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Spettacolo, Borgonzoni: ‘Indennità di discontinuità grande conquista’

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Il Sottosegretario: ‘Per i lavoratori del settore sostegno e sempre maggiori tutele’

Riceviamo e pubblichiamo.

Quanto deliberato nella riunione di oggi del Consiglio dei ministri è un chiaro segnale dell’attenzione che il Governo ripone nei confronti dei lavoratori dello spettacolo ed è una grande conquista per tutti noi.

L’impegno del Parlamento è stato massimo affinché potessero essere loro garantite sempre maggiori tutele e finalmente grazie al lavoro del Ministero della Cultura possiamo annunciare una misura che ho sempre ritenuto fondamentale, a lungo attesa dal settore: l’introduzione di un’indennità di discontinuità strutturale e permanente.

Il giusto riconoscimento per tutti coloro i quali con talento, creatività e responsabilità rendono grande l’Italia nel mondo.

Così il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni a proposito dell’adozione da parte del Governo del decreto legislativo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori del settore dello spettacolo. Si tratta del primo decreto attuativo della legge delega in materia di spettacolo.

La misura sarà finanziata con il Fondo per il sostegno economico temporaneo – SET, che per il 2023 prevede una dotazione di 100 milioni di euro, 46 per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni a decorrere dal 2026.

Tra i lavoratori discontinui del settore dello spettacolo che potrebbero beneficiare della misura, artisti ed interpreti, gli operatori di cabine di sale cinematografiche, gli impiegati amministrativi e i tecnici dipendenti dagli enti e dalle imprese esercenti pubblici spettacoli, dalle imprese radiofoniche, televisive o di audiovisivi, dalle imprese della produzione cinematografica, del doppiaggio e dello sviluppo e stampa, ma anche maschere, custodi, guardarobieri, addetti alle pulizie e al facchinaggio, autisti dipendenti dagli enti ed imprese esercenti pubblici spettacoli, dalle imprese radiofoniche, televisive o di audiovisivi, dalle imprese della produzione cinematografica, del doppiaggio e dello sviluppo e stampa, nonché impiegati e operai dipendenti dalle imprese di spettacoli viaggianti e lavoratori dipendenti dalle imprese esercenti il noleggio e la distribuzione dei film.