Il profondo cambiamento che avviene dentro un profano, quando con timore, paura ed incertezza si accinge a bussare alla porta del Tempio, innescherà in lui quel processo alchemico che ha accompagnato nei secoli i Fratelli e le Sorelle che prima di noi hanno percorso quella strada, anzi, hanno contribuito ad indicare la via di Solve et Coagula!
In termini puramente alchemici vi è la realizzazione della Grande Opera, della Pietra Filosofale, cioè la trasformazione del Piombo in Oro.
Nel corso del tempo, questi veri e propri esperimenti hanno lasciato il posto a delle operazioni di natura trascendentali, trasposte sul piano metaforico, poiché vanno a descrivere l’intero percorso di realizzazione del sé compiuto da un Massone.
Un processo alchemico, puramente simbolico, legato ai mutamenti che avvengono nell’ambito dell’interiorità umana e, nello specifico, del Fratello Massone, che si ritrova a dissolvere in sé le cose inferiori e tutto quello che rappresenta un limite, a rimescolare il risultato per poi ricomporlo in una cosa tutta nuova.
Il motto Solve et Coagula viene così interpretato: “solve” si riferisce alla dissolvenza di tutte quelle posizioni forzate, quegli stati negativi della mente, ma anche del corpo, e di quelle cariche energetiche negative; “coagula”, invece, alla coagulazione degli elementi dispersi in un tutto integrato.
Questo percorso, nella vita massonica di un Fratello può essere descritto come un divenire costante, dove c’è sempre qualcosa che viene decomposto dei suoi elementi, ma che, allo stesso tempo, produce energia, costringendo la stessa a ricostituirsi in una forma più pura.
In periodo storico come quello che stiamo vivendo, “il cambiamento interiore” e la “crescita personale” vengono insegnati attraverso corsi di formazione e ridotti ad una formula semplificata del “per ogni problema c’è una soluzione”.
È vero che per risolvere un grattacapo bisogna prima scomporlo, scioglierlo, nei suoi elementi strutturali, per poi procedere verso la risoluzione positiva, ma è altrettanto vero che fra le due fasi intercorre quella dell’analisi.
La trasmutazione alchemica ha a che fare con qualche cosa di molto più vasto e sfuggente della semplice crescita personale venduta a buon prezzo.
In campo iniziatico le cose sono più articolate, l’analisi non può mancare e porta come conseguenza la “putrefazione”, la disintegrazione della materia, per far sì che si liberi da tutte le impurità, fino a farla diventare “Materia Prima”, per poi essere ricostruita in un’altra forma più elevata.
Gli alchimisti dicevano di questo fenomeno:
Aurum nostrum non est aurum vulgi
Arnaldo da Villafranca – Rosario Philosophorum
Il nostro oro non è l’oro del volgo, del popolo.
Il vero scopo del Massone è quello di lavorare su se stesso a livello interiore, dove liberarsi delle impurità significa individuazione del sé.
Intraprende il cammino iniziatico per diventare un Io unico e vero. Questo è quell’Oro che gli Alchimisti tirano fuori dal Piombo: sottraendo tutte le impurità.
Questo lavoro avviene in maniera sottile, quasi invisibile, un passaggio molto intimo e sottile, che fa accadere qualcosa di magico, ci permette di comprendere che tutto si trasforma, da uno stato ad un altro, da una condizione ad un’altra, da un luogo ad un altro.
La vita è un viaggio continuo, fatto di cambiamenti: spogliarsi ogni giorno di qualcosa, scavare sempre più in profondità, dubitando del “certo” e delle proprie convinzioni, sacrificando qualche cosa di sé, per poter vivere nel vero senso della parola.
Perché non vi è vita senza morte e non vi è morte senza vita.
Autore Rosmunda Cristiano
Mi chiamo Rosmunda. Vivo la Vita con Passione. Ho un difetto: sono un Libero Pensatore. Ho un pregio: sono un Libero Pensatore.