La copertina di ‘Led Zeppelin IV’, album contenente ‘Stairway to Heaven’, è considerata, da un punto di vista concettuale, la più sofisticata del gruppo e, da un punto di vista simbologico – esoterico, a nostro parere, una delle più ricche e complesse mai prodotte nella storia della musica rock.
In un’intervista del 2010 a The Times Page affermò:
La copertina esiste per essere assaporata dalle persone, piuttosto che per far spiegare ogni cosa a me, cosa che renderebbe il tutto piuttosto deludente sul piano della propria personale avventura nella musica.
Nel 1977 su TrouserPress, aveva dichiarato che la copertina di Led Zeppelin IV
rappresenta il cambiamento che si verifica nell’equilibrio. C’è il vecchio contadino e i blocchi di cemento che vengono giù.
L’interesse per ciò che c’è di “misterioso” ed allegorico in questo disco non risparmia la “Swansong”, l’etichetta discografica del gruppo.
La “Swansong” usava un logo ispirato al dipinto ‘Evening – The Fall of Day’ di William Rimmer e che, secondo alcuni critici, nella sua classica ambientazione ed iconografia, ricorda Icaro più di quanto, invece, possa fare Apollo.
La copertina dell’album mostra un muro diroccato su cui è appesa la foto di un anziano contadino chino sotto il peso di pesanti fascine di legno. Jimmy Page raccontò che la foto, acquistata da Robert Plant da un antiquario, si riferiva, con temi ecologisti, all’armonia con la natura turbata dal cemento; storia, invece, era un’amabile bugia.
L’immagine del contadino ricorda molto da vicino il “vecchio” George Pickingill (1816- 1909), agricoltore, guaritore, mago e occultista che assunse ad autorità nazionale in temi quali satanismo, stregoneria e magia nera al punto tale da accogliere, presso la sua abitazione, per “consulenze”, folle di aspiranti streghe, satanisti, Rosacrociani, Massoni ed altri provenienti da tutta la Gran Bretagna, l’Europa e gli Stati Uniti d’America.
Per la gente Pickingill era famoso perché “curava” gratuitamente schiere di malati e “comandava” gli animali con la forza del pensiero, ma era altrettanto temuto. Noto era il suo profondo odio verso la religione cristiana manifestato anche in pubblico ed in modo veemente. Secondo “ben documentate” cronache dell’epoca, dichiaratosi figlio di una strega, contribuì a fondare nove congreghe di streghe – Norfolk, Essex, Hertfordshire, Sussex e Hampshire – che utilizzavano rituali che lui derivava dalla tradizione francese e scandinava e che continuava rimaneggiare nel tempo, non escludendo grottesche messinscene di tipo sessuale.
Sembra che Pickingill sia stato uno dei “maestri” di Alister Crowley avendo frequentato proprio una delle sue congreghe intorno al 1899, per poi esserne allontanato per il suo atteggiamento deplorevole ed aggressivo. Crowley, di contro, non lo degnò neanche di una citazione né nei suoi scritti, né nei suoi diari. Altri celebri allievi di Pickingill furono i massoni Hargrave Jennings e W. J. Hughanfuturi, membri fondatori della “Societas Rosicruciana in Anglia” dal quale avrà origine “L’Ordine dell’Alba Dorata”.
Tornando alla foto in copertina di ‘Led Zeppelin IV’ è evidente la similitudine dell’immagine con la carta del Dieci di Bastoni degli Arcani Minori dei Tarocchi.
Il carico che il contadino, appena concluso il suo lavoro, porta chino verso il paese raffigurato nel Dieci di Bastoni dei Tarocchi è davvero eccessivo.
Il dieci, nei Tarocchi, indica che dopo esserci fatti carico delle nostre responsabilità ed aver completato un ciclo di lavoro e sacrificio al termine di un lungo ed estenuante percorso, il nostro viaggio volge al termine, così come raffigurato dalle case non lontane.
La carta del Dieci di Bastoni dei Tarocchi afferma che è giunto il momento nella nostra vita in cui siamo chiamati a verificare il risultato delle nostre scelte, della strada intrapresa e non possiamo proprio lasciarci andare alla fine di questa lunga fatica perché la ricompensa è vicina. Questa carta ci fa intuire quali attività o compiti siano veramente urgenti o importanti al fine di conseguire gli obiettivi che la vita ci chiede di raggiungere.
Immagine simbolo di questo album è quella che occupa le due pagine interne della copertina. Qui, la simbologia e l’allegoria sono evidenti anche ad occhi profani nell’immagine del vecchio, sostenuto da un lungo bastone, assorto nell’osservare dall’alto di un dirupo il mondo sottostante alla luce di una lanterna contente una stella a sei punte.
Page è sempre stato attratto dall’Eremita, figura degli Arcani Maggiori, al punto che, nel film ‘The Song Remains the Same’, appare in queste vesti mentre sale lungo un sentiero di montagna. L’illustrazione dell’eremita presente sulla copertina interna è dell’iconografia dei tarocchi Rider Waite ispirata da ‘La luce del mondo – The Light of the World’ di William Holman Hunt. Questo dipinto allegorico, esposto in una sala laterale della cappella del Keble College a Oxford, rappresenta la figura di Gesù in procinto di bussare ad una porta ricoperta di erbacce e a lungo non aperta.
Una porta, secondo Hunt:
senza maniglia, che, pertanto, può essere aperta solo dall’interno, il che rappresenta la mente ostinatamente chiusa
“Ecco, sto alla porta e busso; se qualcuno ode la mia voce, e apre la porta, io verrò da lui, e cenerò con lui ed egli con me”.
Apocalisse 3:20.
Interessante notare come dalla lampada si illuminino la mezzaluna araba e la stella di David. L’eremita presente nella copertina interna è un’opera intitolata ‘View in Half or Varying light’ ed attribuita a tale Barrington Colby.
In generale, ci sono due cose importanti, su questa illustrazione.
La prima è la possibilità di evidenziare, con un’immagine speculare, una particolare figura di una testa con due corna nel monte, cosa di cui parleremo poi; la seconda riguarda proprio il presunto artefice del disegno, Barrington Colby M.O.M., sigla senza apparente significato, di fatto uno sconosciuto. Su di lui non esistono notizie biografiche reperibili né alcuna altra opera o anche scritto a suo nome. In un tweet di un po’ di anni fa si cita un tale Barrington Coleby, accreditandolo come realizzatore dell’opera (?), e quale testimone di nozze dell’autore del tweet stesso, di recente passato a miglior vita. È molto probabile che il disegno sia da attribuire ad uno sconosciuto autore, un conoscente di Page o, piuttosto, proprio ad egli stesso che aveva frequentato un liceo artistico. Non è possibile avvalorare questa ipotesi perché non sono reperibili disegni dello stesso chitarrista.
Tornando alla descrizione della carta dell’Eremita, come in parte riportato precedentemente, questa raffigura una persona anziana che ha raggiunto la saggezza attraverso lo studio e la riflessione. Non ha desiderio di beni materiali, la sua vita semplice e solitaria è rivolta alla ricerca esoterica.
Dal punto di vista materiale è povero, mentre, sotto il profilo spirituale, puro; continuando la sua personale ricerca ha accumulato ricchezze che lo rendono un faro e una guida per chi è pronto ad ascoltarlo. La neve ai suoi piedi rappresenta le altitudini del traguardo spirituale ed il mantello grigio è indice di umiltà.
Il tarocco dell’Eremita indica un periodo di introspezione volto a conoscere in solitudine, contemplando e valutando con pazienza il percorso compiuto fino ad ora. Tuttavia, bisogna ancora concedersi ad un cambiamento profondo che necessita di essere affrontato. L’Eremita percorre le stesse strade del Matto, anche lui su una montagna con uno sfondo di altre cime innevate. Ma mentre quest’ultimo vuol abbandonare i monti alla ricerca del suo percorso, il primo ha già intrapreso il cammino e, con la saggezza acquisita nel tragitto, vive la sua solitudine senza soffrire.
Nella Kabbalah la figura dell’Eremita nel Sefiroth, Albero della Vita, è associata al sentiero che collega la Bellezza, Tiphareth, alla Misericordia, Chesed, e alla lettera ebraica “Yod”, Mano in ebraico, che indica la strada per la purificazione.
La lanterna gialla che illumina la via emana la luce del sapere e della conoscenza e contiene una stella a sei punte, o scudo di David, proveniente da antichi trattati pre-ebraici ed a carattere ermetico – iniziatico, che assume un significato meno oscuro nel ‘Corpus Hermeticum’ attribuito ad Ermete Trismegisto:
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare i miracoli della realtà Una. E poiché tutte le realtà sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le realtà sono nate da questa realtà unica mediante adattamento.
L’incontro dei due triangoli simboleggia l’unione perfetta tra spirito e materia. Tutto ciò che esiste e si manifesta nel mondo fenomenico degli effetti è un riflesso del mondo invisibile delle cause che vi sono in principio, il microcosmo e il macrocosmo si compenetrano vicendevolmente.
Altre teorie sull’origine della forma sono da riferire a 2 delle 3 lettere ebraiche del nome David, dalla configurazione astrale al momento della sua nascita o della sua incoronazione, dalla forma del suo scudo fino, poi, alla famosa stella vista dai Magi.
L’esagramma in una versione modificata, esagramma unicursale, è il simbolo principale di “Thelema”, una filosofia elaborata da Aleister Crowley. L’esagramma unicursale è anche il sigillo di Aiwass, un’entità di cui Crowley sosteneva di udire la voce. Il fiore a cinque punte al suo centro simboleggia il pentacolo, la stella a cinque punte che raffigura l’unione dei cinque elementi metafisici: acqua, aria, fuoco, terra e spirito.
La sola idea di produrre un “album senza nome” era considerata un suicidio commerciale e la band ebbe una serie di dure discussioni con il board della Atlantic Records per mantenere il controllo artistico ed il design del disco.
A parte le indicazioni del produttore, Jimmy Page, e del produttore esecutivo, Peter Grant, nomi associati agli Yardbirds e Led Zeppelin, l’involucro che riveste il disco mostra quattro simboli che sono, in realtà, il nome del disco abitualmente indicato come ‘Led Zeppelin IV’ e che individuano da sinistra a destra Jimmy Page, chitarra, John Paul Jones, basso e tastiere, John Bonham, batteria e percussioni, e Robert Plant, voce. Questo, in parte, perché l’album fu prima erroneamente indicato con i nomi di ‘Zoso’ o ‘Rune’.
Autore Alfonso Oriente
Alfonso Oriente, nato a Napoli il 13/06/1965, è Professore di Reumatologia e Riabilitazione Reumatologica presso l'Università Federico II di Napoli. Ha compiuto ricerche in campo immunologico per diversi anni presso la Johns Hopkins University negli Stati Uniti. Appassionato di esoterismo, letteratura, musica rock e jazz, considera il suo vero hobby riuscire a scrivere di queste cose insieme.