Prossima presentazione il 6 settembre nella Sala de Capitolo
Riceviamo e pubblichiamo.
Seguendo le tracce interiori di un percorso costellato d’amore, l’artista Slobodanka Ciric, dopo le sue singolari performance divise tra il mito e la storia, prosegue con il tour di presentazione della sua riscrittura del ‘Cantico dei Cantici’.
Pronto per essere presentato lunedì 6 settembre alle ore 17:30 nella storica Sala de Capitolo nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, il volume edito da ‘La città del Sole’ con la prefazione del professore Pasquale Giustiniani, è illustrato con le tavole della giovane artista Mila Maraniello e ha visto al lavoro come curatrice anche Silvana Guida.
Un incontro quello legato all’uscita del nuovo libro della scrittrice serba trapiantata a Napoli che, introdotto e moderato dal giornalista e sociologo Giuseppe Giorgio, registrerà in compagnia della stessa Ciric, gli interventi del presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Fucito; della pittrice Mila Maraniello; della curatrice Guida; della museologa, Daniela Marra e del critico d’arte Deborah Di Bernardo.
La presentazione sarà arricchita dai contributi fotografici di Bruno Ciniglia e dalle interpretazioni degli attori Maria Giusy Bucciante e Kurush Giordano Zangaro pronti a dare voce e anima alle pagine del ‘Cantico’.
Un lavoro quello di Slobodanka Ciric che partendo dall’introduzione di Pasquale Giustiniani, titolare di Storia delle Religioni alla Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, propone una nuova e travolgente visione del celebre e discusso testo contenuto nella bibbia ebraica e cristiana.
Riscrivendo alla sua maniera un libro sicuramente collocabile tra i più originali e inaspettati della Bibbia, la Ciric si inoltra tra le parole di un canto d’amore purissimo dove le voci degli amanti si invertono e fondono tra loro.
Ha spiegato l’autrice:
Benché sia cresciuta nel comunismo e mi sia avvicinata al testo biblico come ad un testo storico le mie radici cristiane e la fede cristiana ortodossa si affacciano dal pertugio dell’Io più intimo, all’inizio timidamente, ma poi, man mano, prendendo forma e trasformando il viaggio iniziatico in un viaggio compiuto e la descrizione dell’Amato in un inno a Gesù.