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Sono finiti i tempi!

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anziana


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Un viaggio nel mondo dei capelli bianchi

Sono finiti i tempi, purtroppo, in cui si poteva parlare di vecchiaia come indice di sapienza e di conoscenza.

Il contadino viveva un tempo ciclico, fatto delle quattro stagioni ripetitive e imparava ad esistere grazie alla prevedibilità degli avvenimenti.

Più passavano gli anni e più diventava saggio conoscitore della terra, del mondo organico, cioè di tutto quello che serviva per vivere e sopravvivere.

I giovani si affidavano alla sua sapienza, alla sua lungimiranza e, al termine dei propri giorni, egli lasciava la propria vita saturo di conoscenza, senza più nulla dover apprendere, quindi sazio, per aver fatto e dato tutto quello che poteva.

Oggi viviamo un tempo progressivo, dove tutto scorre velocissimamente, e l’anziano si sente un incapace al cospetto delle nuove tecnologie, un retrogrado, di fronte allo sviluppo incalzante di evolutissime metodiche di lavoro.

Non è più il depositario della sapienza, bensì colui che è diventato antiquato, e la sua condizione è sempre più difficile, giacché si deprime sentendosi un peso per la società e per la famiglia.

L’industrializzazione e la tecnologia, che tanti benefici stanno apportando dal punto di vista materialistico, stanno altresì svilendo gli aspetti umanistici e sociali della vita comune. Il tempo è diventato un razzo inarrestabile, non più una lenta foglia che raggiunge il suolo con delicatezza e, rincorrerlo, produce ansietà e tensione, sconforto e desolazione.

In che modo rimediare, o quanto meno, attenuare?

Come sempre e per tutto, con l’inclusione.

Se in passato ci si avvicinava ai nonni per apprendere dalla loro bocca antiche saggezze, oggi possiamo avvicinarci, con Amore, per aiutarli, con delicatezza, a sperimentare questo nuovo mondo che faticano a comprendere.

Ci presero per mano quando ancora non riuscivamo a stare in piedi.

Ci aspettarono, quando camminavamo a carponi e lentamente.

Non lasciamoli indietro solo perché abbiamo imparato ad usare un computer e uno smartphone!

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.