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SMOCSG, Delegazione Tuscia e Sabina onora San Bonaventura

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San Bonaventura - Bagnoregio


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Solenne processione serale in onore del grande santo

Su invito della Diocesi di Viterbo, una rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, guidata dal Delegato, il Nob Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere di Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro, venerdì 14 luglio 2023 a Bagnoregio (VT) ha preso parte alla tradizionale processione serale in devozione al grande santo di Bagnoregio e del principale patrono della Città, l’eccelso filosofo e teologo francescano San Bonaventura, Dottore della Chiesa, che estende la sua mano benedicente su ognuno di noi.

L’inverare il pellegrinaggio mistico nell’amore del Cristo crocifisso pone San Bonaventura tra i grandi mistici nella storia dello spirito umano. Il suo misticismo non è un distacco dal mondo, ma un rivelarlo nella sua bellezza e verità.

I Cavalieri Costantiniani hanno prestato la scorta d’onore al Cardinale Fortunato Frezza, originario del territorio bagnorese.

Al termine della processione il Porporato ha impartito la benedizione con l’insigne reliquia di San Bonaventura, costituita da un frammento di osso del braccio del santo, inserito in un reliquiario in oro argento a forma di braccio, donato alla città dal Re di Francia Carlo VIII nel 1490.

Il 14 marzo 1490 Carlo VIII fece eseguire una ricognizione solenne dei resti di San Bonaventura sepolto a Lyon, alla presenza di numerosi Vescovi e dignitari. Prima di ricomporli nel sepolcro, distribuì alcune reliquie a varie personalità.

L’osso del braccio destro fu destinato a Bagnoregio, dove il 1° maggio 1491 fu portato dal Vescovo di Vienne, nel Delfinato, attuale dipartimento dell’Isère in Francia, Angelo De Catonis assieme al Ministro Generale dei francescani, Francesco Sansone.

Nel 1494 Carlo VIII fece costruire un piccolo oratorio nella chiesa dei francescani di Lyon e vi fece portare i resti di San Bonaventura, collocate in casse di cedro e avvolte in drappi di seta con frange d’oro.

Trattenne una reliquia del santo, una mascella, conservata in Fontainebleau, poi donata nel 1662 al convento dei francescani di Parigi.

Nel 1495 Pietro II di Borbone, reggente durante l’assenza di Carlo VIII, guarnì la cassa contenente le reliquie del santo con lamine di oro e di argento. Sua consorte la Regina fece collocare la testa del santo in una lussuosa teca d’argento in forma di busto.

Nel 1562, prima che gli Ugonotti invadessero il convento nella notte del 30 aprile, i frati fecero in tempo a nascondere i resti di San Bonaventura interrandole in una buca dell’orto, assieme a oggetti e vesti sacre di valore.

Gli eretici trovarono il nascondiglio degli oggetti preziosi e della cassa con le ossa del santo, che bruciarono in piazza e dispersero le ceneri nel Rhône. Il busto con la testa del santo, sfuggita agli ugonotti, scomparve durante la rivoluzione francese.

Così, oggi il Santo Braccio di Bagnoregio è l’unica delle reliquie rimaste di San Bonaventura. Si trova custodito nella terza cappella sul lato destro della navata della Concattedrale dei Santi Nicola, Donato e Bonaventura, che fu visitata da Papa Benedetto XVI il 6 settembre 2009.

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