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Simbologia della copertina di ‘Led Zeppelin IV’ parte 2

'Led Zeppelin IV'


Jimmy Page in una intervista affermò:

Dopo tutto questo casino che abbiamo avuto con i critici, ho detto agli altri che sarebbe stata una buona idea metter su qualcosa di totalmente anonimo.

All’inizio volevo soltanto un simbolo, ma poi è stato deciso che, visto che si trattava del nostro quarto album e noi eravamo quattro, ognuno di noi avrebbe scelto il proprio simbolo personale. Io ho disegnato il mio e gli altri hanno le proprie ragioni per aver usato i simboli che hanno usato.

Sebbene sia vero che l’idea delle quattro rune appartenga a Page, altrettanto vero pare che sia Page che Plant abbiano deciso i propri simboli, dopo ricerche dettagliate e specifiche, mentre Jones e Bonham li abbiano mutuati direttamente dal ‘Libro dei Segni’ di Rudolph Koch affidato loro da Page con la specifica indicazione di “sceglierne qualcuno di adatto”.

Il primo simbolo appartiene a Jimmy Page ed era spesso presente sugli abiti di scena e sui suoi strumenti. È la runa più difficile da decifrare perché, secondo lui, non è intesa per essere letta come una parola, non è presente nel famoso ‘Libro dei Segni’ di Rudolph Koch e, soprattutto, le vaste conoscenze in materia di occultismo dello stesso musicista ne ampliano le possibilità di derivazione.

Tra le opere in cui è possibile reperire questa runa c’è il ‘The Red Dragon and The Black Hen’ del 1521, testo ristampato nel 1850, ‘Ars magica Arteficii’ dell’occultista del ‘600 Girolamo Cardano, ‘Le Triple Vocabulaire Infernal Manuel du Démonomane’ del 1844 di Frinellan ed il ‘Grimoires et Rituels Magiques’, edito nel 1972 da Dumas, che lo identificano con Saturno, pianeta di riferimento del Capricorno, segno zodiacale di Page.

In un libro edito nel 1971, dedicato ai segni astrologici, il simbolo “Zoso” appariva con la “Z” stilizzata riferita al segno del Capricorno e “oso” interpretabile o come il demoniaco “666” o il simbolo alchemico del Mercurio.

In ‘The Red Dragon and The Black Hen’ e nel libro di Dumas, tuttavia successivo all’edizione dell’album, ci si riferisce alla runa anche in relazione al “Dragone rosso” e Page, durante i concerti, usava spesso abiti ispirati al “dragone”, figura connessa comunque a Saturno.

Il secondo simbolo, scelto da John Paul Jones, è la triquetra o trìscele, immagine trinitaria come quella selezionata da John Bonham dal ‘Libro dei Segni’ di Rudolph Koch, un cerchio con l’intersezione di tre Vesica Pisces. La Vescica Pisces o Mandorla derivante dall’incrocio di due cerchi, già nota in India e Mesopotamia, fu assunta dal Cristianesimo come riferimento a Cristo, Ichtys acronimo greco per Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.

Nelle successive rielaborazioni cristiane medievali venne associata, oltre che alla figura del Cristo, a quella della Madonna in Maestà. Alludendo al frutto della mandorla e al seme, diventa, appunto, un naturale attributo per Colui che è Via, Verità e Vita e, in quanto intersezione di due cerchi, indica la comunicazione tra il piano materiale e spirituale, l’umano e il divino.

Il Triscele, tre Vesica Pisces, è stato impresso sulle prime monete germaniche, in iscrizioni in alfabeto runico su pietre nel Nord Europa ed è spesso osservato come simbolo nell’arte celtica per essere successivamente utilizzato anche dai Cristiani per designare la Trinità.
È stato spesso osservato in testi Rosacrociani e di Scuole Misteriche ed in altri culti ad indicare, ad esempio, l’unione di mente, corpo e anima. Nella Wicca denota la trinità della donna, nubile e strega. La popolare serie televisiva “Streghe”, Charmed, ha usato proprio questo simbolo come logo.

Il terzo simbolo, scelto da John Henry Bonham è, come il precedente, un simbolo trinitario selezionato dal ‘Libro dei Segni’ di Rudolph Koch ed è costituito da tre cerchi congiunti. Sembra che sia stato preferito per la forma circolare degli strumenti suonati dal musicista nella band, percussioni, musician’s place in the band.

Secondo il figlio di Bonham, il padre optò per questa figura interpretando i cerchi come uomo, donna e figlio, Bonham era estremamente legato alla sua famiglia; secondo altri, per l’unione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Un’ulteriore versione, poco benevola in considerazione della passione per gli alcolici sviluppata in tour, associa l’immagine scelta da Bonham al logo della birra Ballantine, una delle più antiche e vendute negli USA fino alla metà degli anni ’60.

In realtà, l’icona è ampiamente diffusa in numerosi testi religiosi e spirituali a rappresentare varie forme di trinità indicanti, spesso, integrità e competenza. Questo simbolo lo si nota impugnato dallo Ierofante nella versione dei Tarocchi di Aleister Crowley a designare la trinità costituita da Iside, Osiride e Horus. Lo Ierofante della versione standard dei Tarocchi, detto anche detto Il Papa, impugna, invece, una croce a tre braccia.

Il quarto simbolo appartiene a Robert Plant ed è una penna d’oca o di struzzo inscritta in un cerchio, che potrebbe, in prima istanza, essere riferita ad uno scrittore, ad un poeta e letterato.

Plant asserì che

Il simbolo deriva dalla antica civiltà Mu che risale ad oltre 15,000 anni fa.

Il simbolo è descritto nel libro ‘The Sacred Symbols of Mu’ di J. Churchward del 1933, ed aggiunse che per lui

la piuma nel cerchio rappresentava “stabilire la verità”.

In realtà, la piuma fa riferimento a Maat, concetto egizio di verità ed equità, armonia della legge e moralità nella giustizia. Dea antropomorfa con le ali fuse alle braccia e una piuma di struzzo sulla testa, responsabile della disposizione naturale delle costellazioni e stagioni fu inviata nel mondo da suo padre, il dio sole Ra, a combattere il caos in antitesi al dio Isfet.

Gli egizi credevano che nel Duat, inferi della religione egizia, il cuore di ogni defunto fosse pesato sul piatto di una bilancia custodita da Anubi rispetto alla piuma di Maat. Il peso del cuore, sede dell’anima, non doveva superare quello della piuma. Se il cuore risultava dello stesso peso o più leggero di essa, il trapassato aveva condotto una vita virtuosa e sarebbe stato condotto nei campi Aaru, luogo di beatitudine presso Osiride. Se il cuore pesava di più, invece, sarebbe stato divorato dal mostro Ammit e il suo possessore condannato a rimanere in eterno nel Duat, senza speranza d’immortalità. La pesatura del cuore, o psicostasia, è solitamente raffigurata nelle illustrazioni del ‘Libro dei Morti’ e nelle pitture sulle pareti delle tombe.

Secondo un’altra tradizione, Anubi recava l’anima al cospetto del defunto Osiride, il quale compiva la psicostasia. Mentre il cuore veniva pesato, il defunto recitava le cosiddette 42 confessioni negative.

Il quinto simbolo, perché ne esiste un quinto che in pochi conoscono ed è riportato sul retro dell’involucro dell’album in posizione più defilata, appartiene a Sandy Denny che duettò con Robert Plant, unico caso in cui quest’ultimo non è voce solista nella storia dei Led Zeppelin, in ‘The Battle of Evermore’.

Il triplo triangolo, estratto anche questo dal ‘The Book of Signs’ di Koch, si riferisce alla “Testa di Dio” ed è chiaramente un simbolo trinitario, probabilmente femminile, come indica la tripla forma a V, triangolo rovesciato, o a coppa che richiama l’organo femminile ed il concetto di fecondità. Koch, tuttavia non fornisce spiegazioni chiare al riguardo e non è chiaro se a sceglierlo sia stata la stessa cantante o altri membri del gruppo.

Autore Alfonso Oriente

Alfonso Oriente, nato a Napoli il 13/06/1965, è Professore di Reumatologia e Riabilitazione Reumatologica presso l'Università Federico II di Napoli. Ha compiuto ricerche in campo immunologico per diversi anni presso la Johns Hopkins University negli Stati Uniti. Appassionato di esoterismo, letteratura, musica rock e jazz, considera il suo vero hobby riuscire a scrivere di queste cose insieme.

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