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Società, Diritto, Stato. Un recupero per il diritto



Come storico del diritto, Paolo Grossi si è sempre ritenuto un giurista, evitando, con ferma persuasione metodologica, di restare seppellito sotto date e dati. Consapevole di due esigenze culturali non facilmente congiungibili: non innalzare insensate barriere fra storia e teoria, ma evitare anche il rischio di un loro reciproco soffocamento. Un itinerario riflessivo, nel cui progetto e nelle cui conclusioni sta un messaggio affrancatorio per il diritto, che nel corso della modernità è stato troppo sacrificato all’ombra pesante del potere politico, troppo ridotto in una misura a lui non congeniale, facendolo specchio dello Stato, ossia di un apparato di potere. Oggi che lo statalismo moderno è da tempo in crisi profonda, oggi che la dimensione economica sta prendendo il sopravvento su quella politica; oggi, occorre prendere coscienza che è giunta l’ora di un recupero per il diritto. Il diritto, più che uno strumento potestativo (e quindi arbitrario e artificioso), come specchio della società, che di questa registra il carattere saliente, la complessità, aiutando ad ordinarla e costituendosi come suo salvataggio più prezioso. È un recupero preteso da questi tempi difficili e fertili che restituisce il diritto alla storia, ossia al movimento e al mutamento. Non si tratta di bollare tutto come storicamente inaccettabile ed eliminarlo, ma di respingere le edificazioni mitizzanti, reimmergere tutto nel relativo della storia e serbare ciò che può servire alla nostra attuale civiltà giuridica. L’intitolazione del volume “Società, Diritto, Stato” sottolinea il vincolo primario tra diritto e società troppo compresso durante la modernità da quello fra diritto e Stato, che non può non esserci, ma che si pone come secondario. Il “recupero” di cui si parla del sottotitolo è appunto quello del diritto. Grossi invoca un ripensamento del vecchio sistema delle fonti, che sembra ancora quello uscito dalla fucina dell’illuminismo giacobino, a cercare di acquisire una visione ordinamentale e, quindi, pluralistica del diritto, a chiedere al giurista una psicologia più attiva tenendo dietro a ciò che sta avvenendo sul terreno del diritto comunitario, dell’edificando diritto europeo e della cosiddetta globalizzazione giuridica, ormai ampiamente e capillarmente diffusa.

I criteri classificatori del materiale utilizzato sono stati tre:
1) Storicità del diritto: tracciare il divenire da una civiltà medievale e post-medievale come società di società ad una civiltà moderna, affermatrice della realtà insulare e monolitica dello Stato. È chiara la rilevanza e l’imperiosità del problema della storicità del diritto; emerge una consapevolezza singolare ed apprezzabile che il diritto, prima di essere comando e testo autorevole, è storia, dimensione vivente di una civiltà storica.
2) Per una visione ordinamentale del diritto: sottolineare l’attualità della proposta culturale di Santi Romano attraverso l’esigenza del recupero di una visione ordinamentale in luogo di un’ingombrante precedente visione potestativa del diritto e una riflessione sulla nozione di “ordinamento giuridico”.
3) Per ripensare, oggi, il problema delle fonti del diritto: l’inadeguatezza del sistema delle fonti, ereditato dal riduzionismo borghese, e la conseguente necessità per il giurista di acquisire lucida consapevolezza delle decrepite mitologie ancora infestanti il terreno del diritto, ed affrancazione psicologica da plagi ancora persistenti. Il nuovo ruolo sia teorico che pratico del giurista. La globalizzazione giuridica, nozione imprecisa di cui forse si è abusato, ma presenza diffusa e crescente. La posizione culturalmente complessa dello storico del diritto, personaggio immerso in una linea storica che dal passato tocca il presente e va oltre; la percezione del senso del divenire, resa ancor più acuta dal mestiere di storico; ma anche la fecondità del dialogo tra civilista e storico del diritto; il nuovo ruolo del giurista nell’attuale crisi delle fonti; l’esigenza di un nuovo spazio di libertà costruttiva del giurista nell’ambito dell’attuale rapidissimo mutamento socio-economico-politico.

Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.

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