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‘Smile Factor’, la Società Italiana di Andrologia debutta al cinema

'Smile Factor'


Divertente commedia per la prevenzione e sensibilizzazione dei disturbi sessuali

Riceviamo e pubblichiamo.

Dai campi di calcio alle sale cinematografiche: dopo le partite della Campagna ‘L’Amore in gioco’, che ha visto insieme andrologi e cantanti per la prevenzione e la solidarietà, la SIA, Società Italiana di Andrologia “debutta” sul grande schermo.

Dichiara Alessandro Palmieri, presidente SIA:

Da oltre 20 anni la SIA promuove campagne di sensibilizzazione servendosi di strumenti e linguaggi sempre più attuali e vicini alle persone, dalla tv ai social, dal web al calcio, per veicolare i messaggi di prevenzione e “parlare” agli uomini in modo semplice ed efficace.

Oggi si presta per la prima volta a essere promossa nei cinema italiani attraverso il film ‘Smile Factor’, per migliorare la conoscenza dell’andrologo e far riflettere con umorismo e ironia sull’importanza di rivolgersi tempestivamente allo specialista se qualcosa non va sotto le lenzuola.

Il film ideato, diretto e interpretato da Gaetano Gennai, con la regia di Igor Buddai e distribuito dalla Cecchi Gori Home Video, racconta le peripezie dei 4 protagonisti, che dopo la morte di Carlo Conti, vengono convocati dal notaio che leggerà il testamento del conduttore.

Scoprono così che le ultime volontà dell’amico defunto è che siano loro a realizzare un format tv dedicato alla comicità toscana. Da questo momento, tra casting improbabili e organizzazione dello show, ne combineranno di tutti i colori imbattendosi in una banda di svitati.

La divertente pellicola si avvale della partecipazione amichevole dello stesso Carlo Conti e di Massimo Ceccherini, oltre a un nutrito cast di attori comici e delle musiche di Pinuccio Pirazzoli.

In questo contesto si inserisce la partecipazione dei due specialisti che interpretano rispettivamente il ruolo di un andrologo e quello di un paziente. La scena di cui sono protagonisti fotografa quello che quotidianamente succede negli studi degli andrologi.

Palmieri, infatti, si trova alle prese con il paziente-tipo, interpretato da Mondaini, che impersona un marito con evidenti problemi legati alla sfera sessuale, ma che al tempo stesso li minimizza e li nega.

Commenta Nicola Mondaini, consigliere nazionale SIA:

Come spesso avviene nella realtà, è la moglie che prende appuntamento con il medico e trascina l’uomo con sé.

Attraverso questo piccolo ruolo, la Società Italiana di Andrologia si propone di stimolare gli uomini a superare il tabù del silenzio e della ritrosia nell’affrontare con il medico i problemi legati alla sfera sessuale che non solo sono sempre più frequenti ma possono essere curati facilmente, soprattutto se affrontati all’inizio della sintomatologia.

Precisa Palmieri:

Questa nostra breve apparizione mira a far comprendere in modo semplice ed efficace quanto sia controproducente e dannoso illudersi di risolvere da soli il proprio disagio per l’imbarazzo o la vergogna di discuterne con il medico, e come sia invece essenziale e risolutivo il dialogo con l’esperto.

Purtroppo appena 1 italiano su 10 sa chi sia l’andrologo e di che cosa si occupi e mentre la donna decide in una settimana di rivolgersi al ginecologo per eseguire dei controlli l’uomo impiega anche 2-3 anni.

E questa riluttanza è presente anche nei giovani: si stima, infatti, che il 25-30% degli under 18 abbia già un disturbo sessuale che può compromettere la fertilità e che sarebbe rimediabile facilmente, se riconosciuto in tempo.

Speriamo che la breve scena di un film contribuisca a migliorare la comunicazione e il rapporto di fiducia tra medico e paziente e a far riflettere sorridendo.

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