La prima edizione del summit è in programma a Bibione (VE) dal 5 al 7 settembre
Riceviamo e pubblichiamo.
Rappresentano una tipologia molto particolare dei comuni italiani medio-piccoli, eppure costituiscono una fetta del settore turistico nazionale da oltre 60 milioni di presenze in ogni stagione estiva. Anche Sorrento (NA), Forio (NA) e Ischia (NA) rientrano nel circuito delle 20 “potenze” italiane del turismo balneare che dal 5 al 7 settembre si ritroveranno a Bibione (VE) per tracciare le linee di sviluppo del prodotto “mare” per i prossimi anni.
Sarà la località veneta a ospitare infatti il primo ‘G20 delle Spiagge italiane (G20s)’, ideato e organizzato dal Comune di San Michele al Tagliamento-Bibione, in collaborazione con Bibione Live – Consorzio di Promozione Turistica e con il patrocinio della Regione Veneto. Un vero e proprio summit, il primo di questo genere, lanciato in Italia con la volontà di farne un appuntamento annuale e itinerante lungo tutta la penisola.
Amministratori pubblici, tecnici del turismo, studiosi e decision maker si confronteranno per definire le linee guida dello sviluppo strategico del turismo balneare del Belpaese, partendo da tre pilastri fondamentali: sostenibilità, innovazione e progettazione strategica.
Le spiagge presenti. Il 13 per cento dei comuni italiani è dato dai comuni costieri che generano il 53 per cento delle presenze turistiche nazionali.
E proprio sui dati delle presenze ci si è basati per selezionare le 20 spiagge che entrano a far parte di questo gruppo e che rappresentano la spina dorsale del turismo italiano, con oltre 60 milioni di presenze ogni anno.
Al G20s arriveranno le località balneari di sette regioni: oltre alle tre destinazioni campane saranno presenti le spiagge venete di Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo, Caorle e Chioggia; le friulane Lignano Sabbiadoro e Grado; la riviera romagnola con Rimini, Riccione, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Comacchio, Cervia e Cattolica; Vieste per la Puglia; Castiglione della Pescaia per la Toscana; la Costa Smeralda con il comune di Arzachena.
Il metodo di selezione utilizzato. Per individuare i 20 comuni partecipanti ci si è basati su un criterio quantitativo: il numero di presenze dei turisti negli esercizi ricettivi delle spiagge italiane.
Spiega Adriana Miotto, responsabile per i contenuti scientifici G20s:
Un parametro oggettivo, che fa riferimento ai dati Istat riferiti all’anno 2016 e che include le destinazioni che incentrano le loro presenze turistiche in modo esclusivo sul prodotto balneare.
Per quanto riguarda invece la definizione delle tematiche sulle quale ci si confronterà, chiarisce Miotto:
sono state individuate le principali sfide che si troveranno ad affrontare le destinazioni balneari nel prossimo futuro.
Stiamo parlando infatti di località turistiche che hanno in comune problematiche legate alla gestione ambientale, all’alta densità turistica, alla necessità di destagionalizzare l’offerta, all’abusivismo commerciale, alla gestione della sicurezza delle spiagge, all’accessibilità e alla progettazione dei waterfront.
Non dimentichiamoci poi che si tratta per la maggior parte di comuni piccoli, alcuni hanno meno di 10 mila residenti, come a esempio Lignano, Grado e Castiglione della Pescaia, e si trovano però a dover gestire dei flussi ingenti. È quindi fondamentale affrontare insieme queste sfide e favorire un confronto e uno scambio di best practice, a più livelli, per arrivare alla definizione di linee strategiche comuni che siano in grado di portare un valore aggiunto alle varie policy regionali e nazionali.
Proprio per garantire un confronto che tenga presente più punti di vista e a più livelli, ai tavoli parteciperanno delle delegazioni comunali miste pubblico-private, le DMO, i rappresentanti delle associazioni di categoria e verranno invitati anche gli assessori regionali.
I lavori del summit
Nei tre giorni dell’evento sindaci, assessori regionali, tecnici, studiosi, operatori del settore e decision maker si confronteranno in 18 tavoli tematici raggruppati in 6 panel principali. Si andrà dalle problematiche ambientali, come l’erosione delle spiagge, all’accesso al credito e ai fondi europei, dalla riqualificazione delle infrastrutture ai nuovi prodotti turistici, dalla mobilità ai piani urbanistici. Particolare attenzione verrà riservata al tema dei servizi pubblici, con quattro tavoli tematici dedicati: Sanità; Gestione dell’acqua; Gestione dei rifiuti; Sicurezza. A questi incontri a porte chiuse si aggiungeranno anche due sessioni “plenarie” aperte a località e operatori diversi dai venti comuni partecipanti.
Obiettivi
I risultati del G20s confluiranno in un documento d’indirizzo in grado di incidere sui piani di sviluppo strategici, a livello comunale, regionale e anche nazionale. L’obiettivo più immediato del summit è infatti la creazione di un vero e proprio coordinamento tra le destinazioni balneari italiane, in grado di applicare da un lato le metodologie e i modelli forniti dal Piano strategico di sviluppo del Turismo, PST; del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e, dall’altro, di fornire “dal basso” dei validi contributi allo stesso PST 2017-2022 e alle varie programmazioni regionali.