Gli appuntamenti del 30 e 31 maggio
Le tradizionali onoranze alla Madonna Liberatrice, celeste Patrona della Delegazione della Tuscia e Sabina del Sacro Militare Ordine Costantiniano, rappresentano l’evento più importante per i Cavalieri Costantiniani della Tuscia e Sabina, particolarmente quest’anno in cui, con la chiusura della Porta Santa nella Chiesa della Trinità, si concluderà il Giubileo straordinario indetto dal Santo Padre per il VII centenario del culto pubblico verso la venerata Immagine.
Domenica 30 maggio 2021, alle ore 18:00 nel Chiostro rinascimentale del Complesso conventuale avverrà l’omaggio del Comune di Viterbo, con il discorso del Sindaco Prof. Giovanni Arena.
Alle ore 18:30, dopo il saluto del Priore della Comunità agostiniana, si terrà la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Lino Fumagalli, Vescovo diocesano.
Data la particolare situazione di emergenza sanitaria, i Cavalieri e i Volontari Costantiniani presteranno servizio d’ordine nel corso di tutta la celebrazione.
Una Rappresentanza della Delegazione della Tuscia e Sabina sarà presente anche lunedì 31 maggio 2021 per partecipare alla ore 18:30 alla Santa Messa, celebrata a conclusione del mese di maggio dedicato alla Beata Vergine Maria.
Il culto verso la Liberatrice rappresenta senz’altro la più antica devozione mariana dei Viterbesi, poiché è da circa settecento anni che essi invocano sotto questo titolo la Madre di Dio nella Chiesa della SS. Trinità, officiata dai Padri Agostiniani.
Essa cominciò ad essere venerata con culto solenne il 28 maggio 1320, a seguito della protezione accordata dalla Vergine alla Città dei Papi, funestata da violente calamità naturali e da gravi discordie civili. Come è riferito dalle cronache del tempo, i Viterbesi ritrovarono la pace ai piedi dell’Immagine della Madonna, da quel momento proclamata loro Liberatrice.
Per solennizzare tale consacrazione, la Magistratura fece dono al Santuario di una riproduzione in argento della Città. L’interesse costante del Comune di Viterbo per la sua Liberatrice è confermato dagli antichi Statuti, e quello del 1344 stabiliva che la sua festa si celebrasse ogni anno, nel lunedì di Pentecoste.
Con la caduta dello Stato della Chiesa nel 1870, il corteo religioso venne interrotto dopo oltre cinque secoli e mezzo. Nel 1945, dopo le tragiche vicende della guerra su iniziativa dell’Arcivescovo – Vescovo di Viterbo e Tuscania, Mons. Adelchi Albanesi, venne ripresa la tradizionale processione con la partecipazione ufficiale delle Autorità municipali.