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Silvia Giambrone vince VIII edizione del Premio VAF

Silvia Giambrone - Still sotto tiro


Speciali menzioni a Emanuele Giuffrida e Michele Parisi

Riceviamo e pubblichiamo.

È Silvia Giambrone la vincitrice del Premio VAF, presentato il 15 marzo al Mart di Rovereto (TN). La giuria ha deciso di assegnare speciali menzioni a Emanuele Giuffrida e Michele Parisi.

Giunto all’ottava edizione, il Premio Fondazione VAF, assegnato dall’omonima istituzione culturale tedesca a giovani artisti italiani under 40, viene presentato in Italia e in Germania.

Fino al 12 maggio i lavori dei finalisti in mostra al Mart; dal 14 giugno al 1° settembre alla Stadtgalerie di Kiel.

A Rovereto il Premio si inserisce nel grande progetto espositivo dedicato alla Collezione VAF, dal 23 febbraio all’8 settembre 2019. Con Passione, una mostra in costante trasformazione, il Mart torna a sovvertire l’ordine canonico della tradizione espositiva, proponendo un percorso a tappe che sorprende il visitatore.

La Collezione VAF
Dalla sua apertura a Rovereto, nel 2002, la storia del Mart è intrecciata con quella della Fondazione VAF di cui conserva e gestisce parte dell’eccellente Collezione e a cui quest’anno dedica un grande palinsesto espositivo.

Istituita in Germania nel 2001, la VAF – Stiftung è un’istituzione culturale che ha fatto della Passione per l’arte italiana la propria missione.
Con circa 2000 opere inventariate, la Collezione, tra le più importanti a livello mondiale, celebra l’arte e gli artisti italiani. Innumerevoli le pubblicazioni, le mostre, gli acquisti e i prestiti, le relazioni con i maggiori musei del mondo, le attività di ricerca e di sostegno agli artisti.

Il Premio VAF
Nella sua costante espansione, la Collezione si amplia anche grazie al Premio VAF: un progetto biennale a sostegno della giovane arte italiana.
Se da un lato, il Premio consente alla Fondazione di ampliare il proprio patrimonio con acquisti di riconosciuta qualità, dall’altro promuove posizioni innovative dell’arte contemporanea e le presenta al pubblico italiano e tedesco.
Ogni due anni i più interessanti talenti italiani under 40 vengono selezionati dal Kuratorium della Fondazione VAF e presentati al pubblico con due mostre, in Italia e in Germania.

I finalisti dell’ottava edizione del Premio, presentata a Rovereto e Kiel, sono Nico Angiuli, Davide Balossi, Giulia Berra, Martina Brugnara, Nina Carini, Federica Di Carlo, Andrea Fontanari, Giovanni Gasparro, Silvia Giambrone, Emanuele Giuffrida, J&Peg, Dario Maglionico, Domenico Antonio Mancini, Michele Parisi, Susanna Pozzoli, Tania Brassesco & Lazlo Passi Norberto.

Silvia Giambrone è stata nominata vincitrice dal Presidente Klaus Wolbert e da Volker Feierabend, Daniela Ferrari, Lorand Hegyi, Silvia Hoeller, Marion Piffer Damiani.
Una sua opera verrà acquisita dalla Fondazione ed entrerà a far parte della Collezione VAF in deposito permanente a lungo termine al Mart, diventando così parte di uno dei patrimoni museali più conosciuti al mondo. Inoltre, l’artista si aggiudica un premio in denaro di 15mila euro.

Come già nella precedente edizione del Premio, la Giuria ha ritenuto di assegnare anche due menzioni di riconoscimento Emanuele Giuffrida e Michele Parisi per l’alto valore artistico delle opere presentate in mostra. A entrambi di €5.000,00.

In occasione della mostra è stata pubblicato un catalogo, in edizione bilingue tedesco e italiano.

Il metodo
L’approccio metodologico del Comitato Scientifico della Fondazione VAF si basa su principi democratici: non ha né aspettative dogmatiche né preferenze per ciò che in arte si considera a priori rivoluzionario, attuale o spettacolare, né tantomeno ha un’opinione su ciò che un’opera d’arte dovrebbe contenere, in termini tanto estetici quanto tematici, per rientrare in un canone o in un dettato normativo.

Spiegano gli organizzatori del Premio che:

Si preferisce uno sguardo aperto e scevro da pregiudizi sull’intero arco delle idee proposte dalle artiste e dagli artisti, il che non esclude certo un giudizio rigorosamente analitico e critico, basato su competenze professionali, conoscenze teoriche, comparazione differenziale, esperienza e riflessione ponderata.

Si cerca di instaurare un dialogo aperto e ricettivo con i creatori delle opere, piuttosto che calarsi nel ruolo di giudici autoritari, anche perché, in molti casi, ciò che a una prima visita può apparire ancora poco interessante, a un esame più attento, anche attraverso il colloquio con l’autore, rivela la propria acutezza, peculiarità e originalità.

Di conseguenza, le valutazioni che i delegati della VAF sono inevitabilmente tenuti a formulare e motivare, non soggiacciono mai a preferenze personali, né tantomeno alla tirannia del gusto soggettivo. Di quest’aspetto la Fondazione si preoccupa in modo particolare, poiché le artiste e gli artisti che sono sottoposti a procedure valutative hanno il diritto che la loro personale intenzione artistica sia riconosciuta e interpretata con la maggiore competenza possibile.

Partendo da queste premesse, il processo di selezione che precede la preparazione della mostra per il Premio Artistico della Fondazione VAF prevede come condizioni irrinunciabili l’incontro personale con le candidate e i candidati e una visita ai loro studi.

Nel corso di un lungo viaggio a tappe che copre quasi tutto il territorio della Repubblica italiana, le delegazioni della Fondazione visitano per primi tutti gli artisti inclusi in una rosa ristretta, definita dai membri della commissione curatoriale in un iniziale giro di proposte. Si recano nei loro atelier per farsi un’idea concreta del loro pensiero e della loro produzione creativa.

Agli esiti di queste visite seguono poi altre sessioni di discussione, in cui la direzione amministrativa e i membri della commissione curatoriale sottopongono ancora una volta a verifica le loro diverse impressioni, giungendo a una selezione dei finalisti le cui opere vengono esposte in due mostre: una in una sede museale italiana, l’altra in una sede museale in Germania allo scopo di presentare i giovani artisti ad un pubblico sempre più ampio e diversificato attendendo così ad uno dei principi statutari della Fondazione che prevede la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea italiana.

Passione. 12 progetti per l’arte italiana
Dalle opere del Divisionismo e del Futurismo fino ai linguaggi della contemporaneità, dai grandi Maestri del primo e del secondo Novecento fino agli artisti emergenti, la Collezione VAF raggruppa una serie pressoché completa dei principali nomi, delle più significative correnti e delle più importanti tendenze artistiche.

Ne fanno parte numerosi e incredibili capolavori esposti al Mart e continuamente richiesti in prestito dai musei più importanti del mondo come Ciò mi ha detto il tram e Le Figlie di Loth di Carlo Carrà, Cannoni in azione di Gino Severini, Il gobbo e la sua ombra e Paesaggio guerresco di Fortunato Depero, Numeri innamorati di Giacomo Balla, La matinée angoissante di Giorgio de Chirico, I costruttori di Massimo Campigli, Profumo di Luigi Russolo, Beethoven e La Fanciulla col linoleum di Felice Casorati, Boogie-woogie di Renato Guttuso, Orfeo di Ettore Colla, Lacerazione di Agenore Fabbri, Ritratto di filosofo di Vincenzo Agnetti, Dioniso di Giorgio Griffa e ancora Rosso e Nero di Agostino Bonalumi, scelto come immagine coordinata per la mostra Passione.

Con Passione il Mart dedica alla Collezione VAF uno straordinario programma espositivo che per un intero semestre occupa entrambe le gallerie dedicate alle esposizioni temporanee, al primo e al secondo piano. Abbattendo le consuetudini cronologiche, la mostra si sviluppa in 12 sezioni tematiche che costituiscono veri e propri progetti di indagine. Con una mostra in costante trasformazione, il Mart torna a sovvertire l’ordine canonico della tradizione espositiva, proponendo un percorso a tappe che sorprende il visitatore. L’invito è quello di perdersi e ritrovarsi nell’esperienza di fruizione.

Dal 23 febbraio all’8 settembre la mostra non sarà mai la stessa.
L’esposizione si apre con i primi quattro progetti, al secondo piano, dal 23 febbraio al 4 agosto: Materia, Tradizioni e anacronismi, Modernità e industria, Immaginario Pop.
Dal 16 marzo si aggiungono altre due sezioni: il riallestimento delle Collezioni permanenti del Mart, al primo e secondo piano, e l’ottava edizione del Premio VAF. Quando il Premio verrà disallestito per viaggiare alla volta di Kiel, il primo piano del museo ospiterà, dal 25 maggio all’8 settembre, ulteriori sei progetti: Interno borghese, Roma anno zero, La biblioteca, Miracolo a Milano, Pittura analitica, Arte nucleare.

In mostra oltre 250 opere tra cui capolavori dei maggiori maestri moderni e contemporanei: Medardo Rosso, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Massimo Campigli, Felice Casorati, Renato Guttuso, Ettore Colla, Agostino Bonalumi, Giuseppe Uncini.

Una grande festa per il pubblico del Mart che, sala dopo sala, ritroverà alcuni dei capolavori più amati e incontrerà opere mai esposte e accostamenti inediti.
Alla scoperta di un secolo di grande arte italiana.

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