano e tanti altri interpreti che animano lo spettacolo sin dalle prime battute.
La cornice bizantina del Teatro Instabile è certamente lo scenario perfetto per rappresentare ‘Mater camorra e i suoi figli’, peraltro nato da un’idea dello stesso Michele del Grosso, scomparso circa due anni fa; idea ripresa da Roberta D’Agostino e da lei stessa inserita nella rassegna ‘Incanti Narrati’.
L’opera teatrale porta in scena il Male nella sua crudeltà più bassa e bieca. Racconta la disumanizzazione dell’essere vivente che scende nel buio assurdo e rumoroso del mercimonio della propria coscienza.
Ogni attore è legato alla sete di denaro; ognuno, infatti, ha cuciti sui propri abiti scenici delle banconote. Anche il sacerdote, interpretato dallo stesso Sallustro porta il segno del denaro sulla tonaca che indossa. A dare suggestione e sgomento alla platea sono certamente le personificazioni degli interpreti in animali, o meglio, “bestie umane” che con versi come ululati, mugolii, e vibrati serpentesi raccontano con una modalità cruda ed estrema ciò che resta dell’uomo in tanta dannazione esistenziale.
Non c’è luce, non c’è speranza in ‘Mater Camorra e i suoi figli’; l’unica via d’uscita per la pace è la morte fisica, soltanto questa.
L’amore è una potenza terribile
Madre Curaggio
Frase forte e cogente, espressa da una Madre Curaggio che nulla ha a che fare con una donna protettiva verso i propri figli e l’amore familiare, tutt’altro. Madre Curaggio è spietata, bieca, assetata di denaro: ha lasciato che per soldi le sbranassero uno dei tre figli e che l’ultima, il suo usignolo senza voce, il solo personaggio vestito completamente di bianco senza portare segni della perversità del male, venisse trucidata quasi in una sorta di Olocausto alla guerra scoppiata, nell’altrettanto cruenta guerra della sopravvivenza.
Le guerre si fanno per i soldi.
Madre Curaggio
Gli attori, tutti gli attori interpretano una sorta di doppio personaggio: l’uomo o la donna ridotta al minimo della propria umanità residuale e al contempo la bestia in cui si sono mutati nel frequentare e vivere quotidianamente il Male. Un sistema di dolore e disperazione originatosi nelle falle oscure di uno Stato che risulta completamente assente; un’immagine delinquenziale e corrotta che serpeggia ovunque.
Le urla, i rumori, le espressività degli interpreti avvalorano maggiormente il misticismo simbologico delle perversioni del Male che portano alla distruzione e soprattutto, all’auto distruzione.
Elemento portante dell’impianto scenografico è un carro; sì, il carro di Madre Curaggio che sembra in realtà un Totem del Male che si nutre di denaro, avidità, desolazione, disperazione ed eccesso.
Un’ora e mezzo di dinamicità teatrale che inonda lo spettatore di sensazioni e immagini forti; uno spettacolo a carattere improvviso, pungente, non scontato.
Un’opera teatrale, magistralmente interpretata da tutti gli attori intervenuti, che evidenzia sottesa una forte indignazione per il fenomeno delle mafie e al contempo il rispetto per il valore della Memoria di ogni vittima caduta per mano di esse. Lo spettacolo è dedicato infatti a Gaetano Montanino, vittima di questo male oscuro e perverso dell’illegalità sanguinaria.
L’appuntamento con ‘Mater Camorra e i suoi figli’ è per stasera, 29 dicembre alle ore 20:30 e poi il prossimo 9 gennaio, sempre al Teatro Instabile Napoli ‘Michele Del Grosso’, in vico Fico Purgatorio.
Complimenti agli attori per l’oggettivo impegno profuso nella realizzazione di un’opera teatrale complessa e di spessore. Il sold out di ieri sera è stato certamente meritato.
Autore Antonio Masullo
Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".