L’Arcivescovo Bellandi officia la Santa Messa, Don Michele Pecoraro concelebrante
Il Pellegrinaggio della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio presso il Sepolcro di San Matteo Apostolo nella Cripta del Duomo di Salerno si è svolto venerdì 18 giugno 2021, con particolare suggestione e solennità.
Innanzitutto per il luogo, che ha peculiarità di alto livello artistico e storico; inoltre, per la partecipazione dell’Arcivescovo metropolita di Salerno – Campagna – Acerno, Mons. Andrea Bellandi, Primate dell’antico Principato, della Lucania e del Bruzio.
La cattedrale primaziale metropolitana di Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII fu costruita tra il 1080 e il 1085, dopo la conquista della Città da parte del normanno Roberto il Guiscardo, Duca di Puglia e Calabria, mentre era Arcivescovo Alfano I, poeta e medico della famosa Scuola medica salernitana.
Costruito su un’omonima chiesa paleocristiana dedicata a Santa Maria degli Angeli, sorta a sua volta sulle rovine di un tempio romano, i lavori iniziali erano di ben più modesta fattura. I progetti furono ampliati successivamente, con il ritrovamento delle spoglie di San Matteo, tumulate nell’antica chiesa il 4 maggio 954 e venute alla luce con la progressiva demolizione di questa.
La chiesa fu consacrata nel giugno del 1084 da San Gregorio VII, Papa in esilio ospite della Città, la cui tomba si trova nella Cattedrale. Di recente è stata in parte riportata alla originaria struttura romanica.
La cripta del Duomo, che conserva la tomba dell’Apostolo, Patrono della città Hippocratica, è un assoluto gioiello d’arte all’interno di un già mirabile e prezioso scrigno architettonico e artistico qual è la stessa Basilica Cattedrale.
La sua struttura è caratterizzata da una serie di volte a crociera totalmente ricoperte da marmi policromi in puro stile barocco e con affreschi che illustrano la vita di Cristo prima della Crocifissione, con particolare attinenza alla chiamata degli Apostoli. L’altare che contiene la tomba di San Matteo ne costituisce il nucleo centrale.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dall’Arcivescovo Bellandi, concelebrante Don Michele Pecoraro. Ha partecipato in cornu epistolae, Nob. Fra Sergio Galdi d’Aragona, O.F.M., Commissario Generale di Terra Santa e Cappellano di Giustizia della Sacra Milizia, la cui paterna e costante presenza costituisce una preziosa certezza per la Delegazione di Napoli e Campania.
L’Arcivescovo Bellandi, nella sua omelia, partendo dalla ‘Chiamata di San Matteo’, si è soffermato sulla Misericordia che il Signore ha sempre praticato e predicato, come ci viene descritto in vari episodi del Vangelo, e quindi della Sua vita pubblica, soprattutto nei confronti di chi perde la Fede o fatica ad ottenerla.
Il Presule ha inoltre posto in evidenza il carattere altamente necessario che le istituzioni laiche fondate sulla Fede rivestono, concorrendo alla vita e all’opera della Chiesa Universale; in particolare gli Ordini Cavallereschi, che si rifanno ad antiche tradizioni mai interrotte.
Nello specifico, Mons. Bellandi ha sottolineato l’operato del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, apprezzandone l’impegno e auspicandone la sempre più disponibile opera, soprattutto in chiave benefica.
A conclusione della Santa Messa, prima della benedizione finale, è stata data lettura del cordiale messaggio S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Marchese di Vatolla e Gentiluomo di Sua Santità, Balì Gran Croce di Giustizia decorato del Collare, Presidente della Real Commissione per l’Italia, per il tramite del Principe di Melissano e di Scanno, Duca Don Landolfo Ambrogio Caracciolo di Melissano, Cavaliere di Giustizia, Vice-Presidente della Commissione Araldica della Real Commissione per l’Italia.
Dopo l’allocuzione, il Delegato ha recitato la Preghiera del Cavaliere Costantiniano, mentre il Segretario Generale, l’Ing. Gionata Barbieri, ha intonato l’Ottocentesco Inno a San Giorgio della Sacra Milizia.
Il pellegrinaggio si è concluso con un atto particolarmente solenne e toccante, che ripercorre usanze di Fede remotissime: l’offerta di tre omaggi floreali, costituiti ciascuno di un cuscino fiorito di colore bleu de roi con al centro disposti tre gigli giallo-oro, a voler richiamare l’antica arma della borbonica gens quale dinastia che da sempre ha legato la propria vita alla Fede nella Chiesa di Roma e nei Suoi Santi e Martiri. Nella cripta il primo è stato deposto, alla tomba di San Matteo, dal Delegato per Napoli e Campania, il Nob. Manuel de Goyzueta dei Marchesi di Toverena.
Il secondo è stato invece offerto alle tombe dei Santi Martiri Salernitani Fortunato, Gaio ed Ante, dal Segretario Generale della Delegazione, l’Ing. Barbieri.
Il terzo, nell’aula liturgica della cattedrale, è stato presentato al sepolcro di San Gregorio VII, il Papa strenuo difensore della Chiesa dal potere temporale laico, dalla simonia, dal nicolaismo e grande riformatore, con atto eseguito dal Principe di Melissano e di Scanno.
Ciascuna deposizione floreale, accompagnata dalla benedizione del Cappellano di Giustizia Fra Sergio Galdi d’Aragona, è stata introdotta dal pronunciamento da parte dell’offerente della antica preghiera, che riportiamo di seguito:
Nel Nome del Padre
del Figlio e dello Spirito Santo
AmenPer mio libero volere, per conto della Delegazione, della Real Commissione, della Real Deputazione, del Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, depongo e rendo omaggio floreale al NNNN, qui venerato da un millennio.
Possa Tu, NNNN, proteggere ed intercedere per Noi, le Nostre Famiglie, la Chiesa Universale che nel Corpo Mistico di Gesù Cristo Risorto vive la Comunione dei Santi.
Ritengo senza esitazione che esiste il purgatorio e che le anime ivi rinchiuse sono aiutate dai suffragi dei fedeli; similmente poi che si devono venerare e invocare i santi che regnano con Cristo, che essi offrono a Dio le loro preghiere per noi, e che le loro reliquie devono essere venerate.
AMEN.
Al pellegrinaggio, oltre i già menzionati, hanno partecipato, del Consiglio di Delegazione: il Nob. Giancarlo de Goyzueta dei Marchesi di Toverena, Cavaliere di Giustizia, Tesoriere; il Nob. Patrizio Giangreco, Cavaliere Jure Sanguinis M.P., Responsabile della Comunicazione; il Sig. Domenico Giuseppe Costabile, Cavaliere di Merito, Cerimoniere.
Inoltre, hanno partecipato: il Cavaliere di Giustizia Nob. Don Gerardo Mariano Rocco dei Principi di Torrepadula; i Cavalieri Jure Sanguinis Nob. Don Luigi Catemario Tittoni dei Duchi di Quadri ed il Conte Giuseppe Raimondo Majo-Orsini; i Cavalieri di Merito P.A. Prof. Antonio De Stefano e Dott. Gesualdo Marotta; i Cavalieri di Merito Prof. Avv. Alessandro Franchi, Avv. Paolo Sautto, Dott. Raffaele Sguazzo, Prof. Italo Valente, Sig. Valerio Massimo Miletti; i Cavalieri di Ufficio Arch. Carlo Iavazzo, Mar. Mario Di Mattia, Ing. Nicola Annunziata, Dott. Carmine Napolitano, Dott. Francesco Saverio Barbato Romano, Dott. Roberto Russo, Avv. Paolo Carbone, Sig. Antonio Caputo, Prof. Valerio Stefano Sacco, Dott. Nicola Carifi.
Infine, erano inoltre presenti numerosi postulanti, familiari ed amici.
Una sobria agape fraterna ha concluso in letizia il Pellegrinaggio.