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Sicurezza stradale, in Toscana innovazione all’insegna di ‘Smart roads’

strade


Dichiarazione dell’Ass. Ceccarelli

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Un gioco di carte per insegnare l’educazione stradale; l’illustrazione dei test delle nuove tecnologia ‘road to machine’ sperimentate sulla FI-PI-LI, CNR; la presentazione dei primi risultati di un’analisi realizzata con il simulatore di guida del LaSIS, Università di Firenze, per mostrare l’importanza della valutazione del profilo di rischio degli utenti nella realizzazione di un’infrastruttura e quella dell’indagine “Comportamenti di guida e percezione del rischio di incidente stradale” realizzata direttamente dall’ufficio statistica della Regione Toscana.

Sono questi i temi che sono stati affrontati nel corso della seduta dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, convocato dall’assessorato regionale per le infrastrutture presso il Consiglio regionale.

Ha detto l’Assessore alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli:

Il lavoro dell’Osservatorio è prezioso perché ci permette non solo di conoscere quello che è avvenuto sulle strade, ma anche di analizzare dati ed esiti di sperimentazioni, di conoscere le tendenze ed i comportamenti, tutte indagini realizzate in collaborazione con prestigiosi istituti universitari e di ricerca.

Al termine di questa costruttiva ed interessante seduta dell’Osservatorio, quello che abbiamo evidenziato è l’importanza di agire su più fronti per migliorare ulteriormente la sicurezza stradale: promuovere l’educazione stradale fin dalla più tenera età, applicare nuove tecnologie intelligenti per far in modo che le stesse infrastrutture e i veicoli ‘segnalino’ al conducente ostacoli e pericoli, studiare la percezione del guidatore per progettare strade che tengano conto anche di prospettive visive ed altri fattori umani, infine conoscere e analizzare le impressioni degli utenti della strada, che fotografano la situazione contingente.

Tutto questo lo stiamo facendo e continueremo a farlo, perché la Toscana ha messo il miglioramento della sicurezza sulle strade tra le sue priorità e su questo tema sta lavorando da anni, con impegno e costanza.

Tra le novità presente durante la seduta dell’Osservatorio ci sono state:

– GUIDY, gioco di carte rivolto ai bambini a partire dai 6 anni. Il gioco favorisce lo sviluppo di competenze di resilienza, sviluppando nel bambino la capacità di riconoscere il corretto comportamento sulla strada e rendendolo “vigile” nei confronti dei comportamenti degli adulti;

– le tecnologie intelligenti in fase di sperimentazione sulla FI-PI-LI, pensate per interagire con i veicoli attraverso dei sistemi di comunicazione. Questa sperimentazione applica, ed ha anticipato, la nuova direttiva sulle Smart roads che riguarda le reti-europee TEN;

– una ricerca condotta dalle Università di Firenze e di Pisa, avvalendosi di un simulatore dinamico di guida, per valutare se un diverso approccio di progettazione stradale ovvero la possibilità di progettare tenendo conto del fattore umano e delle capacità e delle limitazioni del conducente. La ricerca ha dimostrato che tutti i guidatori, se pur in maniera diversa in ragione delle proprie caratteristiche psicologiche, sono stati influenzati positivamente dalle misure di messa in sicurezza progettate;

– un’indagine campionaria sulla percezione della sicurezza stradale condotta a fine 2016 sulla popolazione residente in Toscana in età compresa tra i 14 e i 70 anni.
L’indagine ha evidenziato che tutti gli utenti della strada – pedoni, ciclisti, conducenti di ciclomotori e di veicoli a 4 ruote – considerano pericolose le condizioni di deterioramento dell’asfalto stradale, sia del marciapiede che della carreggiata.

Tra i comportamenti scorretti si segnalano il mancato uso della cintura di sicurezza sui sedili posteriori, la mancata accensione dei fari di giorno sulle strade extraurbane, la frequenza di uso del cellulare alla guida, la parziale conoscenza della normativa dei sistemi di ritenuta per i bambini. Tra gli elementi di percezione del rischio rimangono sottovalutati gli aspetti legati all’uso di alcool, ma anche quello dell’uso di farmaci alla guida.

Infine, l’indagine ha evidenziato che a pochi mesi dall’introduzione della legge sull’omicidio stradale i quasi tre quarti dei conducenti non erano a conoscenza della legge e del fatto che chiunque abbia commesso una grave violazione al codice della strada, è soggetto a detenzione in caso di incidente mortale.

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